L'aereo finalmente sta atterrando dopo circa dieci ore che sto seduta su questa scomoda sedia di American Airlines. Guardo fuori dal finestrino e vedo che sta sorgendo il sole, quasi dimentico il fuso orario... quanto tempo passerà prima di abituarmi?"Cris, a primo impatto cosa ne pensi della Sicilia?" mi domanda mio padre inarcando il sopracciglio. "Ma papà cosa dovrei pensare dell'asfalto che stiamo attraversando e di un aeroporto pieno di gente? Mi sembra tutto ancora familiare, come se varcando queste porte dovessi vedere i meravigliosi grattacieli di New York, ma beh, papà non li vedrò, a meno che tutto questo non sia solo un sogno, e obiettivamente spero sia così. " Rispondo in questo modo, facendo tacere i miei genitori, esasperati, e mi sento un po' in colpa.
Forse dovrei cercare i lati positivi, il sole della Sicilia non è mai paragonabile alle giornate cupe che si possono avere negli Stati Uniti, quindi potrei facilmente abbronzarmi e ahimè provare a scottarmi. I miei sanno benissimo quanto ami curare il mio aspetto fisico e quando qualche mese fa mettevo il broncio pensando a questa vacanza, loro mi raccontavano che qui il sole è diverso. Qui è più intenso e caldo, quindi potrei abbronzarmi e prendere un colorito che più mi avvicini alla Sicilia, ma l'aspetto negativo che non avevo considerato è che il sole è capace di bruciare la pelle e soprattutto di invecchiarla ... per questo motivo prima di venire ho fatto il rifornimento di creme solari protettive.
Dopo aver recuperato le valigie, ci dirigiamo fuori dall'aeroporto e noto un cartello che dice: "Famiglia Rossi", mi chiedo subito chi sia quest'uomo di mezz'età, credo abbia circa quaranta anni, poi sento la mamma urlare "Giorgio !!! " e capisco che sarà sicuramente uno degli zii di cui mi parlava. Si avvicina a noi, mamma e papà lo abbracciano calorosamente. "Marina, quanto sei cambiata e ... Oh! Alessandro ma da quando hai deciso di farti crescere la barba? L'ultima volta che ci siamo visti eri contrario a questo genere di cose e la accorciavi prima che diventava troppo lunga per i tuoi gusti. " Questo Giorgio mi fa davvero un effetto strano, parla in italiano con un accento ben diverso da quello che utilizzano i miei genitori a casa. Mentre lui scandisce le parole lentamente, loro ci mettono un po' di lingua americana.
"Ma tu sei Cris! Ma sei veramente una ragazza stupenda! Mamma e papà mi aggiornavano ogni anno di te con la tua solita cartolina di Buon Natale, nelle foto eri una bambina dolce, ma adesso sei uno splendore, farai amicizia con i tuoi cugini che guarda caso sono tuoi coetanei ". Imbarazzata da questo estraneo che scopro essere mio zio e che si complimenta della mia bellezza rispondo "Grazie zzi ops ... Giorgio, sicuramente ci conosceremo." I miei mi guardano prima perplessi, poi sorridono. Mi sembra di aver risposto educatamente sembrando un po' impacciata ma felice, in realtà è veramente così. Ho sempre desiderato di avere qualche cuginetto con cui giocare da piccola, ma non è stato così, magari quest'estate potrò conoscerli e si dimostreranno ragazzi davvero in gamba e capaci di difendere la "cuginetta americana smarrita in Italia".
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Prima di noi
Teen FictionCris ha 17 anni ed abita a New York, anche se i suoi genitori sono italiani. Durante l'estate del suo penultimo anno va in Sicilia, costretta dai suoi e non è molto felice... eppure, questo viaggio rivoluzionerà la sua vita. Le sono stati nascosti s...