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25 maggio 2030, ultima giornata di campionato.

Francesca's pov

Ero con Gianluigi e la squadra del Milan sull'aereo che ci stava portando a Cagliari per l'ultima giornata di campionato.

Avevo un bruttissimo presentimento, però avevo deciso di andare allo stadio coi ragazzi.

Mi avevano obbligata a venire con loro, nonostante sapessero che il mio ragazzo giocasse nella squadra avversaria.

Avevo paura di rivederlo, visto che non sapevo quale effetto mi potesse fare dopo 5 mesi senza vederlo.

E non vedevo da molti mesi nemmeno i nostri figli.

Li avevo visti solo su Skype o con Sophia o con Domenico o con entrambi.

Mi mancavano un casino, non vedevo l'ora di rivederli.

Poi oggi anche Sophia e Domenico sarebbero andati a vedere questa partita perchè mi avevano chiesto se potessero portare Mattia ed Elisa allo stadio.

Io accettai subito, visto che volevano vedere il papà.

Ci stava far vedere i nostri figli a Riccardo, anche lui non li vedeva da 5 mesi.

Appena arrivammo a Cagliari, io e i ragazzi facemmo il check out e ci dirigemmo nel pullman che ci avrebbe portato in hotel e che poi ci avrebbe portati allo stadio.

Dovremmo aspettate circa 20 minuti per arrivare in hotel.

Facemmo il check in e io andai in camera per prepararmi psicologicamente alla partita.

E se mi trovassi Riccardo davanti? Che dovrei fare? Ignorarlo?

E se mi avesse tradita in tutti questi mesi che non mi vedeva?

E se pensasse che io lo abbia tradito?

E se non mi amasse più?

Feci un respiro profondo, smisi di pensare a queste cose e iniziai a prepararmi per andare alla partita.

Come outfit misi una felpa gigante che avevo rubato a mio fratello 7 mesi fa e dei leggins.

Dopo essermi preparata, sentì il telefono suonare e vidi che mi era arrivato un messaggio di Gianluigi che diceva di andare e che dovevo farmi trovare nella hall tra 2 minuti.

Presi la chiave della stanza, lo zaino e il telefono e uscì dalla stanza dell'hotel.

Appena scesi nella hall, vidi Gianluigi e il mister parlare.

Appena mi videro, smisero di parlare e mi salutarono.

Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante, arrivò anche il resto della squadra e salimmo nel pullman.

Arrivati allo stadio, augurai buona fortuna ai ragazzi e andai verso il settore ospiti.

Quando entrai nello stadio, sentì un'emozione che non provavo da tanto tempo.

Mi era mancato questo posto, non ci tornavo da quando avevo litigato con Riccardo.

Dopo i 90 minuti della partita, scesi negli spogliatoi dei ragazzi.

Avevano pareggiato 3 a 3.

Erano stati bravi nel primo tempo, ma nel secondo tempo erano calati e il Cagliari aveva pareggiato.

Entrai nello spogliatoio del Milan e sorrisi ai ragazzi e gli dissi che non faceva nulla se avessero pareggiato l'ultima partita, perché tanto erano sempre secondi in campionato.

Poi dopo di me entrò il mister e io uscì dalla stanza.

Appena fui fuori dallo spogliatoio del Milan, camminai e andai verso il pullman.

Ma, dopo pochi passi che avevo fatto, mi fermai perchè mi era risalito il brutto presentimento.

Infatti, dopo 2 minuti che mi ero fermata a pensare al peggio, ripresi a camminare e appena svoltai l'angolo vidi Riccardo che abbracciava Mattia ed Elisa e al loro fianco c'erano Sophia e Domenico con i gemelli e con Lodovico.

Prima di passare dietro di loro mi misi meglio il cappuccio della felpa che avevo messo e passai dietro a loro senza problemi.

Grazie a dio non mi riconobbero.

Continuai a camminare per le strade dello stadio finché due forti braccia mi fermarono.

Quando le due braccia mi presero, sentì la sensazione che sentivo solo con Riccardo.

"Ti prego piccola, torna da me"

Mi disse la voce della persona che mi aveva fermata.

Ora avevo la conferma che fosse Riccardo, perché riconoscerei la sua voce tra 1 miliardo di persone.

"Mi dispiace averti detto tutte quelle brutte cose"

Mi girai dalla parte di Riccardo e lo baciai.

Ci staccammo solo quando ci mancava l'aria.

Ci guardammo negli occhi e ci sorridemmo.

Avevo deciso di perdonarlo, anche perché avevo capito di amarlo troppo per lasciarlo andare.

Poi Riccardo, per sbaglio, appoggiò la sua mano nella mia pancia.

"Piccola, non dirmi che..."

Disse il mio ragazzo, per poi fermarsi e fare un sospiro.

"Si Riccardo, sono incinta del nostro terzo figlio, te lo avrei voluto dire in modo diverso, ma alla fine non ho mai avuto la posaibilita di dirtelo, visto che abbiamo litgato pesantemente"

Lui mi guardò e mi sorrise.

Poi mi baciò la fronte e mi abbracciò.

Solo quando fui appoggiata alla spalla di Riccardo mi accorsi che Sophia e Domenico ci stavano guardando con un sorriso a 32 denti, sicuramente erano felici che fossimo tornati insieme e io in questo momento ero come loro, felice di essere ritornata tra le braccia del ragazzo che amavo.

Instagram|| Domenico Berardi e Riccardo SottilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora