8. Rinascita

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Credo che ricomincerò tutto da capo, ora, oggi, in questo preciso istante.

Oggi posso dire di non avere più una casa, una famiglia.

L'avevo?

Sì.

Li ho allontanati io?

Sì.

Perché l'ho fatto?

Perché mi hanno fatto stare male. E io non voglio più stare male.
Ho dato troppo potere a persone che io reputavo la mia stessa famiglia.
Le parole sono importanti e alcune possono davvero ferire.

Cosa ho ottenuto?
Non so, fate voi, cosa si ottiene se si da la propria anima a qualcuno?

Non credo di avere più un'anima mia.

Ho compromesso tutti i grandi rapporti che ho creato e l'ho fatto in modo inconsapevole e consapevole.


Non ho soldi, presto non avrò neanche un posto dove vivere, o forse già non ho un posto dove vivere, ma sono ancora qui. Mi troverò un lavoro. Pagherò i miei debiti e cercherò l'aiuto di una psicologa o uno psicologo per parlare dei fatti miei perché so di essere umano e per non impazzire un minimo di contatto deve pur esserci.

So cosa voglio dalla vita e so che per raggiungere questo mio obiettivo ho bisogno di una sola persona nella mia vita e questa persona sono io.

Sono egoista?
Sì, forse ho solo scoperto che sono egoista, ma non è l'unica cosa che penso.

Se non si tiene a nessuno, nessuno può farti male.

Se non ci si affeziona a nessuno, nessuno può farti male.

Se non ci si avvicina a nessuno, nessuno può farti male.

Se non si da confidenza a nessuno, nessuno può farti male.

Se non si crede in nulla, nulla può tradire le tue aspettative, nulla può farti stare male.

Sto sbagliando?
Sì, certamente.

Me ne pentirò?
Me ne pento comunque, ma almeno così nessuno potrà farmi sentire in colpa e me la potrò prendere solo con me.

Cambierò idea?
Sbaglierò ancora?
Finirò ancora una volta a fidarmi di qualcuno con quella stessa intensità?
Non lo so... so solo che ci vorrà tempo e io ho davvero poco tempo.

Voglio impiegarlo nel modo migliore possibile.
Ho tanto da dare.
E voglio riuscirci, ora che posso, ora che respiro.

Ma sarà una vita infelice...

La felicità non è di questo mondo.

Non credo nella vita ultraterrena, ma credo nella vita eterna, e la vita eterna è per me quella di chi ha lasciato un segno del proprio passaggio.

So che non verrò mai ricordato nei libri di scuola, so che non ci sarà mai una statua con la mia faccia in una piazza con il mio nome, ma so che comunque ci sarà una lapide un giorno e ora come ora la vedo così:

ME STESSO
colui che rincorreva i sogni, convinto.
Nato diverso,
morto da solo, ma per sua scelta.

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