//capitolo 6//

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"QUANDO NON MI VEDRANNO PIU' AL CASTELLO VERRANNO A CERCARMI!"

"Li aspetterò con impazienza."

I sorrisetti di Seonghwa erano terrificanti. Non era lui a fare paura, era un giovane affascinante e dall'aspetto delizioso, ma quando si girava verso Hongjoong per guardarlo stare dietro le sbarre le sue labbra si incurvavano in una smorfia da incubo e dai suoi occhi traboccava il piacere sadico che traeva nell'avere il principe di Madelaine in suo possesso.

"Abbiamo i migliori cavalieri e soldati, e strateghi, non ve la faranno passare liscia! Sei un mostro! Non ci guadagnerete nulla se non la vostra squallida zattera sott'acqua con i vostri cadaveri lerci!"

"Qui l'unico insozzato dal lerciume sei tu."

"MI CI HAI SBATTUTO QUA TU, BUZZURRO!"

"Se urlare vi fa stare meglio, continuate pure."

Con un grido d'esasperazione Hongjoong si lasciò cadere a terra, seduto, con ancora indosso l'abito da fanciulla che ormai aveva i lembi sporchi e il corsetto slacciato e abbandonato in un angolo della cella; se ne stava appallottolato con la lunga gonna raccolta fra le braccia e non mancava mai di bruciare con lo sguardo il pirata che ancora lo osservava senza un minimo di dispiacere, i capelli sciolti e arruffatti.

"Posso farvi una domanda?"

"NO!"

"Perché vi siete presentati al ballo della vostra famiglia vestito da donna e in mezzo al popolo?"

Silenzio.

"Vi ho fatto una domanda, gradirei una risposta."

"Io ti avevo detto di non farmela ma hai continuato comunque."

"Non siete nella situazione di potermi rispondere in quel modo."

"Non m'importa! Senza di me non avrete mai il bottino che volete, quindi non vi temo!"

"Siamo pirati, possiamo prendercelo. Non ci perdiamo nulla uccidendoti. Ora rispondi."

I brividi che lo fecero sobbalzare furono abbastanza per convincerlo a rispondere.

"M-mi piace..."

"Cosa?"

"MI PIACE! Contento? Mi piace vestirmi così, mi piace uscire per la città  e fare conoscenze col nome di Cassandra, come la figlia di Priamo maledetta da Apollo. Non credo siano comunque fatti tuoi."

"Io lo trovo affascinante, ma non vi biasimo: il vostro era un abito davvero grazioso, neanche io avrei potuto resistere dal provarlo."

"Appartiene a mia madre, non si accorge nemmeno quando le mancano degli indumenti per quanti ne ha... ma perché ne sto parlando con te?"

"Non saprei, ditemelo voi."

"Siete un mago?"

"Quasi. Ma su di voi non sto usando nessuna magia, lo prometto."

"Come se potessi crederti ora che so che siete un demone..."

"La magia che uso è collegata al sangue, e se ora la stessi usando, mi trovereste svenuto, quindi può fidarsi."

Hongjoong però non lo stava già più ascoltando, girato e alle prese col suo vestito per liberarsene e potersi muovere più liberamente per quei pochi metri quadri di cella in cui doveva stare.

Non aveva alcuna intenzione di ascoltare un pirata e soprattutto non si fidava di lui, il Principe delle Onde, il corsaro più temuto e ricercato di quei tempi. Era da pazzi! Prima lo rapisce e poi gli fa la voce dolce, dandogli del Voi ed elogiandolo. Non se ne parlava.

"Principe-"

"Lo ribadisco: non mi fido di te. Di te e dei tuoi compagni. E non mi chiamare principe!"

"Preferite principessa? O Cassandra?"

"SMETTETELA!" urlò ancora una volta e lanciò a Seonghwa il reggiseno che indossava per imbottirsi il petto, facendolo arrossire come per magia.

"Non sono cose che una donzella dovrebbe fare..."

"Si da il caso che io sotto la gonna abbia un p-"

Hongjoong venne interrotto, fortunatamente, da San che scese di corsa da loro e si lanciò in piedi affianco al suo capitano, ancora indossando gli splendidi abiti del ballo; il principe dai capelli blu fece una smorfia nel vederlo così luminoso, quasi invidioso del suo bell'aspetto, come se il suo problema principale non fosse trovarsi prigioniero dei pirati.

"Seonghwa, stiamo per arrivare a Tortuga! Che facciamo?"

"Come stiamo a scorte?"

"Bene, ma abbiamo un'altra persona a bordo e dovremo comunque nutrirlo..."

Entrambi guardarono Hongjoong che a sua volta li osservava ad occhi sgranati.

"Scenderete solo tu e Mingi. Sarebbe troppo rischioso portare con noi il principe o addirittura lasciarlo solo nella nostra nave."

"T-Tortu-"

"Muovetevi." 

"Agli ordini!"

Così com'era arrivato, San si dileguò ancora sorridendo e sparì al piano superiore, chiamando a gran voce il compagno per avvertirlo della decisione presa dal capitano. 

"Siamo d-davvero a T-Tortuga?!" balbettò Hongjoong non appena furono di nuovo da soli, non che la cosa lo mettesse a suo agio. Lo sguardo dell'uomo al di fuori della della sembrò chiamarlo idiota in almeno venti lingue.

"Certo che lo siamo. Di cosa hai paura? Sei dietro le sbarre e con me."

"M-molto rassicurante..."

"Suvvia principessa," Hongjoong non sembrò farci caso, "non fatene un problema, la Koi è sicura se ci sono io a bordo. Siete un prigioniero speciale, voi."

Era irritante come passasse dal "tu" formale al "voi" senza problemi, sembrava lo stesse schernendo e lo infastidiva più del fatto di essere suo prigioniero. Decise di stare zitto e come un bambino offeso si mise nell'angolino a braccia incrociate e la gonna vaporosa raccolta in grembo, fissando il pirata che ormai non gli prestava più attenzione, poggiato alla parete di fronte alla cella e concentrato sulla propria spada. 

Come fa un uomo affascinante come lui ad essere così perfido? 

"Volete dirmi qualcosa? Riesco a sentire il vostro sguardo bruciarmi addosso, di questo passo mi manderete a fuoco gli abiti."

Colto sul fatto, Hongjoong trasalì e dalla paura abbassò immediatamente la testa, ancora senza dire nulla e con le guance rosse dalla vergogna.

Ti odio.



//Crown and Wine// SeongJoong [ATEEZ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora