Capitolo 6

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L'ultimo piano per come mi ha detto Riccardo è dedicato alle camere dei due gemelli e una per gli ospiti, che perora sono io. La prima camera ha le pareti blu e un letto matrimoniale, vedo di sfuggita delle foto di famiglia quindi non potrà essere la mia. Poi ce n'è un'altra, più semplice: pareti bianche, mobili lineari e bagno in camera, è la camera dei miei sogni. È perfetta. Posso avere i miei spazi e addirittura sembra ci sia una cabina armadio!

Tolgo le scarpe e mi distendo sul letto, è così comodo che mi addormento subito. Penso di svuotare la valigia appena mi sveglierò, se solo i miei genitori me la portassero.

Dormo per circa un'ora fin quando qualcuno bussa fortemente alla porta, ma si può sapere chi è? "Avanti!"

Riccardo lo stronzo entra e prima che apre bocca urlo: "Ma non te l'hanno mai detto che se una persona non risponde vorrà dire che sta dormendo? Non pensi che dopo il fuso orario e un volo lunghissimo io abbia bisogno del mio spazio per riposare?"

"Ok Cristina, ma questo è il mio spazio, non il tuo." Mi dice infastidito.

Ok.. ma dove sono allora? Nella sua camera? "Aspetta, come il tuo spazio? Sono in camera tua? Se è cosi mi dispiace, pensavo fosse la mia."

È così neutra, limpida e vuota. È già tanto se ha il letto e il comodino, poi c'è una porta che separa il bagno e una la cabina armadio. Guardandola meglio l'ambiente è freddo, di certo non familiare come la camera blu precedente con tante foto ricordo. Per questo pensavo fosse quella degli ospiti. 

"La tua è quella dopo" continua a non migliorare il suo tono.

Così, senza dire nulla mi alzo per dirigermi nella mia vera camera. Rifaccio il letto, era un po' disfatto per esserci crollata su. Metto il cuscino a posto quando sotto trovo delle bustine trasparenti con dell'erba. Mi giro di scatto verso di lui. Mi guarda. "Sono tue?" Gli domando inarcando un sopracciglio.

"Qualche problema? Non dovevi nemmeno trovarti qui dentro." Sbraita arrabbiato lo stronzo.

"No, ci vediamo." Rimango fredda, anche se sono scossa. Era un tasto che non volevo proprio toccare in questo momento. Sono sempre stata contraria a tutto questo, ma adesso mi ritrovo a coprire uno sconosciuto dai suoi genitori, che sono i miei zii, e lui è mio cugino.

Scendo di sotto e sento mia madre urlare. "Crisssss! Crisss, sei qui?"

"Si mamma sono qui" Mi ero dimenticata della 'fuga' da tutti quanti, scendo in cucina e trovo i miei genitori, Carla e Giorgio. "Ma perché sei scappata? È da un po' che ti cerchiamo, come hai fatto ad arrivare fin qui, eravamo tanto distanti. Chi ti ha assegnato la strada?" Sembra preoccupata.

"Tranquilli, è tutto apposto. Ho già mangiato quindi non mi aspettate per la cena. A proposito, dove sono le mie valigie?"

Carla risponde subito: "Sono davanti la porta tesoro, prendile e fai come se fosse casa tua. Se vuoi unirti lo stesso a noi ho preparato alcuni dei miei piatti più gustosi della cucina siciliana."

"No ,grazie lo stesso. Vado a sistemare la mia roba."

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