Seonghwa, San e Mingi erano raccolti nella grande sala da pranzo sotto il ponte di coperta per discutere su ciò che avrebbero fatto la serata del ballo a corte; il Principe come suo solito sedeva a capo tavola sulla sua sedia troneggiante mentre i due pirati stavano ai suoi lati, vicini, così che potessero decidere le loro intenzioni e di seguito un piano. Seonghwa picchiettò un dito inanellato sul tavolo per avere l'attenzione dei compagni dopo aver aspettato pazientemente che i due finissero di fantasticare sui tesori tenuti al Castello come dei bambini, e accavallò elegantemente le gambe mentre si passava le mani sui capelli raccolti in una lunga treccia sulla spalla.
"Sono sicuro che vi saranno gioielli a volontà per impreziosire le vostre magnifiche persone e tesori per la nostra nave, ma non è adesso il momento di pensarci. Dobbiamo pensare a come agire e cosa portare con noi, soprattutto per voi due miei cari, che siete i migliori in azione."
I complimenti e il tono di voce del Capitano fecero calmare i due pirati che sedendosi composti rimasero ad ascoltarlo attentamente, sapendo che loro avrebbero avuto un ruolo importante in azione.
"Come penso voi abbiate immaginato io resterò tra gli ospiti, mentre voi vi darete all'opera. San come sempre sarà il primo a sgusciare via per intrufolarsi nelle camere private e di seguito Mingi che penserà ad aiutarlo per portare via la merce."
I due guardarono Fuoco.
"Sarò buono, lo giuro..."
"Mi fido di te."
Seonghwa poté vedere come nel suo sguardo ci fosse determinazione e ne fu grato, sperando però di vederla anche il giorno del colpo.
"Potremo passare anche noi un po' di tempo tra gli ospiti, Capitano...?" chiese San titubante nella speranza di una risposta affermativa: era curioso di esplorare il Castello, sapeva quanto fosse grande e veniva definito da tutti "il Gioiello degli dei" per com'era arricchito da ogni tipo di sfarzosità, capolavori d'arte e ogni tipo di decorazione che potesse destare meraviglia negli ospiti della Famiglia Reale. Erano conosciuti per il loro modo eccentrico di presentarsi che si scontrava con la loro generosità d'animo al contrario di come si potrebbe pensare, e la loro capacità di essere benevoli genuinamente senza farsi odiare dal popolo era lodevole.
"Certo che sì, è un'occasione d'oro per noi, in tutte le sue sfaccettature."
Ci fu un ululato d'esultazione dal pirata e dopo aver di nuovo richiamato l'attenzione Seonghwa e i due cominciarono seriamente a mettere su un piano a tutti gli effetti senza chiacchiere, decisi a colpire in grande.
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Gli occhi di San non avevano mai visto così tanta gente ben vestita e brillante in un solo posto, raccolta in quel modo con educazione per mettere in mostra tutto ciò che avevano di sfarzoso davanti a tutti gli altri. Chiunque lì era meraviglioso tra chiome raccolte in elaborate acconciature e abiti da rimanere a bocca aperta, senza contare i gioielli che brillavano sui petti delle dame e sugl'indumenti dei signori. Tutti, là, rispecchiavano l'ideale della città, ovvero un posto di meraviglie e raffinatezza.
Tutti e tre a braccetto si avviarono fra la folla chi ancora a guardarsi attorno e chi invece camminava senza traspirare un minimo di stupore, sicuro di sé e mento all'insù.
Aveva pensato Seonghwa a ciò che avrebbero dovuto indossare e nessuno aveva da lamentarsi: per Mingi aveva optato per un un abito gessato di un rosso acceso, in tono non solo coi suoi capelli ma anche col suo nome, lasciando che potesse pavoneggiare la sua mascolinità grazie al pantalone alto e la fascia in pelle nera che gli circondava la vita stretta e mettendo in risalto così le spalle ampie e coperte da delle spalline brillanti dalle quali pendevano piccole perle nere. Esse fungevano anche da armatura e dal lato sinistro portava una polsiera sopra la camicia color oro, accompagnata da una mantellina corta laterale che nascondeva la fondina a spalla in cui teneva una sola pistola, nella speranza che non dovesse essercene bisogno.