16. Sospetti

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Pensava che mi ricordassi di lui? Aveva paura? Ma.. Forse è il tipo che cercò di derubarmi appena entrata a Hyle!

Corro nella sua stanza e glielo urlo. Lui mi chiede se ho ancora bevuto e ne deduco che la risposta è no..

In effetti non ha lo stesso atteggiamento..

Ho sonno quindi mi metto a dormire nella mia stanza.

Questa volta nessun sogno strano e riesco a riposarmi finché non entrano di nuovo le cameriere per cambiarmi abito..! Di nuovo! Da domani la finisco.

Vado a cena e Sid è già in stanza. Nervoso.
-Che succede?-
-Niente. Mangiamo.-
-È perché Geff mi ha raccontato tutto?-
-Che vi siete detti?-
-Mm.. niente di che.-

Mi fissa divertito -Mi copi?-
-Forse.-

Iniziamo a mangiare e inizio a fare un po di proposte.

-Quando mangiamo fai suonare qualcosa. Visto che con te non si può parlare. Poi non voglio cambiarmi mille volte al giorno l'abito. Voglio solo mettere i miei vestiti, che tu definisci schifosi.-

Annuisce esasperato.

-Io ti conoscevo?-

Rimane con la forchetta per aria per qualche secondo poi risponde: -Forse.-
-Quindi mi hai portato qui per...?-
-Senti. Quando sarà il momento lo capirai.-

Torno in camera e cerco di dormire ma non ci riesco. Mi alzo e vado alla finestra. Mi oriento per capire da dove scappare.

Vedo una decina di case da qui e un bosco dietro di queste. Bene passando da li sarà difficile farmi trovare.

Vedo di nuovo una figura nera vicino al bosco. Sembra guardare da questa parte.

Penso che stanotte resterò qui.

Il giorno dopo decido di parlarne con Sid che mi dice solo di non uscire da sola.

Ho ricominciato a vestirmi come nel mio solito modo e durante i pasti viene suonato sempre uno strumento diverso.

Comunque ogni notte vedo sempre quella sagome, ogni volta in un punto diverso.

Un giorno decido di salutarla e questo si addentra nel bosco. Vuole che lo segua? Meglio di no.. Però è anche vero che so difendermi molto bene.

Mi metto qualcosa sopra al pigiama e trituro le pasticche che mi aveva dato una cameriera mettendo la polverina in un sacchetto, potrebbe essere utile. Metto il mio pugnale nella cintura e scavalco la finestra. Vado, senza dare troppo nell'occhio, verso il bosco.

È molto più buio di quanto credessi all'interno.

Aspetto un po e non sento nulla. Mi butto vicino ad un albero e aspetto. Sento dei passi e per fronteggiare la paura decido di parlare. -Lo so che sei qui.-
-Sai anche chi sono?-

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