Ottavo
Era passato troppo tempo
I pensieri si inseguivano veloci nella mente di Yeonjun
Non aveva idea di dove Beomgyu potesse essere
Il cielo era nero e le luci dei lampioni apparivano sinistre in quelle insolite circostanze
Anche gli altri erano in pensiero per il ragazzo dai capelli biondi
Quando la lancetta dell'orologio di Taehyun segnò le nove quest'ultimo si congedò, ma non prima di aver intimato a Soobin di riaccompagnare Kai a casa
"Dove devi andare da solo Taehyun? Non è prudente girare da soli a quest'ora qui"
"Beomgyu non si fa sentire da ore, non vorrei si fosse cacciato nei guai. Non temere Soobin, ti terrò aggiornato. So badare a me stesso"
"Ma guardalo il secchione. Credi davvero che ti lascerò il merito di trovare la piccola peste da solo? Verrò con te così Soobin e il piccolo Kai potranno dormire sonni tranquilli."
Taehyun serrò la mascella ma accettò.
Salutarono gli altri e partirono alla ricerca del demone."Quando pensi di dirglielo?"
"Dirgli cosa Taehyun?"
"Lo sai cosa"
"Non so che ti prenda ma credo tu stia sta straparlando"
Il castano fece roteare gli occhi al cielo.
"Non fingere con me demone. Vedo come lo guardi, il modo in cui serri le labbra quando sei in pensiero per lui.
Come ti perdi distrattamente a guardarlo mentre dice le stupidate più colossali a pranzo. Lo fissi persino mentre scarabocchia sul quaderno"
Yeonjun rallentò il passo
"Che vuoi dire?"
"Non fare il finto tonto. Non importa dove andiamo o cosa facciamo. Per te nulla è più interessante di Beomgyu. Menti a te stesso provando a odiarlo ma ti attrae come una calamita."
Nuove immagini nella mente di Yeonjun presero forma, Taehyun tesseva parola per parola un sentiero di emozioni che lui stesso si era rifiutato di percorrere
I suoi passi si facevano lenti e la nebbia penetrava nel suo corpo
Ripensò a quante volte aveva fissato quelle labbra, mentre la consapevolezza di avergliele rotte una volta lo dilaniava silenziosamente
Beomgyu aveva un tocco delicato ma nascondeva una tenacia invidiabile
Era un demone unico nel suo genere
Ma era la sua umanità che aveva disarmato Yeonjun
Il luccichio dei suoi occhi quando lo guardava
Quel sorriso spontaneo che mai aveva avuto il lusso di scorgere all'inferno
E la sua risata
Squillante
Rumorosa
E piena di vitaVoleva stringere quelle mani tremanti e rassicurarlo
Sussurrargli parole dolci all'orecchio quando i suoi occhi si velavano di malinconia
Tenergli un posto a pranzo
Regalargli la sua fetta di torta
Essere la sua ancora, in quella vita che lo aveva stravolto fin dal primo istante"Dobbiamo sbrigarci"
Taehyun non disse nulla e seguì il più grande.Di tutti gli incubi che avevano popolato la mente di Yeonjun negli ultimi anni quello era sicuramente il peggiore.
Persino Taehyun si paralizzò alla vista del loro amico in quelle condizioni, sporco da capo a piedi giaceva esanime tra le possenti mani del suo aggressore.
"Cosa cazzo stai facendo Vante?"
Il demone dal sorriso rettangolare mollò la presa sul collo dell'altro sentendosi chiamare.
"Yeonjun, che piacere vederti", si pulì le dita alla bell'e meglio sfregando le mani tra loro.
Ma per Yeonjun era tutto fuorché un piacere vedere Vante; quel demone apparteneva alla cerchia dei più fedeli a suo nonno, con una forza fuori dal comune si occupava di far rispettare l'ordine nei suoi confini.
"Ti ho chiesto cosa cazzo stai facendo"
Mai nella vita Yeonjun aveva mancato di rispetto a un suo superiore, certo era un ribelle nato, ma era scaltro e teneva alla sua posizione sociale.
"Quello che dovresti fare anche tu Yeonjun-ah, obbedire a Lucifero", con noncuranza mollò il corpo martoriato del più piccolo e avanzò a grandi falcate verso il suo interlocutore.
"Qualcosa non va? Da quando ti mescoli con quei damerini degli angeli? Non è da te"
Taehyun spalancò gli occhi più di quanto fosse possibile, aveva deciso di rimanere in disparte per osservare meglio la situazione ma quel commento lo aveva preso sul personale, e Dio solo sapeva quanto era permaloso.
"Yeonjun credo che indipendentemente dalla vostra missione sia giunto il momento di insegnare a questo demone un po' di educazione"
"Facciamogli il culo"
"Non avresti potuto dirlo meglio""Due contro uno? Non si addice agli angeli"
"Kang Taehyun per te razza di scellerato, e lavati quei denti prima di parlare di me"
Per quanto Yeonjun sentisse l'adrenalina scorrergli in corpo si sentiva messo all'angolo; era passato qualche minuto ma Beomgyu non si era ancora svegliato e questa preoccupazione insolita annebbiava i sensi del ragazzo dai capelli blu come mai prima d'ora.
Taehyun lo notò con la coda dell'occhio, così decise di attaccare per primo; non gli importava molto di ciò che avrebbe pensato suo fratello, avrebbe compreso la gravità della situazione e sarebbe stato perdonato dal Trono in persona.
In termini di altezza Taehyun e Vante erano simili, ma in quanto a fisico la differenza di età era soverchiante.
Lo stile di combattimento dell'angelo era prettamente tecnico e accademico mentre il demone vantava un'esperienza secolare.
Con una spinta poderosa Vante sbatté Taehyun contro le mattonelle grigio fumo, provocandogli una frattura alla spalla.
Eppure l'angelo non gridò, si morse il labbro fino a sanguinare e diede un calcio al demone facendogli perdere l'equilibrio, come una macchina da guerra Yeonjun gli saltò addosso.
Vante aveva dimestichezza nel combattimento, ma mai avrebbe provato la rabbia di Yeonjun in quel momento.
Mai Yeonjun aveva fatto a botte per difendere e proteggere qualcuno, le sue ali si erano rivelate più dorate e splendenti che mai.
Brillavano così tanto che Vante fu costretto a socchiudere gli occhi, incassando un colpo da parte dell'altro.
Con una mossa repentina e un sorriso quadrato raccolse le sue forze e invertì le posizioni con il più piccolo.
Le ali nere di Vante coprivano quelle dorate di Yeonjun, lasciando la piazza in un buio spettrale.
"Lucifero non ti perdonerà mai dopo questa", la sua risata animalesca riempì il silenzio assordante.
Taehyun provò invano a colpire Vante con il braccio buono ma con un solo colpo di ali venne rimesso a terra.
Certo se solo avesse potuto rivelare anche lui le sue ali sarebbe stato diverso, ma non poteva secondo la legge.
Vante estrasse dalla cintura un pugnale arcano e sporco di sangue rappreso
Yeonjun aveva il fiato corto sotto il peso dell'altro e il panico, l'istinto di sopravvivenza, gridavano nella sua mente in preda a un un disperato lamento.
"Ti ucciderò e mi prenderò il tuo posto Yeonjun-ah"
"Mettiti in fila"------- sono tornata -------
Scusate per l'assenza, spero vi stia piacendo!!!!Per farmi perdonare pubblicherò anche il 9 subito domani mattina
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Angel or Devil
RomanceDimmi cosa dovrei scegliere O angelo o diavolo Questa lotta alla testa nella mia testa Perché mi stai scuotendo il cuore? Voglio entrare nel tuo cuore ...