Capitolo 1

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Angolo Autrici:
Prima di lasciarvi al primissimo capitolo volevamo ricordarvi che questa storia non è nostra, è la versione Ziall/Ziam del libro "La gente felice legge e beve caffè" di Agnès Martin - Lugand. 
Se avete qualche domanda rivolgetevi a noi: @adelec99 @elenaphoebe 

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 "Papà, dài, ti prego!"

"Ellison, ho detto no."

"Su, Zayn. Lasciala venire!"

"Niall, non scherzare. Se Ellie viene con te, voi due ve ne andrete chissà dove, e partiremo per le vacanze fra tre giorni."

"Vieni anche tu, così ci tieni d’occhio!"

"Neanche per sogno. Hai visto quante cose ho ancora da fare?"

"Ecco perché Ellie deve fare un giro con me, per farti stare tranquillo."

"Per favore, papà!"

"E va bene. Adesso fuori! Non voglio più vedervi."

Erano usciti schiamazzando per le scale.

E poi mi hanno raccontato che stavano ancora facendo i buffoni, in macchina, quando il camion li ha centrati.

Mi sono detto che sono morti ridendo. Mi sono detto che avrei voluto essere con loro.

E per un anno intero mi sono ripetuto tutti i giorni che avrei preferito morire con loro. Ma il mio cuore continuava a battere con ostinazione. E mi teneva in vita. Per mia grande disgrazia.

Sdraiato sul divano, stavo fissando le volute di fumo della mia sigaretta, quando la porta d’ingresso si aprì. Harry ormai piombava da me quando gli pareva, o quasi. Veniva tutti i giorni. Pessima idea lasciargli il doppione delle chiavi!

Mi fece spaventare, e la cenere finì sul pigiama. La soffiai via e scivolò per terra. Per non vederlo mettersi a riordinare, come al solito, me ne andai dritta in cucina a rifare il pieno di caffeina.

Quando tornai, non era cambiato niente. I posacenere erano ancora stracolmi, le tazze vuote, le confezioni del take-away e le bottiglie ancora sparse sul tavolino. Harry era seduto, con le gambe accavallate, e mi fissava. La sua aria così seria mi sconcentrò per una frazione di secondo, ma quello che più mi sorprese fu il suo abbigliamento. Perché era in giacca e cravatta? Che ne era dei suoi immancabili jeans attillati e delle sue camice sbottonate?

“Dove vai così elegante? A un matrimonio o a un funerale?”

“Che ore sono?”

“La tua non è una risposta, e io me ne frego dell’ora. Ti sei messo in tiro per rimorchiare un golden boy?”

“Magari. Sono le due. E tu devi andare a lavarti e a vestirti. Non puoi venire conciato così.”

“Venire dove?”

“Datti una mossa. I tuoi genitori e quelli di Niall ci aspettano. Dobbiamo essere lì tra un ora.”

Il mio corpo fu scosso da un brivido, le mani iniziarono a tremare, la rabbia mi montò dentro.

“Al cimitero non ci metto piede. Chiaro?”

“Fallo per loro”, mi disse con dolcezza. “E’ importante  che tu ci sia. Oggi devi, è l’anniversario, tutti ti saranno vicini.”

La gente felice legge e beve caffè||Ziall/Ziam/Larry||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora