Capitolo 3

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Si chiama Taormina il piccolo paese dove ci ha portato Giorgio: stiamo aspettando la sua famiglia. Do un'occhiata al paesaggio, il sole è rovente e il mare... il mare è veramente splendido alla vista, è azzurro e limpido, vorrei subito tuffarmi. C'è un sacco di gente in spiaggia che prende il sole, altra che gioca a pallone e altra che fa il bagno, ma non posso studiare i loro stati d'animo da quassù. Vediamo il tutto dall'alto e chiedo perché il nostro punto d'incontro non sia in spiaggia, dato il caldo. Smetto subito di fare domande, quando sento degli schiamazzi.

"Ma ciao Carla, quanto tempo è passato?" La mamma sembra infastidita nonostante si sforzi di essere allegra e io capisco subito il suo cambiamento di tono. Mi rendo conto di non aver sentito nominare mai da lei questa certa Carla. Ha gli occhi color smeraldo, i capelli lunghi castani con i colpi di sole biondi e un corpo decisamente perfetto. A mio parere è una bellissima signora, e sembra essere la moglie di zio Giorgio quando dopo aver salutato mamma lo raggiunge e gli da un bacio, mettendosi sui suoi passi. Carla viene seguita da due ragazzi, che più guardo più mi sembrano uguali, così prima di presentarmi con i nuovi arrivati ​​chiedo loro: "Ma siete gemelli?" Insieme mi guardano male, come se per loro sia un'accusa e con un cenno infastidito rispondono di sì. A causa del mio tentativo fallito di costruire una conversazione mi sento una stupida. Così mi avvicino e riprovo: "Mi chiamo Cristina, ma potete chiamarmi Cris come fanno tutti... Scusate se sono stata invadente prima, ma mi è sorto spontaneo visto che praticamente siete uguali". Credo che abbiano capito, ma poco dopo salutano Carla e come dei veri maleducati se ne vanno, facendo spegnere in me la volontà di conoscerli. Giorgio guarda tutti noi, poi, con sguardo nervoso, li chiama e scopro che si chiamano Riccardo e Marco. "Vai al diavolo Giorgio!" grida uno dei due che non riesco a riconoscere.

Non ho visto molto di loro, ma da una visione non dettagliata ricordo il loro taglio di capelli e il fisico identico. Non mi sembrano dei bravi ragazzi... la loro cugina si presenta e loro si limitano solo ad annuire? Non capisco. E poi non hanno nemmeno salutato mamma e papà, che irrispettosi. Eppure Giorgio sembra una brava persona all'impatto, ma... aspetta! Prima loro lo hanno chiamato per nome, non come papà. Ma è lui il papà o no? Sono un po' confusa e qui nessuno mi rende partecipe dei loro discorsi, sembro quasi un'intrusa e ciò mi fa sentire sola ed estranea in questa città. Così di scatto mi alzo dalla panchina, prendo gli auricolari e il telefono, e faccio una corsa, senza avere la minima idea di dove io stia andando.

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