~ Uno ~

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"L'aspetto suo m'avea la vista tolta."

-Dante Alighieri.

Capitolo 1.

Alzai gli occhi verso il cielo grigio, l'aria pungente era irritante contro il mio viso e le mani scoperte. Strinsi di più la presa sul giubbotto, cercando di non battere i denti dal freddo.

Odiavo l'inverno nel Chesire, soprattutto qui ad Holmes Chapel. Mancava troppo per arrivare a piedi e non congelata a casa di zio e iniziavo a non sentirmi più le gambe e i piedi per il freddo.

Ogni negozio era chiuso, in fondo chi restava aperto alle dieci di sera? Un pub. Pensai osservando la piccola luce proveniente dall'edificio sull'altro lato della strada.

Esitai, non amavo i pub come non amavo le discoteche. Non ero una santarellina, semplicemente non bevevo e mi sentivo a disagio in mezzo a tutta quella gente ubriaca.

Sentii qualcosa di freddo colpire il mio naso, risvegliandomi da un improvviso stato di trance. Alla prima goccia né seguì una seconda, e alla seconda una terza, fino a che nel giro di pochi secondi ero completamente bagnata. Sospirai cercando di guardare a un palmo dal mio naso, la nebbia stava calando velocemente e il mio naso pizzicava per il freddo.

Passai velocemente la strada, senza nemmeno guardare e mi fiondai nell'unica speranza che avevo in quel momento. Un piccolo campanello suonò non appena misi piede nel locale e un dolce calore si fece spazio sul mio corpo, sopprimendo il freddo.

《Non sai leggere?》

Sussultai alla voce roca alle mie spalle, così mi voltai. Un uomo, o meglio, un ragazzo stava strofinando il bancone nero lucido. I ricci scombinati gli cadevano sulla fronte, nascondendo il suo viso. Indossava una camicia azzurra, aperta sul davanti e per quello che potevo vedere era molto alto.

《Cosa?》

Chiesi confusa guardandomi intorno, a cosa si riferiva? Lo sentii tirare su col naso prima di alzare il suo sguardo verso il mio. Incontrai i suoi occhi, verdi come il prato bagnato dalla rugiada e leggermente arrossati. Spalancai le labbra, era bellissimo.

《Ti ho chiesto se sai leggere. Il cartello dice 'Chiuso'.》

Rispose lui, freddo. Mi passai una mano tra i capelli e sentii il disagio stringermi tra le braccia, facendomi mordere il labbro inferiore.

《S-scusa... io... ha iniziato a piovere e ho visto la luce.. pensavo foste aperti.》

Mormorai imbarazzata, torturandomi le mani ed evitando accuratamente il suo sguardo curioso.

《Siamo chiusi.》

Ripeté atono, facendomi innervosire.

《Volevo solo qualcosa di caldo, sto gelando e devo tornare a piedi a casa.》

Sbottai nervosa, stringendo il telefono nella mia tasca posteriore. Era scarico e non avrei potuto chiamare nessuno. Lo vidi scrollare le spalle, continuando a pulire.

《Ci pensavi prima.》

Mormorò senza preoccupazioni, strofinando un punto indefinito del bancone. Presa da una rabbia improvvisa sbattei dieci sterline sul bancone, facendolo immobilizzare.

《Vorrei una cioccolata calda, per favore.》

Sibilai, sperando che capisse il concetto. Lo vidi ghignare prima di girarsi verso una macchinetta e metterla in moto, per preparare la mia cioccolata calda.

《Ci vuoi la panna?》

Chiese semplicemente, facendomi accigliare e poi arrossire non appena mi guardò. Annuii.

Trouble | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora