Capitolo 8

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Vedo scendere Marco da camera sua, è un bel ragazzo, non ci avevo nemmeno fatto caso prima. Indossa una t-shirt bianca Givenchy e un pantalone beige. Perfetto, mi complimento per aver azzeccato la giusta formalità del mio outfit.

"Ciao Cristina, quindi uscirai con me stasera?" È come se si sforzasse a sembrare simpatico, dimenticavo che non era soltanto Riccardo lo stronzo.

"Ehm, si" rispondo imbarazzata, è tipo la seconda volta che gli rivolgo la parola.

Non mi risponde e apre il portone di casa per uscire. Saliamo in una macchina, un'audi A1 nera che deduco sia sua. Mi posiziono accanto a lui, mette un po' di musica italiana e parte. Sembra guidare abbastanza bene, si ferma davanti ad una casa rossa da dove esce un ragazzo e si mette nel sedile posteriore.

"Ehi Marco, e lei chi è? La tua nuova ragazza?" Dice il nuovo arrivato

"No lei è mia cugina, vive a New York ma passerà l'estate qui" dice Marco con una voce forse un po' insicura.

"Wow! Piacere, sono Valerio e sono il suo migliore amico" si presenta indicando mio cugino.

"Piacere mio! Io sono Cristina, ma per tutti sono Cris" dico un po' imbarazzata perché capisco l'italiano, però mi sforzo a parlarlo senza l'accento marcato americano.

"Come si vede che sei americana! È indistinguibile l'accento!" mi dice.

Ecco che ci risiamo, avrei voluto che evitasse questa battuta. Sono convinta che più faccio capire che non sono di qui, più mi guardano da lontano, pensandomi come una piccola ingenua. In realtà loro sono davvero più grandi, credo di due anni, ma questo non smentisce il fatto che io possa pensarla come loro.

Parcheggia davanti ad una casa, da fuori si sente già la musica. Mi invitano ad entrare, ma io sto cambiando già idea. Peccato che non mi riporteranno mai indietro. Entriamo, luci spente e persone poco sobrie. Due ragazze vanno all'incontro a Valerio e Marco e li abbracciano, nemmeno si degnano di salutarmi o presentarsi, ma va bene lo stesso. Quelle due erano quasi nude, con una bottiglia ciascuno in mano e tutto il trucco sbavato. Il prototipo di ragazza che mai vorrei essere, o diventare.

Mi faccio strada nella stanza, ovviamente tutti sconosciuti. Mi si avvicina una ragazza, totalmente diversa rispetto a quelle di prima. 
"Ehi ciao, mi sembri un po' spaesata... sei nuova?" Mi chiede quest'ultima.

"Sono in vacanza per qualche mese, mi chiamo Cris" dico senza accennare da dove provengo, sforzandomi di parlare bene.

"Io sono Giorgia, come sei venuta qui? Cioè, tramite chi?" Domanda ancora.

"Sono venuta con mio cugino Marco, lo conosci?"

"Ma si, certo! Quindi sei anche cugina di Riccardo.."

"Ssi, perché?" Le chiedo curiosa, non ha fatto una bella faccia.

"Ma no, niente. Diciamo che in una piccola città come questa ci conosciamo tutti, ma io e lui in particolare siamo amici fin da piccoli, anche se adesso lo vedo un po' di meno rispetto a qualche anno fa." Mi spiega Giorgia.

"Ah ho capito, ma lui è qui adesso?" D'istinto mi viene di farle questa domanda, sembra che sia qualcosa in lui che non va e mi preoccupa, anche se non lo conosco benissimo.

"Non viene più quasi mai a questo genere di feste, però a volte fa un salto." Mi dice, mentre si gira verso la porta e lo vede entrare. 
"Oh eccolo, come non detto" continua sorridendo. Mi porta con lei a salutarlo, e mi viene in mente che fino a qualche ora fa stavamo litigando come due persone che si conoscono da molto tempo.

"Riccardo! Come mai qui?" Lo saluta Giorgia abbracciandolo, ma lui non sembra ricambiare.

"Giorgio mi ha incaricato di portare a casa mia cugina qualora si fosse annoiata, per caso l'hai vista? Non dovresti conoscerla, ma avrai riconosciuto sicuramente una ragazza più piccola, ingenua e dagli occhi spaesati" Le chiede grattandosi la nuca.

Rimango di stucco. Sono davanti a lui accanto a Giorgia, come ha fatto a non accorgersi che sono io? E poi, cos'ha detto su di me... non lo tollero, rispondo io.

"Ma ciao Riccardo, o forse dovrei dire, cugino, visto che sono davanti a te e nemmeno te ne accorgi. Perché dovrei venire a casa con te? Chi è Giorgio, non è mica mio padre che mi da l'orario." Mi aggiungo arrabbiata alla conversazione.

Giorgia rimane in silenzio, quasi divertita.

Riccardo spalanca gli occhi, non se l'aspettava.

"Prendi tutto e andiamo che ti accompagno a casa." Mi dice in tono arbitrario mentre mi prende per un braccio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 05, 2021 ⏰

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