Sofia

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Sofia

E cosi che il mondo mi crollò di nuovo addosso.

Con un battito di ciglia sono tornata di nuovo in casa mia, Luca e mia sorella, quel dolore straziante che ti lacera dentro, quel dolore che solo chi è stato tradito può capire. Quei ultimi giorni a Roma li passai a scappare da tutto ciò che mi circondasse , ho capito allistante che lunico modo per rimarginare le mie ferite sarebbe stato quello di anticipare ciò che avrei voluto da sempre fare ma per il quale non trovai mai abbastanza il coraggio, ma quel giorno fu diverso, feci di fretta e furia i bagagli, prenotai il primo volo da li a qualche giorno e me andai, presi laereo per quel viaggio che so mi avrebbe cambiato la vita, un sogno diventato realtà prima del previsto, sono passati 3 mesi da allora, grazie a Daniel e grazie alla mia nuova cerchia di amici sentivo che stavo per farcela, stavo guarendo, le ferite stavano guarendo, e poi, questo.

Un'altra volta quel senso di vomito lanciante per ciò che mi si presenta davanti gli occhi ,è riuscito a farmi del male anche oltre oceano, il mio ex fidanzato Luca, quel lurido bastardo e lei, lei che professava la parola amicizia, lei che ai miei dubbi rispondeva con puoi fidarti Sofia, Amanda .

Non mi hanno sentito, non hanno sentito neanche il bicchiere che mi è caduto dalle mani non appena li vidi, avvinghiati luno allaltra, non sembra sia la prima volta, sembrano cosi complici, luridi figli di puttana sono stata tradita di nuovo , questa volta sotto una chiave diversa, si perché questa volta sono stata tradita dallamicizia, altro sentimento fondamentale nella mia vita, evidentemente non abbastanza importante nella sua.

Mi rannicchio dietro la cabina del bagno delle donne, loro sono fuori a quello degli uomini, posto perfetto per due stronzi del genere penso , mi sento quasi una guardona in questo momento, forse anche un po' masochista, ma voglio che questa scena mi rimanga impressa nella mente

<< Torno subito Sofia >> disse, si, come no , faccio un passo indietro con cautela per non farmi sentire, asciugo le mie stupide lacrime dal viso e mi allontano da li.

Schiaccio il tasto rifiuta del mio telefono, è la ventesima chiamata di Daniel che rifiuto, l'arrabbiatura nei suoi confronti è passata in secondo piano ma in questo momento ho bisogno di non sentire nessuno, mi incammino lungo la spiaggia verso la parte opposta del falò dove sono tutti, so che questo tratto di spiaggia dista non poco dal mio dormitorio ma non mi importa, ho bisogno di stare sola, ho bisogno di schiarirmi le idee.

Sei bello come Roma [ IN CONTINUA REVISIONE GRAMMATICALE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora