La mattina dopo fuori nevica, così decido di andare più lentamente del solito a scuola. Mi piace guardare i fiocchi cadere e posarsi a terra silenziosamente. Il cappotto di pelle impedisce alla neve di entrare e bagnare il mio vestito di pizzo. È da tanto che non metto qualcosa di colorato, anche se il viola non è poi molto più vivace del nero. A scuola rimango con gli occhi incollati alla finestra e mi volto solo per continuare il mio disegno. Con Eveline ci scambio solo qualche parola, ma niente di più. Durante la ricreazione accompagno Eveline in mensa, cercando di ignorare le occhiate dei ragazzi e le risatine delle ragazze. Tutti salutano l'angioletto calorosamente, senza prestare alcuna attenzione a me. Non che la cosa mi sorprenda di molto. Quel quarto d'ora mi sembrava che non finisse mai. All'ultima ora ci mettiamo d'accordo sull'ora dell'incontro. Devo solo abituarmi a questo nuovo ritmo, mi dico. Nel giro di una settimana siamo riuscite a eseguire varie magie, anche se la maggior parte del tempo preferivamo usare l'incantesimo delle ali. La visuale che si ha della città è magnifica all'altezza delle nuvole. Rimaniamo a svolazzare nel cielo tutti i giorni, finché anche il rossore del tramonto lascia il suo posto alle tenebre. Una volta siamo rimaste un po’ di più e ci siamo ritrovate Alex alle calcagne. Inizialmente pensavo fosse un volatile, ma poi ho visto che la figura aveva delle ali troppo grandi per essere un uccello. Sembrava piuttosto arrabbiato, ma non mostravo neanche un pò di timore. Figuriamoci, io? Mi limitai a non guardarlo per non rispondere alle sue provocazione. Mr. perfection era tornato e si era portato dietro tutta la sua arroganza. Da quel momento abbiamo cercato di rientrare negli orari stabiliti. C'era una sola cosa che ancora mi preoccupava ed era il ballo della settimana successiva. Non ho più visto o sentito Tom e mamma non aveva detto ancora nulla a proposito dell'abito. Mi chiedo se Eveline ha già un accompagnatore, penso mentre torno a casa. Bè, vorrà dire che glielo chiedo domani, quando andrò a casa sua. Oggi è sabato, quindi direi che posso dormire fino all'ora di pranzo, prima di andare a trovare Vivy. La mattina dopo sono fuori dalla stanza già alle 10, il che è un record personale. Nella sala da pranzo trovo i miei ,o meglio, mia madre che fa colazione. È da tanto che non parlo con Trevor, il che è strano dato che ci riuniamo ogni sera allo stesso tavolo. Ha indossato giacca e cravatta sopra i jeans, quindi direi che ha una conferenza alla sede della FaithBlood. Non alza nemmeno lo sguardo quando li informo che sarei andata dai Salvatore. A quanto pare ha capito che me la cavo anche senza i suoi consigli. Dopodichè salgo in camera e mi faccio una doccia veloce. Butto un paio di vestiti sul letto, cercando di scegliere la combinazione migliore. Dopo un pó di esitazione prendo degli shorts di jeans e un top con un teschio sul davanti. Mi guardo allo specchio e penso se non è meglio scegliere qualcosa di più sobrio. Soprattutto se ci sono i signori Salvatore a casa oppure Alex. Magari a lui non piacciono i look troppo aggressivi. Bè, è un angelo no? E che angelo! Basta così!! Che diavolo mi importa di ciò che pensa lui di me? Non dovrei neanche pensare a quell'antipatico. Scuoto la testa energicamente e vado in bagno per finire di prepararmi. Dopo una mezz'ora esco da casa, dopo aver salutato mia madre. In un battito di ciglia sono già davanti al portone della villa Salvatore. Ad aprirmi è una donna vestita elegante. I capelli biondi le ricadono sulle spalle e un sorriso le illumina il volto. Capisco subito che è la signora Salvatore. "Tu devi essere Hope. Entra pure tesoro e sentiti a casa tua." Io farfuglio un grazie mentre entro dentro e la madre di Eveline chiude la porta dietro di me. Andiamo insieme nel salotto dove c'è l'intera famiglia riunita. Sulla poltrona di pelle è seduto un uomo, che si alza appena mi vede e lascia il giornale sul tavolo. "Salve signor Salvatore. È un piacere fare la vostra conoscenza" dico un pó imbarazzata. Lui mi stringe calorosamente la mano " Oh cara, il piacere è tutto nostro. Siediti pure accanto ad Eveline." mi dice indicando il divano su cui siede la mia amica. Ci scambiamo un sorriso, poi mi volto verso l'angelo seduto davanti a me. Lui continua a guardare il cellulare, incurante della mia presenza. "Gradisci qualcosa da bere Hope?" chiede la madre. "Ahm....una cioccolata sarebbe perfetta." rispondo. Alex alza un sopracciglio sorpreso. Pensava forse che avrei chiesto un bicchiere del suo sangue? "Volevamo ringraziarti per ciò che fai con Eveline. Sai, non avrei mai creduto che ciò che state facendo avrebbe permesso a mia figlia di tornare a volare" si gira verso la figlia e nei suoi occhi vedo tutto l'affetto che un padre potrebbe volere per una figlia. Sento una stretta al cuore e mi giro dall'altra. Solo in quel momento mi accorgo che l'angelo ha fissato quegli occhi verdi verso di me. Non mostrarti debole Hope, lo sai cosa è capitato l'ultima volta. Hai perso la tua unica amica. Cerco di tornare a sorridere come se nulla fosse e in quel momento entra la signora Salvatore con quattro tazza bollenti. Anche con il grembiule sembra elegante. Mia madre a confronto sembra una hippie e pensando a ciò mi torna il buonumore. Parliamo un pò dei progressi che abbiamo fatto e i signori Salvatore ci ascoltano con interesse. Ringrazio per la cioccolata ed io e la mia amica ci allontaniamo dalla stanza. Sento sguardo sulle spalle, ma lo ignoro volontariamente. So già a chi appartiene. "Vieni, ti faccio vedere la mia stanza." mi dice Vivy trascinandomi al piano di sopra. Rimango scioccata appena apre la porta. Tutto ciò che è nella stanza è rosa, lilla o bianco. Persino la carta da parati è tappezzata di fiori lilla. Lei mi guarda interrogativa e io scoppio a ridere. Lei mette il muso e questo mi fa sbellicare ancora di più. "Ok, ok scusami. Come fai a dormire in questa stanza. Sembra che sia passato un unicorno, portandosi dietro tutti gli gnomi della radura." Lei mi guarda male, allora cerco di smettere. Sento i passi di qualcuno alle nostre spalle e vedo che è Alex. Questo interrompe definitavene la mia risata. "Cercate di fare silenzio che voglio dormire." dice con quella sua voce indistinguibile. Mi lancia un'occhiata e io cerco di ricompormi, ma lui ha già chiuso la porta. "Non riesce proprio a starti lontano, eh?" dice Vivy che si è buttata sul letto e come risposta riceve un cuscino in faccia. Che idiozia. "I tuoi sono stati molto carini. Pensavo si sarebbero comportati in modo diverso, visto che non sono proprio come voi." Eveline scuote la testa "Noi non giudichiamo mai prima di conoscere le persone. Non per altro siamo angeli no?" risponde. "Bè non direi che vale lo stesso per tuo fratello." dico sarcastica. "Allora neanche tu sei indifferente. Comunque Alex non è cattivo, cerca solo di proteggere ciò che ama." Io annuisco, anche se non ho ancora capito perché mi considera pericolosa "A proposito, con chi andrai al ballo questo sabato?" e la fatidica domanda è arrivata. " Ehm, dovrei andarci con un amico, ma non sono sicura che ci andrò." dico giocherellando un cane di peluche. "Oh si che ci verrai, perché ci andrai con me!". Alzo le sopracciglia " Ah si? E chi sarà il tuo accompagnatore?". " Bè, è tuo....tuo fratello. È Jason!" dice guardando dall'altra, imbarazzata. Cosa?? La mia migliore amica con quel playboy? "E quando....cioè, come è successo? Insomma, dove cavolo ero io?" chiedo confusa. "È successo dopo scuola, quando te ne sei andata. Lo so, avrei dovuto dirlo, ma non sapevo come.". Mi guarda con quegli occhi e io non posso prendermela per un fatto del genere. "Se proprio vuoi uscirci con quel cretino, fai pure." le dico e lei fa un sospiro. "Bè almeno non sarà il peggior accompagnatore" mi dice e io la guardo chiedendo spiegazioni. "Il mio caro fratellone ha chiesto a Carsy di andare al ballo con lui. O meglio, è lei che ha fatto la proposta." A quelle parole sento un tuffo al cuore. Alzo le spalle, facendo l'indifferente, ma Vivy continua a scrutarmi. Passiamo ore a parlare di tutto ciò che ci piace e non ci piace. Per la prima volta mi sento davvero bene con un'altra ragazza e addirittura con una creatura della luce. Quando arriva l'ora di andare, prendo la giacca e usciamo insieme dalla stanza. Non faccio caso a chi sta arrivando dalla parte opposta del corridoio e vado addosso a un un Alex ancora assonnato. Ha addosso i boxer e una maglietta e i capelli sono tutti arruffati. Se avessi del sangue nel corpo adesso sarei rossa come un peperone. "Sc-cusa, mi spiace....non ti avevo visto" farfuglio e mi allontano da quelle braccia che mi sostenevano. "Allora vedi di stare più attenta!" mi dice brusco prima di scansarmi e proseguire. "Lo sai? Sei proprio uno str..." gli stavo gridando dietro, quando Eveline mi tappa la bocca. Mi guarda male e capisco solo in quel momento la cavolata che stavo per dire. Entrambe scoppiamo a ridere e scendiamo al piano di sotto. Saluto i signori Salvatore e torno a casa. La notte ero esausta mentalmente e in pochi minuti cado in un dormiveglia senza sogni.
STAI LEGGENDO
The Light side of Dark
RomanceHope ha 18 anni da ormai molto tempo ed é di una bellezza immortale. Essere diversa non è altro che un tormento per lei. Imprigionata in una vita che non le appartiene e schiava di una sete impossibile da saziare. La sua intera esistenza cambierà q...