~ Sei ~

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Ride delle ferite chi non ne ha mai portato i segni.

-William Shakespeare.

Capitolo 6.

Mi guardai intorno, spaesata, ma non riuscii a trovare nessun viso che potesse, anche in un modo molto piccolo, interessare allo sguardo nervoso di Harry Styles.

In fondo, pensai, le persone erano così e lo erano sempre state. Sempre a mandarti in palla il cervello, e forse lui era una di quelle.

Camminai a passo svelto, semplicemente non volevo parlargli. Non avevo paura di cosa avrebbe detto Rosemary, per niente, ma le sue parole erano state un lungo e lento veleno per il mio cuore.

《É inutile che cerchi di evitarmi.》

Non sapevo nemmeno mi avesse notata e, quando la sua voce mi riprese poco prima che potessi uscire dal cancello, sentii un'ondata di gelo bloccare i miei piedi sul posto.

Voltai il mio corpo verso il suo e trovai la sua figura a pochi passi dalla mia, facendomi sospirare.

《Posso riaccompagnarti a casa?》

Chiese poi, mordendosi il labbro inferiore in segno di nervosismo. Io rimasi in silenzio, non sapendo cosa rispondere, ma soprattutto non volendo rispondere.

《Lo prendo come un si.》

Scrollò le spalle lui e prima che io potessi dire qualcosa iniziò a camminare ed io restai lì impalata, colta alla sprovvista.

《Allora? Vieni o vuoi restare ancora a scuola?》

Scherzò lui sorridendo e facendo comparire quelle dolci fossete agli amgoli della bocca, avrei potuto perdonarlo solo per toccarle.

Non risposi di nuovo, sentivo la lingua impastata, ma in compenso iniziai a camminare a testa bassa accanto al riccio.

Non so quanto tempo passò prima che io arrivassi alla conclusione che ormai avevamo raggiunto la metà del percorso e nessuno dei due aveva provato a spiccicare parola.

《Non v-》

Lo bloccai prima che potessimo conbinare guai.

《Sai che abito accanto alla tua dolce ragazza, vero?》

Chiesi io alzando un sopracciglio. Lui serró le labbra ed annuì, fermandosi ed infilando le mani nelle tasche degli skinny jeans blu scuro.

《Non è a Holmes Chapel in questi giorni.》

Mormorò lui come a darmi una spiegazione, ma io feci finta di non sentire, non ne avevo bisogno.

《Senti, io volevo scusarmi per ieri sera.》

Alzai subito lo sguardo quando sentii le parole lasciare le sue labbra e boccheggiai, lui, Harry, si stava scusando con la sottoscritta.

《Tu.. ti stai scusando con me?》

Chiesi io incredula e un po' ingenuamente e vidi lui fare una smorfia.

《Ti prego, non farmene pentire. È raro che io chieda scusa.》

Alle sue parole mi ritrovai a ridacchiare e portai le mani sulle labbra imbarazzata, ma non riuscii a fermarmi e la mia risata uscì solo ovattata dal mio corpo.

《Perché ridi?》

Chiese lui accenando un sorriso ma io mi ritrovai a ridere più forte alla sua domanda senza un motivo vero e proprio.

Mi piegai in due, cercando di contenermi e ridere in silenzio, ma non ci riuscii e mi ritrovai ad asciugare le piccole lacrime sotto gli occhi.

Quando smisi notai Harry nelle mie stesse condizioni ma leggermente più composto con il viso rosso accesso e un pugno sulle labbra.

Trouble | h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora