Salgo in camera. Le pareti sono beige e l'arredamento è classico/moderno sui toni del marrone. Bella, ma poco mi importa in questo momento. Apro la valigia più piccola e tiro fuori il mio computer per videochiamare le mie amiche. Sono sei ore indietro rispetto all'Italia. Risponde per prima Hanna. Dallo sfondo pare che sia a casa, strano perché è venerdì. E preciso, è estate. Lei non passerebbe mai una sera a casa.
"Ciao Cris! Allora sei arrivata! Ti avevamo raccomandato di avvisarci appena saresti atterrata, ma non ti sei fatta sentire. Avevamo perso le speranze, pensavamo che ti fossi già dimenticata di noi!" Mi dice la mia amica mentre passa la sua Crème de la Mer sul viso.
"Ehi Hanna sto bene! Stavo cercando di stabilizzarmi e sistemare qualcosa nell'armadio, ma ho pensato di chiamarvi. Sembra un bel posto, per come lo descriveva la mamma, ma non ho avuto modo di visitare qualcosa. Sono arrivata soltanto oggi, e no, non mi sono affatto dimenticata di voi, anche se.." Mi interrompe la voce squillante di Rachael che entra nella chiamata. "Cris sei viva quindi!!" Ironizza la movimentata del gruppo. "Proprio così, per vostra sfortuna sono ancora qui." Dal rettangolino di Rachael sbuca Lisa, che mi saluta e anche lei mi chiede qualcosa. "Cris vogliamo raccontato tutto quello che ti succede, ogni minimo particolare, ma adesso dobbiamo staccare per cercare qualche vestito per la serata della moda, ci mancherai!"
Allora Hanna stava facendo la sua abituale skincare prima dello shopping. Attacco la videochiamata con il sorriso stampato in viso, ma nello stesso tempo con malinconia. Ogni anno come apertura dell'estate andiamo alla serata della moda. Vestiti, griffati, sfilate, musica e alcool. È il nostro evento preferito, ma quest'anno io non sarò con loro. Piuttosto sono in questa casa, con persone più o meno a me sconosciute.
Collego il mio computer alle casse Bluetooth e lascio scorrere l'album di Ariana Grande mentre svuoto le valigie.
Suddivido i vestiti per le feste, da quelli più 'composti' per stare in famiglia, costumi e completini sportivi. Inizierà un nuovo capitolo per me, non per sempre, ma sarà totalmente diverso dalle altre estati.
Bussano alla porta, stoppo la musica e lascio entrare. È Giorgio, anzi, lo zio Giorgio.
"Posso?" Mi chiede con cautela. "Si, fa pure." dico interrompendo quello che stavo facendo.
"So che non sarà facile ambientarsi, ma non vorrai mica rimanere il fine settimana chiusa in camera! Questo mi dispiace, ma non te lo concedo. Preparati che avviso Marco che uscirai con lui e i suoi amici stasera" Sembra motivato Giorgio mentre mi fa spazio tra gli amici di suo figlio.
Inizialmente dico di no, poi però accetto per non sembrare quella ragazza asociale americana, perché non sono proprio così. O forse lo potrei diventare? A New York riesco a fare più cose contemporaneamente: la settimana studio molto e mi piace molto leggere, mi alleno, e passo poi il weekend con le mie amiche a fare shopping e a divertirmi alle feste. Non voglio fare della mia vita un albero buio, perciò decido di andare. Ma come mi vesto? Non so nè dove andremo, né cosa faremo, so solo che è venerdì.
È il 4 giugno, non fa già caldissimo la sera, quindi opto per un top nero aderente, jeans a palazzo e le Jordan che richiamano i colori della mia Lou Lou beige di Saint Laurent. Lego i miei capelli lunghi mogano in una coda bassa con un foulard e sono pronta. Dimenticavo, un misero filo di mascara e sgattaiolo fuori dalla camera.
Giorgio non mi ha detto l'orario per essere pronta, così scendo giù per avvisare i miei che sarei uscita, magari potrei farli contenti visto che è da quando ho messo piede in aereo porto che ho il broncio.
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Prima di noi
JugendliteraturCris ha 17 anni ed abita a New York, anche se i suoi genitori sono italiani. Durante l'estate del suo penultimo anno va in Sicilia, costretta dai suoi e non è molto felice... eppure, questo viaggio rivoluzionerà la sua vita. Le sono stati nascosti s...