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Era da un po' di tempo che ero a Modena con la mia famiglia.

Con loro mi trovavo benissimo, anche se mi mancavano Leonardo, Francesco, Anna, Alessia e Giovanni.

Qualche volta mi venivano a trovare qui e altre volte andavamo io con Mattia, di cui erano tutti innamorati.

Molte persone appena lo vedevano mi dicevano che da grande sarebbe diventato un figo da paura.

Erano degli idioti.

"Soph sto uscendo. Potresti guardare Mattia per oggi?"

Le chiesi urlando dal soggiorno.

"Certo vai pure, adoro quel bambino"

Mi rispose lei come al suo solito.

"Grazie"

Le dissi io, sospirando.

Dopo aver sentito un suo "prego" mi misi le cuffie e uscii di casa ascoltando musica.

" 'Cause I wanna touch you baby
I wanna feel it too
I wanna see the sunrise
On your sins just me and you
Light it up, on the run
Let's make love tonight
Make it up, fall in love, try "

Dopo molto tempo che stavo camminando alla caso per le strade di Modena, andai a sbattere contro una persona.

Alzai lo sguardo e vudi che era lui.

Era Riccardo.

Cosa ci faceva qui a Modena?

Non lo sapevo e non mi interessava saperlo.

Quando mi riconobbe, sgranò gli occhi e mi disse a bassa voce, come se lo dovessi sentire solo io:

"P-piccola, s-sei tu?"

"Si Riccardo, sono io"

Gli risposi, facendo un sospiro stressato.

Era da tanto tempo che non lo vedevo, ma mi faceva lo stesso effetto che mi aveva fatto la prima volta che lo vidi.

"Possiamo chiarire? Ti prego, poi me ne vado dalla tua vita."

Annuì.

"Andiamo in un parco?"

Dissi in modo che non mi sentisse solo lui.

Lui annuì, intrecciò le nostre mani e andammo nel parco più vicino.

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"Allora..."

Disse lui appena seduti su una panchina di un parco vicino a casa mia.

"Potresti dirmi il perchè lo hai fatto?"

Dissi io con nonchalance e un po' di tristezza.

Lui non rispose.

Io mi alzai dalla panchina, mi misi davanti a lui e gridai:

"PERCHÈ LO HAI FATTO RICCARDO?"

La gente si girò dalla nostra parte ma non me ne importò più di tanto.

Volevo sapere perché sto imbecille mi avesse tradita.

"MI VUOI DIRE IL PER-"

Non feci in tempo a finire la frase che mi baciò.

"Non so perché l'ho fatto ma ho capito che ho sbagliato, mi sono pentito. Mi perdoni?"

Chiese con una faccia da cucciolo.

Sa che a quella faccia non sapevo resistere.

Lo perdonai e gli raccontai di Mattia, di Manuel e Sophia.

"Sul serio ho un figlio?"

Mi chiese lui, incredulo di quello che aveva appena sentito

"Si Ric, hai un figlio"

Aggiunsi io dopo aver fatto un sospiro.

Presi il telefono e gli feci vedere una foto del bambino.

Quando la vide scoppiò a piangere.

"È bellissimo. Non vedo l'ora di conoscerlo"

"Lo conoscerai presto, amore"

Dissi io, sorridendo al ragazzo che avevo sempre amato.

Dopo la frase che dissi, andammo nel hotel dove era alloggiato Ric e sicuramente quella notte non avevamo dormito per nulla.

Instagram|| Domenico Berardi e Riccardo SottilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora