//capitolo 1//

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A Seonghwa sembrava seriamente di starsi per addormentare cullato dall'ondeggiare del mare davanti alla propria cena. Le teste dei suoi compagni di ciurma era indistinte ai suoi occhi nonostante i colori sgargianti delle chiome, sembrava che il vino stesse facendo effetto, ma non era affatto così; era ai primi due calici, il pasto era appena iniziato e a malapena aveva toccato il tocco di pesce spada nel suo piatto luccicante. La testa gli ciondolava, così come tutto il corpo che assieme alle onde si muoveva sulla sedia troneggiante a capo tavola, e andò avanti così fino a che non si accorse di ciò San, il suo fidato assassino lesto e silenzioso come un'ombra, che avendolo visto spossato e comportarsi in modo strano gli si era avvicinato premurosamente, posandogli una mano sulla spalla per avere la sua attenzione e assicurarsi che stesse bene dato il pallore del viso del suo capitano. Di seguito a lui anche Mingi, il Maestro d'armi della loro ristretta ciurma, preoccupato gli si era avvicinato, confuso anch'esso.

"Seonghwa?"

"Capitano, state bene?"

"Dammi di nuovo del lei e ti stacco la lingua a mani nude come con il picciolo di una pera."

"Sì, sta decisamente bene."

"Mica tanto, guarda che guance bianche. Capitano, puoi andare a riposare senza problemi, possiamo portarti la cena quando ti sentirai meglio."

Il Principe si portò le mani tatuate e scalfite dalle cicatrici al volto, coprendosi gli occhi dalle candele e dalle lucerne ad olio che creavano veramente poca luce, fioca ma apparentemente fastidiosa per Seonghwa. In un attimo di lucidità sentì il tintinnio degli ornamenti preziosi di San allontanarsi e poi tornare vicino a sé, ma non lo vide poggiargli sulla fronte una pezza umida di acqua fresca, la vista ancora oscurata da una nebbia inquietante che gli saliva fino al cervello oscurando tutto, persino i suoi stessi pensieri. 

Si ritrovò perso a galleggiare nel nulla della sua mente intanto che Mingi lo sollevava, e l'occhio di Seonghwa colse il bicchiere di vino che gli cadde di mano quando si abbandonò alla presa salda del suo compagno, lasciandolo infrangersi a terra in frammenti luccicanti e macchiati della bevanda scura che poco prima stava sorseggiando svogliatamente. Il rumore non gli arrivò all'orecchio, così come qualsiasi suono che avrebbe dovuto sentire mentre lo Stratega dai capelli rosso fuoco lo trascinava nella sua lussuosa camera, lasciandolo a fissare il soffitto dipinto d'oro tra le coperte e i cuscini di materiali costosi. 

Man mano tutti i sensi lo abbandonarono, e cadde addormentato col calore del fuoco acceso da Mingi al volo ad avvolgerlo, assieme al continuo danzare della nave.


"Non lo ammetterà mai."

"Affatto. Prima o poi ci schiatterà, Sannie."

"Quando si accorgerà che la magia che usa è pericolosa sarà troppo tardi-" 

"Penso lo sappia benissimo, insomma, paga il prezzo dell'incantesimo col suo stesso sangue, come può non accorgersene."

Il Trafficante sbuffò, cominciando a ripulire il tappeto lì dove il vino si era riversato lasciando una macchia simile ad una di sangue, quello che nel frattempo, inginocchiato a terra in preda agli spasmi, il capitano stava riversando tossendo prepotentemente. Venne soccorso solo quando i due pirati fecero silenzio, e a quel punto fu di nuovo tutto un susseguirsi di giramenti di testa e continui colpi di tosse nel mezzo della confusione che di certo, in quella situazione, non aiutava il cuore di Seonghwa a placarsi dalla paura di lasciarci la pelle una volta per tutte. 

Si vantava tanto della sua sfacciataggine, di come non temesse la Morte o il Fato, ma i tre compagni, il Capitano compreso, sapevano fossero stupidaggini sputate lì per lì senza pudore, per vanesia. 

Fu di nuovo calma e quiete solo dopo che San arrivò di corsa con una borraccia di zucca incavata per farne bere il contenuto d'obbligo al suo superiore, e dopo pochi minuti lui stesso cominciò a sbraitare.

"Prima o poi finirà che non avremo più scorte e tu ci morirai davanti!"

"Ci saresti sempre tu come ca-"

"Cosa vuoi che mi interessi?!"

"Sono il tuo Capitano, portami rispetto!"

"Noi non siamo qui perché obbligati, dovresti anche tu portare rispetto a noi perché teniamo a te e tu continui a fregartene! Dimostra di essere il Capitano mettendoci un minimo di buon senso e cerca di non ammazzarti ogni volta usando quella tua strana stregoneria diabolica. Quando tu comincerai a non buttarti fra le braccia della Mietitrice quasi di proposito allora ti porterò rispetto per come si deve, puoi anche buttarmi in mare se vuoi."

Seonghwa rimase in silenzio, a testa bassa, osservandosi gli anelli impreziositi da pietre enormi che gli adornavano le dita lunghe e delicate come se non li avesse mai visti e quella fosse la prima volta. Mingi non disse nulla, era solito starsene in silenzio in quei casi, era San quello ribelle che aveva le palle per parlare faccia a faccia senza peli sulla lingua al loro Capitano. 

"Hai ragione."

"Cosa sentono le mie orechie." 

"Adesso però smettila, non esagerare."

"Saremo tra pochi minuti a St. Michelle, comunque..." biascicò timidamente Mingi mentre si ciondolava da un piede e un altro, giocherellando con un fiammifero acceso che si rigirava tra le dita agili. Seonghwa lo ringraziò con un cenno della testa, e lui si dileguò velocemente, lasciando così i due litiganti da soli per ritirarsi nella sua camera o alle sue mansioni. 

"Sannie, vieni qua."

"Oh no, non funziona sta volta. Hai lasciato uno schifo per terra, ora mi tocca di nuovo pulire il tuo sangue maledetto."

"Oh avanti, non farla così drammatica e siediti vicino a me."

Brontolando San si andò ad accucciare al fianco del suo capitano lasciandosi abbracciare come un cucciolo docile, anche se stava ancora ringhiando, sembrando più un tigrottone un po' dispettoso. Si placò solo dopo aver ricevuto un bacio sul broncio, e allora sprofondò il viso sul petto scoperto e caldo del ragazzo dai capelli lunghi che subito lo accolse affettuosamente su di esso, ricoprendolo di leggeri baci sul capo. San si permise di tremare e singhiozzare senza timore con lui, non c'era neanche bisogno di chiedere il perché, Seonghwa era perfetamente consapevole fosse colpa sua.

"Forza mio caro, vai da Mingi, si sarà spaventato anche lui. Riposate bene e dagli un bacio da parte mia, va bene?"

Come un bimbo il ragazzo annuì e si lasciò baciare un'altra volta, andandosene poi dal suo compagno per far dormire il Principe, stanco e affranto. 

//Crown and Wine// SeongJoong [ATEEZ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora