Secondo

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Passano i giorni, e Martino diventa sempre più dipendente da quella musica che arriva direttamente al suo cuore, alla sua testa, lo aiuta ad addormentarsi e a calmarsi.. quando si stende a letto e la sente partire, è come se qualcosa dentro di lui tornasse al suo posto. Come se tutte le sue ansie e preoccupazioni svanissero nel nulla.
Quel sabato sera, aveva invitato a cena Filippo ed Elena. Ogni tanto era bello essere liberi di parlare tra di loro, di cose che i loro amici molto probabilmente non avrebbero mai potuto capire fino in fondo.. la ragazza lo stava aiutando a cucinare qualcosa, quando il campanello suona e arriva il biondino con una scatola di biscotti fatti da lui e una bottiglia di vino in mano.
"Ma veramente li hai fatti tu Filì..?" Chiede Martino osservando i biscotti con le gocce di cioccolato che gli porge.
"Eh certo! Quando mi applico sono bravo pure io eh..?"
"Vabbè..per sicurezza li faccio assaggiare prima a lei..." risponde il rosso ridendo.
Quando si siedono a tavola, Filippo inizia subito ad indagare sulle novità dei suoi amici..
"Allora Marti..? Come stai messo? Ti vedi con qualcuno?"
"Mm.. sono uscito con un tizio la settimana scorsa, Andrea, non è così male.. abbiamo anche scopato una volta in realtà, ma in questi giorni non l'ho più sentito..."
"Perché..?" Chiede Filippo.
"Mah... non lo so... non ho sentito il bisogno di scrivergli o vederlo, tutto qua.. mi pare un segnale abbastanza chiaro no..?"
"Oddio Marti.. se vuoi costruire qualcosa, ci vuole un minimo d'impegno... un po' di voglia di fare... non puoi essere sempre così apatico, e sperare che un fregno te caschi in braccio da un giorno all'altro...!"
Elena ride di quella frase..
"Beh... un po' ha ragione eh Marti... dai.. devi darti un po' da fare!"
"Lo so...è che.. non lo so se me la sento, tutto qua."
Filippo rimane a guardarlo e capisce subito quale sia il problema.
Ha ancora davanti agli occhi l'immagine terribile di Martino disteso a terra che piange, pieno di lividi e sangue.. è qualcosa che non potrà mai scordare, e che lo farà preoccupare per lui per il resto della sua vita.

***

Flashback 5 anni prima.
"Pronto?" Filippo risponde al telefono ad occhi chiusi, anche se stava dormendo.. chi mai può essere all'una di notte...?
"Filì!!! Ti prego vieni qua!! Ti prego!!"
"Marti.......?? Che c'è?? Sati bene??"
Il rosso aveva già attaccato il telefono.. Filippo si veste velocemente, prende le chiavi della macchina e va a casa di Martino e Giulio. Convivevano da un anno ormai, e a Filippo quel tipo non era mai andato a genio più di tanto...era un sentimento condiviso comunque, Giulio era possessivo, geloso, a volte decisamente cattivo.. faceva battute al vetriolo e lanciava frecciatine a chiunque si avvicinasse a Martino. Ma il rosso si era innamorato, e nessuno gli avrebbe potuto far cambiare idea. Era troppo testardo.
Quando Filippo arriva al secondo piano, trova la porta leggermente aperta. Entra, e quel che vede gli fa girare la testa per un secondo... disteso a terra c'è Martino, ha un labbro che sanguina, una ferita sul sopracciglio, probabilmente il naso rotto che cola sangue e si sta tenendo lo stomaco con le braccia...
"Marti!! Cazzo!! Che è successo??"
"Portami all'ospedale Filo..ti prego..." dice Martino piangendo.
Filippo non riesce a farlo alzare, e si vede costretto a chiamare un'ambulanza. Quando arrivano i paramedici, lo caricano sulla barella e Filippo si mette a seguirli in macchina fino in ospedale. Nel frattempo chiama Giovanni e la madre di Martino, che però non risponde. Non ci pensa nemmeno a chiamare Giulio.... se i suoi sospetti sono corretti...quel figlio di puttana era il responsabile di quel massacro.. stronzo imbecille, Filippo si ripromette di spaccargli la faccia se mai dovesse vederlo ancora..
Quando arriva in ospedale, lo informano che Martino era già stato portato in pronto soccorso per essere visitato da un medico subito. Si siede in sala d'attesa e vede arrivare Giovanni..
"Ohi Filo! Che cazzo è successo..?? Come sta??"
"Non lo so Giò... ha preso una bella batosta... sicuramente un pugno in faccia e qualche costola rotta secondo me..."
Filippo è bianco come un lenzuolo.
"Ma... è stato il coglione ve..?" Dice Giovanni serrando le labbra.
"Non lo so..non mi ha detto nulla... ma chi altro può essere stato Giò..? Dai..."
I due attendono impazienti, e dopo ben due ore vedono Martino riemergere dalla porta del pronto soccorso.. cammina lentissimo e un po' storto, con aria sofferente. Ha dei punti al sopracciglio, un grande cerotto sul naso e una piccola ferita al labbro ripulita..
i due si avvicinano senza toccarlo, sembra abbia dolore ovunque, non vogliono rincarare la dose. Lo aiutano ad uscire e sedersi in macchina..ma rimangono fermi lì nel parcheggio a guardarlo.
"Senti...Marti... dove vuoi andare? Vuoi dormire da me? O da Filippo?"
Martino inizia a piangere a dirotto.. si prende la testa fra le mani e crolla tra le braccia di Giovanni che si è seduto nel sedile posteriore con lui.
Filippo accende l'auto e li porta a casa di Giò.
Durante il tragitto, Martino riesce a calmarsi, ma non dice una parola.
Quando Giovanni apre la porta di casa sua, trova la sua ragazza, Eva, ad aspettarli alzata. Quando la rossa vede Martino ridotto in quelle condizioni si mette le mani in faccia e scoppia a piangere... quale bestia farebbe mai del male al suo amico in quel modo?? Va subito a recuperare dei vestiti puliti per far dormire lì Martino. Giovanni lo aiuta a spogliarsi, e quando toglie la felpa vede dei lividi sui fianchi e sul torace... rimane senza fiato, gli gira la testa e deve sedersi per non cadere a terra quando vede com'è ridotto. Martino lo guarda con occhi assenti.
"Marti... è stato lui..?"
Martino annuisce piano. Poi prende la maglietta che gli ha prestato Giovanni e tenta di infilarsela... non ci riesce, Giò si alza e lo aiuta. Si guardano negli occhi per un istante, e si vede il dolore e la delusione in quegli occhi castani.. come se qualcosa si fosse spezzato e rotto per sempre.

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