87. 9 dic (Come va?)

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"Come va'?"


Navigo... Ma sai cos'è? Mandare a tutto a fanculo e ricominciare è così semplice.

Ti sta andando male la partita?

Hai giocato male le tue carte?

Hai ancora tre vite a disposizione?

Dai uno sguardo in giro, e sbam, ti fai ammazzare.

Ovvio.

No, forse no, non sarà semplice, non sarà indolore, ma sarà liberatorio.

Lasciare tutto e ricominciare da zero può essere difficile, ma ha quel senso di liberazione che ti può portare a recuperare nuove idee, nuove energie, nuovi legami, nuovi risvolti, nuovi obiettivi, un mondo intonso di seducenti illibate possibilità infinite.

Bello, vero?

Eppure il restart non sempre funziona,

non si può scappare per sempre.

Non si può scappare da tutto.

Anche perché quante volte potrai trovare il coraggio di ricominciare tutto da capo?
Quante volte riuscirai a dire, questa sì, questa è la volta giusta?

Ci credevi davvero?

Fanculo, fanculo, fanculo.

Io qui ci voglio restare.

Era questa, era questa la vita che volevo.

Era questa, era questa la volta buona.


Quindi? Cosa mi frena ora?

Cosa mi impedisce di viverla?

Perché non faccio tutto quello che dovrei?

Perché penso ancora una volta che sia già tutto finito?

Il mare è in tempesta, ma non sta ancora affondando la nave.
Perché non penso più di poter essere la mia differenza?


Perché?

Perché vedo più vicini i fallimenti? Perché non riesco a ricordare le mie vittorie?
Perché non riesco più a reagire, prendo a pugni la cabina, anziché rinforzarla, immaginando già di vedere le travi cedere per la troppa pressione. Sento l'acqua alla gola, il respiro che manca. Ma è sola immaginazione perché la tempesta infuria ma la mia nave resiste.

Per quanto tempo ancora potrà resistere?


Non ho paura di salvare chi è bordo con me. Questo è sicuro. La mia unica tranquillità e certezza. D'altronde è il capitano che affonda con la nave. E in questo (almeno in questo) sono stato previdente. Chi mi sta attorno NON cadrà mai con me.

Se io vado avanti, loro varranno avanti con me. Se io cado, loro andranno avanti per me.


Mi preparo alla fine e penso solo ai mondi nei quali mi vorrei rifugiare.


Fare abbastanza.

Non posso fare abbastanza se non smetto prima di piangermi addosso.

Devo iniziare realmente a fare.

Rinsaldare la nave, superare la tempesta.

Consapevole che non è stata né la prima e non sarà di certo l'ultima.

Soldi... soldi, soldi...

è sempre un fottuto problema di soldi.

Ma quanti soldi ci sono nel mondo?

Troppi.

Perché mai dovrebbe essere un problema mio?

Io non me ne faccio nulla dei soldi.

Lasciatemi solo fare quello per cui sono nato.

Lasciatemi scrivere, lasciatemi vivere.

Sono ancora così tante le cose che non so, sono ancora così tante le cose che voglio scoprire, i libri che voglio leggere, le storie che voglio raccontare, le persone che voglio incontrare... vorrei poter fare tanto di più, davvero tanto di più.

E i social sono magici.

Ho creato una rete bellissima, ovunque vado trovo volti amici. Mai visti prima, ma che mi sembra di conoscere da sempre.

Sono un nomade, sono un bardo, e ripago l'ospitalità che ricevo con le storie che racconto.

Ho firmato miei libri sotto la Mole e sotto il Colosseo.

Mi hanno fermato per chiedere una foto... con me... e per parlare dei miei libri... i miei, e ne parlavano come se fossero loro.

Sono riuscito a parlare con chi questa vita la vive ogni giorno.

Ho ricevuto lettere, libri, regali e biscotti così tanti per me che non potrei mai e poi mai ricambiare.

Sto vivendo la vita che ho sempre sognato e ho paura di perderla.

Senza di questo non potrei più essere nient'altro.

Ho fatto delle interazioni sociali il mio vero punto di forza.

Mi piace, amo poter essere di aiuto.

Ma chi posso aiutare se non riesco a essere di aiuto nemmeno per me stesso?

Come posso darti dei consigli se io stesso non sono il primo a seguirli?

Come ti posso chiedere come stai, se sono il primo a non voler davvero rispondere a questa domanda?
Perché fanculo.

Io non lo so come sto.

Io non lo so.

Non so se quello che ho fatto finora ha avuto un senso.
Perché non basta e ora non riesco più a trovare una soluzione.

Mi sono spinto troppo avanti e non posso fare un passo indietro.

E non riesco a trovare una soluzione perché in realtà non riesco nemmeno a trovare davvero il problema.

Il problema è che non faccio abbastanza?

Cosa dovrei fare allora?

Il problema è il tempo che sfugge?
Non sfugge forse a tutti?

Non mi riesco a organizzare?
Perdo possibilità?

Sono stato a Torino, sono stato a Roma, ho fatto delle cose bellissime.

Cosa avrei dovuto fare di più?


Non riesco a pubblicizzare al meglio quello che faccio?
Sto studiando, studio ogni giorno.
Come posso migliorarmi se non così?

E ora?

E ora sono a Palermo, domenica sarò di nuovo a Torino.

Domani uscirà Wall of Shadows, sono stato nei sotterranei di Torino per poterne parlare.

Ho studiato una vita per riuscire a scrivere.

Posso parlare di libri, posso parlare di storie.

Ma basterà?

Io basterò?

E per quanto tempo potrò ancora tener salda la mia nave?

Il mare è in tempesta. La notte è fonda.

Sogno di vedere una nuova alba senza dover necessariamente cambiare rotta.


Farò qualcosa che non faccio da tanto tempo, pregherò, perché inizio davvero ad aver bisogno di un miracolo.

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