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𝐵𝑒𝑐𝑎𝑟𝑒𝑓𝑢𝑙𝑤ℎ𝑜𝑦𝑜𝑢𝑡𝑟𝑢𝑠𝑡, 𝑇ℎ𝑒𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙𝑤𝑎𝑠𝑜𝑛𝑐𝑒𝑎𝑛𝑎𝑛𝑔𝑒𝑙.
TAEHYUNG POV
Mi svegliai a causa della luce che arrivava dalla mia finestra e notai subito la mancanza di Jimin nel letto accanto a me.Il mio cellulare continuava a suonare e svogliato lo presi allungando il braccio e risposi alla chiamata.
«Pronto?» sbuffai.
«Tae sono Jimin,noi siamo andati a fare colazione e visto che non ti svegliavi ho deciso di lasciarti dormire però si sta facendo tardi quindi vieni qua e fai colazione e riprenditi da ieri sera»
Ieri sera? Ah già
«Pf pabo,arrivo tra 10 minuti»
E dopo averlo salutato chiusi la chiamata e affondai il mio viso sul cuscino perché in fondo Jimin non aveva tutti i torti.La mia mente,nonostante ancora dovesse svegliarsi del tutto,aveva solo un pensiero. Un'immagine davanti ai miei occhi fissata con una di quelle puntine adatte alle bachece di sughero. Quelle mani marchiate di tatuaggi e quello sguardo profondo,in più il suo respiro caldo sul mio collo e le sue labbra nel medesimo posto.
Tirai un urlo di strazio pensando a ieri e a come mi fossi facilmente fatto prendere dal momento senza pensare che forse,e dico forse,quello non fosse altro che uno stupido ragazzo arrapato,anche se i suoi occhi dicevano altro.Mi toccai leggermente il collo nel punto esatto in cui le labbra avevano avuto quel contatto così breve ma così intenso da far venire i brividi.
Ripreso dai miei pensieri,mi preparai per andare a quella stupida colazione e alla giornata e una parte di me sperava di rivederlo in giro per quel grande vilaggio ma senza ulteriore perdite di tempo uscii dalla piccola casa mettendo le cuffie nelle mie orecchie.
Optai per un paio di pantaloncini neri e la maglietta e gli occhiali del medesimo colore perché si,porto anche gli occhiali e devo ammettere che mi stanno abbastanza bene.Arrivato a destinazione vidi Jimin solo nel tavolo con il nostro nome che mi fece segno di sedermi accanto a lui e non tardai ad obbedire.
«Buongiorno Tata,allora ti sei ripreso da ieri?» ghignò e questo gesto mi irritò abbastanza essendo solo le 9.30 di mattina.
«Stai zitto Chim che ieri non ero io quello che si strusciava sul..aish lasciamo stare»
Per quanto la mia testa fosse incasinata già dalle immagini di ieri,non volevo ulteriormente parlare della misteriosa divinità greca anche perché dopotutto avrei dovuto passare tre mesi qua e non potevo fissarmi per un ragazzo che non conosco neanche.
«Beh guarda chi c'è..»
Non volevo crederci,non poteva essere vero. Mi ero appena ripreso da un trauma mattutino,ho una faccia orribile e quello che si presenta davanti a me è una delle situazioni più orrende che potesse capitarmi o almeno credo.