Capitolo XV - Hermione

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«Penso di essermi innamorato di entrambi»

Negli anni ce ne sono capitate, di cose incredibili, ma questa rientrava indubbiamente tra le più assurde. A Ron scappò una risatina e non persi un secondo a fulminarlo con lo sguardo, ma devo ammettere che quella situazione aveva del comico. Vedendo però lo sguardo abbattuto del mio amico, mi venne una morsa al cuore: mi dispiaceva così tanto vederlo in quello in stato. Mi venne un'idea che, ero sicura al 99%, l'avrebbe distratto per un po'.

«Harry, hai detto di aver incontrato i tuoi genitori... Perché non ci parli un po' di loro?»

Vidi i suoi occhi illuminarsi.

«Ho giocato a Quidditch con mio padre, e ho vinto. Ho parlato con mia madre di Draco, e lei mi ha parlato di Jam- di mio padre. Sono... Hermione, sono proprio come li immaginavo, e anche meglio. Mia madre ti sarebbe piaciuta così tanto, e tu saresti piaciuta tantissimo a lei. Ti avrebbe adorato. E Ron, mio padre aveva il tuo stesso senso dell'umorismo! Ci saremmo divertiti tantissimo!» E parlò di loro per ore, e io e Ron lo lasciammo parlare. Era visibilmente felice, come in estasi, ma alla fine gli risalirono le lacrime agli occhi, e pensai che forse sarebbe stato meglio lasciarlo solo.

Lo abbracciai e feci segno a Ron di fare lo stesso, poi ci dirigemmo entrambi verso la porta. Rivolsi un ultimo sorriso ad Harry e mi chiusi la porta alle spalle, sospirando.

«Ce la farà. É Harry» mi disse Ron, fissando il pavimento, dicendolo più a se stesso che a me.

«Certo. Starà bene.» Lo rassicurai.

Mi incamminai per i corridoi, fianco a fianco con Ron. Eravamo in silenzio, i nostri passi rimbombavano nelle ampie volte, e mi sembrava di poter sentire il respiro di Ron. Le nostre mani si sfiorarono, e dopo poco si intrecciarono. Lo guardai negli occhi e sorrisi; quando lui ricambiò sentii il mio cuore sciogliersi. Gli poggiai la testa su una spalla e lui appoggiò la sua sulla mia. In quel momento dimenticai Harry e tutti i suoi problemi, e mi sentii la ragazza più fortunata del mondo. Ron era davvero speciale, mi faceva sentire così bene con me stessa, con gli altri e con lui.

Quando a cena, seduta vicino a Ron, mi ritrovai davanti il viso afflitto di Harry, mi sentii quasi in colpa. Non sapendo esattamente cosa dire che potesse tirarlo su di morale, mi limitai a sorridergli. Lui ricambiò, ma quel sorriso era visibilmente forzato.

Gli sarebbe servito del tempo...

****

Nei giorni successivi Harry entrò in una sorta di loop: si svegliava, scendeva a fare colazione, seguiva distrattamente le lezioni, saltava il pranzo per andarsi a sedere in riva al lago con il suo mantello dell'invisibilità, faceva i compiti (ed eventualmente le lezioni pomeridiane), mangiava duo bocconi a cena e poi si metteva a letto fissando il soffitto finché non si addormentava.

Io e Ron non ce la facevamo più a vederlo così, ma sapevamo che se fossimo intervenuti sarebbe andato ancora peggio, quindi ci limitavamo a stargli accanto e assecondarlo.

Quella sera avevamo la ronda.

Salutai Harry lasciandogli un bacio sulla guancia, mentre Ron gli dava qualche pacca sulle spalle, lui si limitò a forzare un sorriso mentre ci salutava con un movimento quasi impercettibile della mano.

Appena fuori dal buco del ritratto mi lasciai andare a un sospiro sconsolato, Ron mi prese semplicemente la mano e mi diede un tenero bacio, e quello sistemò tutto.

Dopo qualche minuto che camminavamo sentimmo qualcuno chiamarci, ci girammo trovandoci davanti Malfoy. Ma non era il solito Malfoy, appariva... Sciupato, sì sciupato era la parola giusta. Se devo essere sincera mi fece parecchio pena vederlo così.

«Malfoy?» Chiese Ron guardandolo confuso

«Si io... Sono sicuro che Harry vi abbia detto tutto - annuii anche se lui non poteva vederci, poiché sembrava molto interessato al pavimento - il punto non è questo, volevo solo sapere come stava, sono giorni che non riesco a parlargli...»

Harry lo stava evitando, e non solo lui, anche Blaise. Mi limitai a dire di dargli tempo, lui annuì triste e senza dire niente si voltò sparendo alla fine del corridoio

«Bizzarro» commentò Ron mentre lo guardava allontanarsi, annuii distrattamente e lo trascinai dalla parte opposta per riprendere la ronda.

Poco più avanti, seduto a una grande finestra, c'era Blaise, e lui sembrava anche peggio

«Ci mancava pure lui» sussurrò Ron accennando una risatina, gli diedi una gomitata lui sbuffò e poi richiamò l'attenzione del ragazzo «Zabini? - il ragazzo alzò lo sguardo verso di noi e Ron continuò - casa ci fai in giro a quest'ora?»

«Oh, io non mi ero accorto di che ore fossero... Comunque, come sta Harry?»

«Uhm, bene» "credo" avrei voluto aggiungere, ma tenni quel commento per me.

«In questi giorni è strano, sicuri che sia tutto apposto?»

«Sì, dagli tempo»rispose Ron ripetendo le mie parole. Blaise annuì e, come Draco prima di lui, sparì alla fine del corridoio.

Sospirai, e ripresi a camminare stancamente, trascinando i piedi.

«Herm, che ne dici di se vai in sala comune? Finisco io la ronda. Sono giorni che dormi male...»

«Ma, Ron-»

«Ma niente. Su su, vai... Magari leggi un libro. Qui finisco io» concluse serio. Io sorrisi e poi mi misi sulle punte per lasciargli veloce bacio, lui sorrise a sua volta e poi mi incitò ad andare.

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Perdonate il capitolo corto, ma è di passaggio <3

From one night until forever || Drarry +Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora