Finí di cambiarmi in fretta, mi restava poco tempo per andare a casa a prendere le mie cose per poi tornare nel punto di incontro dove avremmo preso il pullman che ci avrebbe condotto nel luogo in cui avremmo passato i prossimi mesi in vista delle varie partite a cui avremmo dovuto giocare.
Così, dopo aver messo le ultime cose nel borsone, mi diressi verso l'uscita dello stadio, ma nella fretta andai a sbattere contro qualcuno, che fortunatamente ebbe dei riflessi migliori dei miei e mi afferrò saldamente, impedendo di far volare le mie cose in ogni dove.
- Dovresti stare attenta principessa, come farebbe la squadra senza un attaccante come te? -, disse Aiden ridendo.
- Ma come siamo premurosi Frost, sappi che non ti ringrazierò. -, gli dissi sorridendo.
- Non mi sarei aspettato una risposta diversa. Hai proprio un bel caratterino principessa. -
- Aiden, smetti di infastidirla, non dare subito il peggio di te. - disse Shawn avvicinandosi a noi, e potei finalmente notare quanto effettivamente i due gemelli si somigliassero, erano praticamente identici, tranne per il colore dei capelli. Aiden li aveva di un rosa salmone, mentre quelli di Shawn erano dello stesso colore del ghiaccio, tendenti leggermente al grigiastro.
Grigi, proprio come quelli dell'individuo che ci sta guardando di sottecchi con con le braccia incrociate e le spalle appoggiate al muro. Ma che vuole?
- Caro il mio principe dei ghiacci, se molli la presa io mi reco a casa a prendere le mie cose, altrimenti come farebbe la squadra senza di me? -, dissi sarcastica facendogli un'occhiolino.
- Oh certo, mi scusi principessa, vada pure, non oserei mai intralciarla. -, rise lui.
- Sei proprio un imbecille fratello, lasciatelo dire. - rise Shawn, seguito da me ed Aiden.
- Vuoi che veniamo a darti una mano con le valigie principessa, tanto noi abbiamo già tutto qui. - propose il rosa.
Ci riflettei su, ed effettivmente non mi andava di fare tutto da sola e dover trascinare le valigie da sola, così accettai volentieri. Uscì dallo stadio, seguita dai fratelli Frost e ci dirigemmo a casa mia, dove in fretta e furia cercai di prendere le cose necessarie per tutto il tempo in cui avrei soggiornato fuori. Riempí tre valigie ed uno zainetto, come al solito non ero molto brava nel diminuire il carico di cose da portare in viaggio, fortuna che avevo i principi del ghiaccio ad aiutarmi.
- Principessa, non credi che tu ti stia portando un po' troppa roba per un semplice ritiro con la squadra? - chiese Aiden.
- Nulla è mai troppo quando sei una ragazza, ricordatelo principino. Ora zitto e porta questa valigia, altrimenti non ti saresti dovuto offrire di aiutarmi. Le lamentele non sono contemplate. - dissi.
- Fratello, Chloe ha ragione, 0-1 per lei. - rise Shawn.
- Ma tu da che parte stai scusa? - sbuffò Aiden, mentre noi due ridevano e ci battevamo il cinque.
Proprio niente male i fratelli Frost, mi piacciono proprio.
- Bene ragazzi, direi che possiamo andare. - esordí.
- E menomale, a momenti ci chiedi di trascinare tutta la casa con noi, se continui ad aggiungere altra roba. - si lamentò il minore dei fratelli.
- Stai zitto e non lamentarti capelli salmone. Ora andiamo! -
- Agli ordini! - dissero i fratelli Frost, assumendo una posa da militari che mi fece scoppiare a ridere.
Mi chiusi la porta alle spalle e insieme ci dirigemmo al luogo prestabilito per l'incontro, dove trovammo tutta la squadra che aspettava trepidante di partire.
- Ma quanta roba ti sei portata? - non mi sfuggí la bocca leggermente spalancata di Sonny.
- Non glielo chiedere, secondo lei questo è il minimo indispensabile. - rispose Aiden al mio posto.
- Questo perché non avete visto quante valigie si è portata dietro Regina. - stavolta fu Heath a parlare, che indicò la diretta interessata.
- Ho ancora le braccia intorpidite per colpa tua. - disse Duske indicando Regina.
- Suvvia quante storie, una ragazza ha sempre bisogno di avere tutto il necessario con se. E poi Duske, sei un armadio, a cosa sarebbero dovute servire le tue braccia se non ad aiutare me ed Heath a portare tutte le mie valigie? - disse Regina in tono divertito.
- Dovreste ringraziarci, vi manteniamo in forma ed allenati. - dissi io guardando Regina con sguardo complice, battendoci poi il cinque e ridendo all'unisono.
- Donne. - si limitarono a dire i 4 diretti interessati, mentre il resto della squadra rideva.
Tranne lui, lui era impassibile, imperturbabile.
Però, a parte il suo strano sguardo, erano tutti molto disponibili ed amichevoli, e fui felice di questo, poiché negli anni avevo sempre avuto parecchia difficoltà nel fare amicizia e rapportarmi con gli altri, ma con loro era tutto così estremamente semplice e naturale, fortunatamente. Spero solo che continui ad essere così e che i nostri rapporti migliorino sempre di più, non vorrei mai trovarmi in pessime situazioni come già mi era più volte capitato.
Cercai di scacciare via quei pensieri, che già avevano fatto calare un velo di tristezza e malinconia sul mio volto, che mio malgrado, non passó inosservato.
- Tutto bene principessa? -, mi chiese Aiden premuroso.
- Si, tutto bene, non vedo l'ora di partire. - gli risposi forzando un sorriso.
Gli occhi di Xavier erano ancora puntati su di me, con insistenza, e il suo sguardo bruciava rabbioso quando Aiden mi si avvicinava o scherzava con me, potevo percepirlo chiaramente. Questo tipo è proprio strano.
I miei pensieri furono interrotti dall'arrivo di mister Yi, che ci fece salire tutti quanti sul pullman, non prima di aver sistemato le nostre valigie. Mentre cercavo di sistemare l'ultima, in cima alle altre, notai un'altra che stava per cadermi addosso, ma fortunatamente due braccia, le sue braccia, la presero prima che mi colpisse.
- Grazie. - mormorai.
- Dovresti stare più attenta, non posso essere sempre attento e pronto a salvarti. -, disse con indifferenza Xavier.
- Non che io te lo abbia mai chiesto. - dissi un po' irritata.
- Dai qua, faccio io. - mi prese la valigia dalle mani, la sistemò e chiuse il portellone del pullman, e mi fece segno di salire.
Ovviamente, essendo gli ultimi, tutti i posti erano occupati, così, mio malgrado, fui costretta a sedermi accanto a Xavier Schiller, che felicità.
- Il posto accanto al finestrino è mio. - sentenziai.
- Oh prego, si accomodi allora maestà.- disse, facendo un inchino.
- Imbecille.- dissi sottovoce, ma a giudicare dalla gomitata che ricevetti, capì che aveva sentito perfettamente.
Il pullman partì ed io non persi tempo a mettere subito le cuffie, facendo partire la mia playlist. Nel frattempo vedevo Xavier smanettare col suo cellulare, mentre anche lui cercava di far partire la sua playlist.
Il viaggio procedette con tranquillità, ed io ero totalmente persa nei miei pensieri e nelle mie canzoni che non mi accorsi che mi stessi addormentando. Mi svegliai solo una volta arrivati e sentì qualcosa di morbido sulla guancia. Mi stiracchiai e strofinai la faccia su quella superficie così morbida, convinta fosse il mio adorato cuscino, fin quando una voce non mi ridestò dalle mie convinzioni:
- È di suo gradimento la mia spalla? - disse Xavier divertito.
Subito i miei movimenti cessarono e divenni rossa per l'imbarazzo.
- Ero convinta di essere nel mio letto, ops, piccolo errore logistico. - dissi grattandomi la nuca.
Ghignò, alzandosi e porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi a mia volta. Mi sentivo ancora confusa dalla dormita appena fatta, vedevo tutto appannato e mi girava leggermente la testa, non avevo avuto il tempo necessario per permettere alla mia materia grigia di svegliarsi al 100% come ero solita fare e le conseguenze si stavano chiaramente percependo, non facevo altro che sbattere da una parte all'altra delle file del pullman, provocando ogni volta un leggero rumore ed emettendo lievi gemiti di dolore. Ma quanto sono impedita?
Non vidi lo scalino del pullman ed inciampai, finendo addosso a Xavier, che mi strinse prontamente tra le sue braccia, cadendo a terra insieme a me.
- Cazzo, non si può così però eh. - dissi rabbiosa toccandomi il braccio ed il fondoschiena doloranti.
- Questo dovrei dirlo io, visto che mi sei pure atterrata addosso. - disse irritato Xavier.
- Nessuno ti ha detto di stare sotto di me e prendermi al volo come fossi una principessa volante di quei film del cazzo in cui il principe azzurro è sempre pronto ad afferrarla. - dissi a mia volta irritata.
- Proprio un bel modo per ringraziarmi. - disse lui.
- Oh figurati, non c'è di che. - dissi, sollevandomi da lui e togliendomi le sue mani di dosso, che erano finite sui miei fianchi, facendomi arrossire oltremodo.
- Tutto ok principessa? Si vede che lui non è un vero principe azzurro, fossi caduta su di me le cose sarebbero andate diversamente. - disse Aiden aiutandomi a rimettermi in piedi.
- Certo che voi due fate proprio un gran casino eh. - disse Jude guardando verso me e Xavier, con dietro Axel e Mark che se la ridevano.
- Io mi dissocio. - dissi, facendo il giro e andando a prendere la mia valigia nel retro del pullman, mentre gli altri se la ridevano beatamente.
Bene, perfetto, cominciamo alla grande direi.
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Il Dio del Goal
FanfictionIl football frontier international sta per cominciare, chi verrà selezionato come membro ufficiale della nazionale giapponese? Ma l'attenzione sarà concentra su di loro: Lui, Xavier Schiller, della Alia Academy. Lei, una ragazza scontrosa, fredda...