Della mia vita ho capito tre cose:
Uno. La costanza non è mai stata il mio forte. In quello che faccio riesco a mettere tantissimo entusiasmo, tutto me stesso, tutte le mie energie, tutte le mie competenze, ma per pochissimo tempo.
Due. Fortunatamente tornano. Le fissazioni tornano sempre, che sia la scrittura, la lettura, il disegno, lo sport e perfino la musica.
Tre. Il tempo e le persone no, non tornano, quando li perdi li perdi.
Ecco che sto cercando in tutti i modi di portare avanti quello che faccio nel modo migliore possibile senza lasciarmi nulla alle spalle, ma non è semplice, perché ho una pessima memoria e il tempo mi è più nemico che amico.
E sono un pessimo figlio,
un pessimo nipote,
un pessimo fratello,
un pessimo coinquilino,
un pessimo collega,
un pessimo amico,
... e potrei continuare perché so di essere
un pessimo blogger,
un pessimo bookstagrammer,
un pessimo scrittore,
un pessimo disegnatore,
un pessimo lettore.
Sono pessimo anche perché mi isolo e cerco sempre di fare tutto da solo.
E il tempo passa.
Scorre...
Inesorabilmente, scorre,
granello dopo granello.
E noi non siamo altro che sabbia, polvere e ombra.
Non è colpa del tempo.
Non è colpa del cielo.
Sono pessimo, ma voglio provare a essere migliore.
Ed è per questo che lo scrivo perché la consapevolezza è sempre il primo passo.
E di passi ne ho fatti parecchi da quando me ne sono reso conto.
Cado ancora negli stessi errori, ma ora lo so e mi rialzo, cerco di andare avanti, cerco di fare attenzione.
Le parole sono importanti, sia quelle che si dicono, che quelle che non vengono dette.
I silenzi possono urlare.
Sono sempre state le parole a salvarmi, a spronarmi, ad aiutarmi.
Parole inaspettate, parole che salvano, parole in un libro, parole in una lettera, parole in un messaggio...
Parole...
Io ringrazierò sempre la mia migliore amica per avermi fatto conoscere questo posto quattro anni fa (per questo e tante altre cose).
Sto cercando di essere migliore.
Stanno nascendo cose belle.
Te ne parlerò presto!
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Un qualcosa al giorno...
General FictionHai mai sentito la necessità di scrivere come unica salvezza? Hai mai sentito di essere arrivato così vicino a un punto di non ritorno? Hai mai sentito il tutto e il nulla nello stesso istante? Ti sei mai perso? Ti sei mai ritrovato? Tu sai chi sei...