Nono

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Nono

Suoni sinistri e gracchianti riempivano la sua testa ancora dolorante.
E poi la luce, una luce abbagliante gli solleticava gli occhi, senza insistenza, quasi chiedendogli il permesso.
Facendo appello a tutte le sue forze aprì piano le palpebre e si sforzò di mettere a fuoco le immagini cruente che gli si palesavano davanti.
Aveva già capito come sarebbe andata a finire, ma mai si sarebbe perdonato di non prenderne parte.
Soffocando un gemito si mise a sedere, ogni fibra del suo corpo lo implorava di arrendersi, ma per quanto Beomgyu fosse all'apparenza gracile e infantile nascondeva una tenacia salda come il ferro.
~Solo un altro po'~ promise a sé stesso tra una fitta e un giramento di testa.
Il calore che lo aveva contraddistinto dalla nascita era svanito, un passo e un altro ancora, gli faceva male tutto.
"Lucifero non ti perdonerà mai dopo questa"
Era tutta colpa sua, i rimorsi di una vita tornarono a galla come una boa dopo una tempesta ma Beomgyu non aveva alcuna dimestichezza con l'acqua.
"Ti ucciderò e mi prenderò il tuo posto Yeonjun-ah"
Bastò quella frase
E la fiammella flebile nel suo cuore crebbe, incendiando ogni centimetro del suo corpo.

"Mettiti in fila"
Vante non vide più nulla
Delle dita affusolate coprirono il suo campo visivo e poi il buio, non quello affascinante a cui era abituato, un buio silenzioso e tetro.
La puzza di bruciato riempì la zona accompagnata dalle grida del demone che invano si agitava per spegnersi le ali già sciupate.
Alla vista di quella scena Beomgyu si sarebbe sentito in colpa ma non ne ebbe l'occasione.
Crollò sul posto svenuto
Di nuovo
Taehyun biascicò un'imprecazione, frutto delle giornate trascorse con quei due e fece per avvicinarsi al biondo.
Yeonjun era già lì, in una moderna Pietà di Michelangelo sorreggeva il più piccolo sulle gambe, incurante dei lividi.
"Scotta, e ha il respiro corto"
Distrattamente gli accarezzò la fronte con le dita ancora sporche di polvere.
Vante era sparito, volato lontano alla ricerca di un bacino d'acqua probabilmente, dove spegnere i ricordi di quella sera.
"Dobbiamo andare, deve riposare"
Yeonjun prese in braccio il demone con agilità, attento a non fargli più male di quanto stesse già provando.
"Te come stai?"
"Da schifo Yeonjun"
Stavano camminando da qualche minuto, nessuno dei due aveva accennato a nascondere i segni dello scontro.
"Juni!", con un grido quasi Beomgyu non cadde a terra.
"Il bello addormentato si è svegliato vedo, riesci a stare in piedi?"
Nonostante il tono canzonatorio Yeonjun mascherava a fatica la gioia che si propagò nel suo petto.
Beomgyu rimase zitto e scese piano dalle braccia del suo gentile accompagnatore, stendendo le gambe.
"Ti aiuto a camminare e andiamo a prendere le medicazioni okey?"
Il biondo annuì con un cenno del capo.
"Ci hai fatti preoccupare, non farlo mai più", lo ammonì Taehyun sistemandogli la giacca.
Beomgyu gli regalò un mezzo sorriso e proseguirono fino all'incrocio del bar.
"È meglio se torniamo dagli altri"
"No Taehyun, accompagnamo te dagli altri e riporto Beomgyu nel suo appartamento, sono certo odierebbe mostrarsi in questo stato"
Beomgyu ammicò con aria complice, una cosa da demoni suppose Taehyun.

Quando raggiunsero il market dove era solito recarsi il biondo era notte fonda, si erano assicurati che Soobin trovasse il modo di rimettere in sesto Taehyun e quasi strisciando erano giunti nei pressi della dimora di Beomgyu.
L'uomo alla cassa li squadrò con sospetto ma non fece domande passando cerotti, garze e antidolorifici sul rullo.
"Dove hai le chiavi?"
"Tasca dietro"
Prima che le mani di Yeonjun si allungassero sulle tasche di Beomgyu questo ci tenne a precisare che era perfettamente in grado di prenderle da solo.
E Yeonjun fece finta di non sentire tutte le imprecazioni derivate dal dolore di compiere anche quel piccolo gesto.
La stanza era come l'aveva lasciata qualche sera prima eppure sembrava più stretta.
Beomgyu inciampò sui suoi stessi anfibi e Yeonjun lo costrinse a sedersi sul letto.
Passati meno di cinque minuti il biondo stava già dormendo scosso dai brividi di freddo.
Il demone dai capelli blu si nutrì famelico di quell'attimo, poi sospirò e si mise all'opera.
Recuperò il pigiama dell'altro, dei pantaloncini con una maglia al cui centro un simpatico orso custodiva il suo miele, e cercò qualcosa di più pratico da tenere addosso.
A fatica riuscì a farsi entrare una maglietta a mezze maniche, ma coi pantaloni era una battaglia persa e dopo la doccia decise che i boxer sarebbero andati più che bene.
Prese una bacinella e la riempì di acqua tiepida, con delicatezza ripulì il corpicino sottopeso del giovane, doveva assolutamente assicurarsi che smettesse di mangiare solo snack e bibite zuccherate.
Al termine di quella meticolosa pulizia riprese in braccio Beomgyu e lo rimise sotto le coperte, scottava ancora.
Avvicinò la sedia ai piedi del letto e iniziò, pensieroso, la sua veglia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 13, 2021 ⏰

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