Sesto

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Sesto

Per Yeonjun sembrava semplice
Avrebbe rivelato a Soobin i loro piani disobbedendo alla prima delle regole di Lucifero, era certo qualche demone sarebbe venuto a prenderli poco dopo per riportarli da dove erano venuti.
Doveva solo pazientare un'altra settimana.
Sette giorni a guardare Beomgyu divertirsi tra le braccia di qualche ragazza di nascosto da Taehyun, costretto ancora a recitare il suo copione da fidanzatino.
Non lo nasconde nemmeno più, fissa il ragazzo dai capelli di nuovo biondi di continuo, godendosi la sua gioia come se fosse anche un po' sua.
Dopotutto era grazie alla sua onorevole concessione che Beomgyu stava assaporando ogni sensazione che il mondo potesse donargli.
Il cuore di Yeonjun si crepava pian piano che la verità veniva a galla, e il sorriso di Beomgyu leniva il suo dolore, cullava la sua coscienza e benediceva il suo sonno, privo di incubi.
Al termine della terza ora di inglese i due si ritrovarono per puro caso nella caffetteria davanti alla scuola.
Era piccola e pittoresca, contrastava il bar rustico dell'edificio, zeppo di ragazzi con le sigarette in bocca.
Non sapeva nemmeno Yeonjun perché avesse prediletto quel giorno la caffetteria al bar, ma andava bene, doveva solo lasciar trascorrere i giorni.
"Yeonjun-ah!"
"Beom...gyu?"
Il biondo gli sorrideva entusiasta della sua inaspettata comparsa sbattendo le mani.
"Finito anche te per oggi?"
"Proprio così, e diciamocelo... non m'importa più molto. Ma Kai darà una festa sabato e dobbiamo assolutamente andare, è una festa d'addio."
Yeonjun si grattò la testa pensieroso
Di norma gli avrebbe risposto in malo modo ma ora riusciva a vedere oltre alla facciata
"Non è un addio Beomgyu. Riavrai la tua vita e forse tra qualche anno anche tu potrai tornare sulla terra. Stai facendo pratica in fondo."
Il più piccolo si alzò dalla sedia e avvicinò il naso a quello dell'altro studiandolo.
Successivamente volse lo sguardo alla cameriera e con un sorriso sornione ordinò un bubble tea che pagò poco dopo assieme alla sua consumazione.
"Per te paperella. Ti dovevo un favore"
"Potevi anche ricambiare all'Inferno Beomgyu."
"Dubito che tornati a casa ci incontreremo ancora", nel suo tono qualcosa strideva in modo sinistro, era forse rammarico il suo?
"Sono il nipote di Lucifero, non conosco le parole 'non posso'", si atteggiò Yeonjun
L'altro passò le dita tra i capelli pensando a quella frase che un tempo gli avrebbe squarciato il petto e sorrise come al solito
"Andiamo a fare un giro, poi ti mostrerò una cosa"
Yeonjun annuì e con timore si lasciò condurre in quel tour.

"Ti ho detto che mi piacciono i miei vestiti, questi non mi servono"
"Ai tuoi amici non avresti detto così Yeonjun"
Stavano battibeccando ancora
"Non sono miei amici"
Beomgyu abbassò lo sguardo con tristezza
"Come vuoi tu. Comprerò questi vestiti. Anche se non capisco perché i tuoi sono quasi tutti uguali ma di colore diverso"
"Per mostrare a tutta la terra che sono più carino di te"
Yeonjun questa volta rise.
Il biondo era insopportabile ma tutto sommato interessante.
E comprendeva anche perché ai terresti piacesse così tanto: sembrava che uno stregone avesse messo un diavolo dentro il corpo di un angelo.
Usciti con un sacchetto ciascuno dal centro commerciale si avviarono verso la dimora di Beomgyu, nei pressi della scuola.
"Ta daaan ecco la mia residenza!"
"Piccola e caotica come te"
"Yeonjun-ah inizio a capire perché sei uno dei demoni migliori davvero"
~Non credo di esserlo Beomgyu~
"Grazie..."
Il più piccolo sorrise, sparì sotto il letto qualche istante e riemerse con una chitarra in mano.
Offrì all'altro una birra e iniziò a suonare cantando.
La sua voce era roca e triste, a volte scordava le parole e riprendeva con dita tremanti.
Il ragazzo dai capelli blu sentì una morsa nello stomaco.
Quand'era l'ultima volta che si era soffermato ad ascoltare una melodia con attenzione?
Ballava solo in discoteca con la sua compagnia, come telecomandato.
Ma questo era diverso, Beomgyu era diverso.
Non aveva le ali dopotutto, significava forse qualcosa?
"Hei? Mi ascolti? Devi aver bevuto troppo Yeonjun sembri in trance"
"Oh, già... perdonami ora vado", rimise la giacca in pelle e si fermò sullo stipite della porta
"Beomgyu.... credo proprio che avresti avuto una vita magnifica se fossi nato umano"
"E invece mi sono ritrovato davanti ai cancelli dell'Inferno", sentì il corpo riscaldarsi e le lacrime pizzicargli gli occhi
"Riveleremo tutto a Soobin e ricominceremo daccapo"
La rabbia era troppa da contenere
"Come cazzo puoi dirmi questo con tanta leggerezza Yeonjun? Tu hai tutto! Amici, amore, stima e fiducia! Io ho deluso la mia famiglia da quando sono nato!"
Yeonjun non sapeva davvero come risolvere la questione, si sentiva uno schifo, aveva la gola secca e non trovava il coraggio per replicare
"Non voglio vederti mai più!"
Sbatté la porta sciogliendo parte della maniglia.
Il demone dalle ali dorate restò lì qualche istante, poi tornò per la sua strada, incapace di alzare lo sguardo e soprattutto di guardare il suo riflesso nelle vetrine.

"Tu sei l'eroe
E io sono il mostro
Lascia quel ruolo noioso,
diventiamo l'un l'altro"



~~~~~~~~Pazio autrice~~~~~~
Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando!

Angel or DevilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora