Capitolo 19

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Siamo quasi pronti per la cena con i miei quando Tony decide di chiedermi informazioni su loro.
《Allora? Dimmi qualcosa di loro,voglio essere pronto. Cristo è stranissimo,non ho mai conosciuto i genitori di nessuna donna e sto per farlo con quelli della mia ragazza...》
Mi volto col rossetto a mezz'aria sconvolta da cio che ha detto.
Mi ha chiamata la sua ragazza. Tony Stark,mi ha definito la sua ragazza!
《Non ho capito bene scusa,ripeti》
《Che voglio essere pronto e per farlo voglio sapere qualcosa sulla tua famiglia?》
《No ,quello che hai detto dopo.》
《Che non ho mai conosciuto i genitori di nessuna?》
Gli passo accanto dandogli un pugno sulla spalla:《Cretino,sai benissimo a cosa mi riferisco》
Tony con il suo solito sorriso beffardo mi prende per la vita e accosta la fronte alla mia:《Stai cercando di farmi ripetere che sei la mia ragazza? Kelly Bishop mi lasci sempre più sbalordito per la tua ingenuità. Pensavo fosse scontanto. Sei la mia ragazza.
Sai ...rapporto monogamo, convivenza,voler conoscere tuo padre per mettere le cose in chiaro e rassicurarlo che mi prenderò cura della virtù di sua figlia...》
Lo guardo con gli occhi pieni di felicità e rispondo: 《Quindi tu...tu sei mio.
Il mio ragazzo?!.》
《Direi di sì principessa e non voglio essere di nessun'altra.》
Ci baciamo per un tempo davvero indefinito finché mi stacco da lui e torno davanti lo specchio a sistemarmi il trucco prima che la situazione ci sfugga di mano e finiamo per terra nudi.
Tony si appoggia allo stipite e mi osserva:《Quindi? Dimmi qualcosa di loro.》
《Bene se proprio insisti ti accontento:mio padre si chiama Jonathan Francklin Bishop.
È un imprenditore abbastanza affermato,ha 6 aziende sparse per lo Stato e sta per aprire la settima filiale in Australia ecco perché ha rimandato la cena fino ad oggi. Produce bourbon.
All'inizio della sua carriera,sponsorizzava la sua azienda attraverso le donazioni così da ragazzo è volato in Africa ad inaugurare una nuova scuola che è stata costruita grazie ad una sua sostanziosa donazione. Durante questo viaggio ha conosciuto mia madre, Eleonor Roswell oggi Bishop,chirurgo pediatrico e neonatale che si trovava lì per un viaggio con un ente Onlus.
Dal loro matrimonio siamo nati io e mio fratello maggiore Peter Jonathan,che chiamamo tutti PJ.
Fin da ragazzini mio padre ha sempre cercato di farci seguire le sue orme in azienda ed è riuscito nel suo intento con PJ che dopo il master in economia aziendale è diventato suo socio e possiede metà delle quote.
Mio padre ha cercato in ogni modo di portarmi con loro ma io non ho mai desiderato questo per me.
Ho provato con la medicina ma purtroppo non faceva per me così ho abbandonato poco dopo con grande rammarico di mio padre.
Da ragazza ho sempre seguito mia madre in ospedale.
Mi portava con sé per socializzare coi bambini in pediatria ,che si sentivano abbastanza soli e a me tutto questo piaceva davvero tanto così da grande ho finito per credere che quella fosse la mia strada ma mi sbagliavo.
Mia madre non mi ha mai criticato,mio padre invece ha finito per cacciarmi di casa e sono finita a stare dalla mia migliore amica. Mi sono messa a lavorare come lava piatti in un ristorante per poi passare alla cameriera.
È andata così per due anni finché un giorno durante una pausa sono uscita fuori dalla porta sul retro per una boccata d'aria e mi sono imbattuta in un ragazzino con le mani nel bidone della spazzatura. Stava cercando del cibo,era pelle ed ossa e portava addosso dei vestiti davvero sporchi e rovinati.
Mi sono avvicinata a lui e gli ho offerto un piatto di brodo di pollo e torta al cioccolato che ha accettato volentieri.
Ho scoperto che si chiamava Nicholas,aveva 10 anni ma ne dimostrava non più di 7 per com'era malnutrito. Sua madre era una tossica e suo padre era uscito un giorno per le sigarette senza fare più ritorno.
Da allora ho inviato Nick ogni giorno a pranzare e gli preparavo sempre un panino per la cena da portare via. Gli ho comprato dei vestiti in un negozio di seconda mano così che potesse avere roba pulita per la scuola e lo aiutavo coi compiti durante la mia pausa pranzo.
Un giorno Nick è arrivato da me con un occhio nero,opera di sua madre che era in astinenza,così ho deciso di chiedere aiuto a un assistente sociale che ha trovato un posto per Nicholas in una struttura per ragazzi problematici.
Nick oggi ha 17 anni e vuole frequentare ingegneria robotica.
Non ci siamo mai persi di vista e ci sentiamo spesso.
Vive nell'Iowa ,ha una ragazza, è il primo della classe e vive una vita da adolescente come ogni ragazzo merita.
Da quel giorno ho capito che il mio futuro non era quello di servire ai tavoli così sono partita zaino in spalla,sono arrivata qui e mi sono iscritta ad economia e management.
Mi sono laureata e ho sempre cercato i migliori impieghi come assitente di gente facoltosa,ricca e filantropia per uno scopo: crearmi dei contatti che possano finanziare il mio progetto.
Voglio aprire dei centri assistenza per ragazzi difficili,probelmatici o che vogliono scappare dalla violenza, dalla droga,da brutte situazioni domestiche,per giovani ragazze madri o semplicenente per ragazzi che vogliono togliersi dalla strada.
Voglio che ogni ragazzo/ragazza in pericolo abbia un posto sicuro.
La mia idea è quella di aprire almeno 4 centri per ogni Stato e per questo ci vogliono parecchi soldi.
Sono quasi arrivata a metà dell'opera.
I progetti sono pronti e sto cercando giusto gli ultimi agganci per proporre la mia idea e ottenere finanziamenti così posso iniziare. È il mio più grande sogno.
Mia madre e PJ mi hanno sempre appoggiato e mi sono sempre stati vicini,papà invece ancora oggi non crede che io possa riuscirci e non gli piace il fatto che lavori come assistente quando avrei un posto migliore nella sua azienda.
Adesso a questo si aggiunge il fatto che io frequenti il mio capo,nonché playboy affermato invece che il mio ex primo ragazzo Steven che lui ha sempre adorato....Ehy perché mi guardi così?》
Tony ha uno sguardo decisamente strano non riesco a decifrare le sue emozioni.

Mi Sono Innamorata Di Tony Stark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora