Capitolo VII - Draco

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Se non fosse per il fatto che mi piacesse - anche se in una minuscola parte - non gli avrei mai chiesto scusa. Continuavo a rimuginarci su mentre iniziavo a preparare la pozione, questa volta Potter non si sarebbe nemmeno avvicinato. Sicuramente ne avrebbe combinata un'altra delle sue, ed era l'ultima cosa di cui avevamo bisogno.

Dopo aver aggiunto gli intestini di rana dovevo lasciarla a bollire per una settimana a fuoco lento. Per quanto fosse semplice da preparare - almeno, era semplice per me - era terribilmente lunga come preparazione, e saremmo dovuti stare qua almeno quattro mesi. Uno strazio. Dico davvero.

Almeno ieri sera abbiamo recuperato un po' di vestiti prima d'incontrare nuovamente la mamma di Potter accompagnata dalla esatta fotocopia di Potter stesso.

Come chiamato, Potter fece irruzione nella stanza «Che facciamo oggi? Potremmo prendere in prestito delle scope a fare una partita. O hai paura di perdere?» Mi stuzzicò per convincermi «Perché se tu dovessi tirarti indietro, ti capirei in pieno» continuò a rigirare il coltello nella piaga

«Smettila di vantarti tanto Potter, io ti straccerò!» Dissi mentre mi alzavo e iniziavo ad andare verso la porta «Allora? Andiamo?» Chiesi con un ghigno. Potter ghignò a sua volta e mi seguì fino al campo.

«Pronto Malfoy?» Mi chiese prima di liberare il boccino, mentre teneva una scopa nell'altra mano.

«Sono nato pronto, Potter» risposi con tono di sfida «Ma ho una proposta da farti prima di partire: facciamo così, se vinco dovrai venire a letto con me»

«Se invece perdi tu?»

«Non c'è bisogno che tu ci pensi su, non accadrà»

«Accetto» rispose senza pensarci più di tanto, e senza attendere oltre partì lasciandomi lì come un fesso.

«Non vale così!» Urlai prima di raggiungerlo.

Il boccino non si fece vedere per almeno una quindicina di minuti, e poi eccolo, brillante come sempre, mentre volava tranquillo vicino alla tribuna corvonero. Avevo intenzione di avvicinarmi lentamente nella speranza che Potter non l'avesse visto, ma i miei piani andarono subito in fumo. Vidi Potter buttarsi verso le tribune, quindi feci lo stesso: mi appiattii sulla scopa per raggiungerlo, fino a superarlo portandomi in vantaggio sul boccino.

Sentii le ali battermi contro la punta delle dita. Era mio. Feci per chiudere la mano ma, non so come, Potter mi precedette e la mia mano si chiuse sulla sua.

«Oh oh! Ho vinto! Beccati questa Malfoy!» Urlò alzando il boccino in aria. Sarò sincero, avevo sperato di vincere, ma non per riuscire finalmente a battere Potter, ma per andare a letto con lui ancora una volta.

«Allora come vuoi come "ricompensa"?»

«Devo ancora pensarci, intanto farei volentieri una doccia» detto questo iniziammo a scendere e, dopo aver portato le scope nel capanno, andammo verso gli spogliatoi.

Mi infilai subito nella doccia senza guardare cosa faceva Potter. Aprii l'acqua e mi rilassai sotto il getto caldo che mi procurava mille brividi. Dopo un paio di minuti senti la tenda aprisse rivelare il corpo di Potter. Nudo.

«Che fai?»

«Mi sembra ovvio, ritiro il mio premio» disse in modo sensuale mentre si avvicinava per baciarmi il collo. Cercai con tutto me stesso di reprimere i gemiti senza successo - ovviamente.

«Ci sentiranno» ansimai facendo scorrere le mani sui suoi addominali

«Ho messo tutti gli incantesimi silenzianti e repellenti. Adesso, se permetti, vorrei togliere gli incantesimi su di noi.» Annuii con il capo e lui, con un colpo di bacchetta, tolse tutti gli incantesimi facendoci tornare al nostro aspetto abituale. «Senza offesa Malfoy, ma ti preferisco così»

«Anche io Potter» dissi prima di prendere possesso delle sue labbra. Non l'avrei mai ammesso ad alta voce, ma mi erano mancate. Per Salazar, sembro una ragazzina dodicenne alle prese con la sua prima cotta. Imbarazzante.

«Chiamami Harry, come la scorsa volta» disse staccandosi per un paio di secondi prima di tornare a baciarmi. Fece scorrere le mani lungo la mia schiena fino ad arrivare al mio sedere, strinse una natica e questa volta non cercai nemmeno di reprimere il gemito che mi provocò.

Mi abbassai tracciando un percorso immaginario che arrivava fino al suo pube, iniziai a lavorarmi la sua erezione bisognosa di attenzioni, e presto potei sentire anche i suoi gemiti.

«Draco fermati o mi farai venire subito» disse gemendo. Mi fece alzare, e ricominciò a baciarmi, sempre con più passione e sempre più avidamente, mi voltai appoggiando le mani al muro piastrellato della doccia e spinsi il sedere verso il suo bacino. Il mio era un palese invito, volevo di più e lo volevo in quel momento; Harry colse subito l'invito e iniziò a prepararmi, mentre continuava a lasciarmi baci lungo tutta la spina dorsale causandomi mille brividi. «Sai, ho mentito quando mi hai chiesto se mi piacevi ancora» disse mentre infilava un terzo dito.

«Che mi stai cercando di dire?» Chiesi fingendomi confuso mentre il mio cuore perdeva un battito

«Che mi piaci ancora, idiota»

«Forse mi piaci un po' anche tu» ammisi arrossendo leggermente, voltai il capo per vedere la sua reazione e lui mi baciò: fu un bacio dolce, non come quelli di prima. Era un bacio che racchiudeva mille cose mai dette.

Appena ci staccammo mi penetrò con un solo colpo di bacino facendomi gemere come non mai. Aumentò le spinte, e man mano andava sempre più veloce. Venimmo urlando ognuno il nome dell'altro, e sorrisi, sorrisi come non lo facevo da anni, sorrisi veramente, genuinamente. Anche Harry sorrise, fece uno di quei sorrisi che avevo visto fare solo ai suoi amici o a... Blaise.

A quel nome la verità mi crollò addosso, nuovamente. Blaise era una costante nella vita di Harry, e io non potevo mettermi in mezzo, loro due erano felici insieme, io dovevo stare in panchina e lasciare giocare loro.

Avevo una sola domanda in testa: come sarebbe andata a finire?

☀☀☀☀

Verso sera la verità travolse Potter. Erano le dieci quando sentii la porta della camera aprirsi, mi girai e lo vidi sulla soglia con lo sguardo basso.

«Che succede?» Gli chiesi tirandomi su a sedere

«Mi sento in colpa per Blaise. Ci tengo a lui, non voglio farlo stare male» sussurrò

«Nemmeno io, cosa vuoi fare?»

«Io... Non lo so. Certo, lui mi piace, ma tu... Non so come spiegarlo» arrossì, e finalmente alzò lo sguardo puntandolo nel mio. Grigio contro verde, verde contro grigio. E lì capii che mi piaceva più di un po'. Mi piaceva il suo essere sempre così dannatamente gentile, mi piaceva il suo modo di arrossire quando cercava di dirmi cosa provava, mi piaceva quando era insicuro e cercava delle sicurezze in tutto quello che lo circondava. Semplicemente mi piaceva.

«Sbaglio o non avete mai parlato di stare insieme? Cioè, voglio dire, uscivate insieme ma...»

«Si, certo, solo non so cosa dirgli quando torneremo indietro. Non posso lasciarlo così su due piedi.»

«Capisco, intanto sfruttiamo il momento e poi si vedrà» suggerii titubante, lui sorrise annuendo e poi tornò in salotto chiudendo la porta.

«Dove vai?» Urlai subito dopo che ebbe chiuso la porta, lui aprì nuovamente la porta e fece spuntare la sua testa

«Ho un po' fame, vuoi venire con me nelle cucine?»

«Ma tu hai sempre fame?» Gli chiesi ridendo leggermente, lui sorrise e uscì nuovamente. Mi alzai sbuffando e mi feci tutti gli incantesimi che mi servivano, e andai nel salotto per uscire. Lui si avvicinò a me e diede un veloce bacio a stampo.

«Andiamo, Draco?» Mi chiese con tono dolce, io annuii e gli presi la mano prima d'iniziare ad andare verso le cucine.

From one night until forever || Drarry +Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora