13. Villa

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Se provo a scappare ora non saprei dove andare. Non posso fare cose avventate devo studiare un piano.

Scendo, il cavallo va da qualche parte per poi sparire dalla mia visuale e io guardandomi bene intorno e lentamente mi incammino verso il portone.

Tra la nebbia noto una sagoma scura, stringo gli occhi ma non riesco a vedere comunque niente, nessun particolare.

Vengo strattonata dentro e mi inciampo su un tappeto enorme.

Non solo il tappeto è così grande.. Ma tutta la sala! Nemmeno al castello c'erano stanze così ampie.

Un vecchio signore mi aiuta ad alzarmi.
-Prego signorina venga da questa parte.-

Ora Sid è sparito. -Dove sono?-
-Nella villa della del signore.-
-Chi è il signore?-
-Sid, signorina.-
-È il suo vero no..?- vengo interrotta da Sid che entra nella stanza. Non porta più il mantello ma indossa una maschera che gli copre la metà di tutta la testa. -Geff accompagnala nella sua stanza e non rispondere alle sue domande impertinenti.-

Ma come si permette! È odioso. Devo restare qui e non posso nemmeno conoscerlo.
-Certo signore.-

Camminiamo in un lungo corridoio.
-Non mi dirai niente? Qui lui non ci sente.. Almeno sai il motivo per cui sono qui?-
-Mi dispiace signorina..-

Questa frase mi lascia un po perplessa ma non chiedo spiegazioni.

Arrivati davanti una gigante porta bianca e argentata mi fa il gesto di entrare.

Appena la apro vengo abbagliata da un'infinitá di oggetti preziosi e luccicanti. Impossibile che sia così ricco..! C'è qualcosa che non va.
-Cosa sono tutte queste cose? Nemmeno il re era così ricco.-

Il maggiordomo sembra sorpreso. -Il re nasconderá i suoi averi. Molti ladri cercheranno di entrare al castello.-
-O forse Sid gli ha rubato un bel po di cose.-

Alza un angolo della bocca.. Un sorriso? Bo.. Incontrerò mai qualche persona normale?

Mi dice che questa sarà la mia stanza fino a che il "signore" non scelga di fare qualcosa. E quel qualcosa non so cosa sia, spero bene.
-Venga nella sala all'entrata quando è pronta.-
-Ok..- lo guardo chiudere la porta. Prendo la borsa e non c'è niente di adeguato a questo posto. Apro l'armadio e ci sono troppi vestiti, tutti di diversi colori. Prendo il più semplice che trovo del mio colore preferito, blu notte. Ha una scollatura a V, il corpetto attillato e dalla vita scende giú liscio. Ha qualche punto luce qua e là e sulle maniche, che arrivano fino ai polsi, ci sono ricamati in argento dei ghirigori.

Vedo se sul portagioie c'è qualcosa. Trovo solo un paio di orecchini ma io non ho i buchi alle orecchie. Decido di lasciare i capelli sciolti e.. Le scarpe! Nell'armadio ce ne sono un paio argentate ma.. Il tacco è alto, troppo alto. Le metto comunque altrimenti dovrei andare scalza.

Esco dalla, ormai, mia stanza e i tacca stanno creando problemi. Potrei iniziare ad odiarli seriamente.

Arrivo nella sala e non c'è nessuno. Mi ha fatto uno scherzo? Aspetto comunque seduta su un divano.

Dopo non troppo tempo entra il maggiordomo, fa un inchino e mi accompagna in un'altra stanza. Camminiamo in un altro corridoio, stavolta più spazioso e con dipinti rovinati appesi ai muri. Alla fine del corridoio c'è una porta grande ma meno di quella dell'entrata. Geff mi da una maschera completamente nera e mi dice di metterla. Obbedisco, lui apre la porta e vedo quella che dovrebbe essere la sala da pranzo. Ci sono decine di persone, anche loro con delle maschere. Guardo Geff che mi fa cenno di entrare e aspettare insieme a questi.

Entro e penso che sia una fortuna che mi sia messa questo vestito. Fortuna che mi sono abituata alle scarpe e ora non cammino come se stessi schiacciando uva.

Non so cosa fare e cerco di entrare in qualche conversazione. Intanto nessuno sembra essersi accorto della mia entrata.

Vado vicino a due.. Donne, direi.
-Ciao.-
-Ehi!- mi dicono in coro. Si presentato: -Io sono Ginevra e lei è Emma.-
-Selin, piacere.- sorrido e poi continuo -Come mai siamo qui.-
-Non lo sai? Oggi è la festa del signore della casa!-
-Sid?-
-Si, ma non chiamarlo così non siamo suoi amici.-
-Ma non siamo neppure suoi sottoposti. Da quanto siete qui?-
-Qualche ora. Annoiandoci ci siamo finiti quasi tutto il cibo del buffet! Tu hai fame?-
-Un po.- così andiamo verso il buffet e sgranocchio qualche.. Cosa. Non so che roba sto mangiando.

Si avvicinano a noi due tipi che scopro essere i mariti di Ginevra e Emma. Iniziamo a parlare e a noi si uniscono anche altre poche persone.

Un'ora dopo entra in sala Sid.

Tutti si girano verso di lui e tacciono.
-Buonasera. Oggi ho organizzato questa festa per presentarmi a voi che abitate vicino alla mia villa. Sono contento che siate venuti tutti e spero lo siate anche voi.-

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