Al mondo esisterà un persona come me, penso. Non importa dove sia, però io mi sentivo in dovere di trovarla. L'orario del mio telefono segnava mezzanotte e mezza, "è ancora presto per tornare a casa" pensai. Evidentemente quelli che a me erano parsi pochi minuti, sono state delle ore. L' "Incredibile come passa il tempo quando ci si diverte" lo avrei scambiato in "incredibile come passa il tempo quando si è estraniati dal mondo nella più completa pace".
Ogni tanto qualche macchina percorreva il vialetto affianco al parco, ma per il resto, attorno a me regnava il silenzio più totale, ero inebriato dal venticello che mi passava trai capelli, scompigliandoli leggermente e sopra di me, il cielo non era altro che un tuffo in un blu buio e spento, cosparso da un pizzico di stelle che emanavano una flebile luce.
Tralasciando questo, non avevo la minima intenzione di andare a scuola il giorno dopo, non avevo nemmeno finito di studiare i capitoli rimanenti di chimica... Continuai a riflettere su i miei "impegni" che in fondo non mi interessavano minimamente, fino a quando non notai una figura bassa e snella dall'altra parte del parco. Come un più completo stupido, mi avvicinai per vedere chi fosse, magari anche quella persona cercava chi stessi cercando io, non ci ero andato lontano, a quanto pare.
Era una ragazza, il suo viso era illuminato solo dalla luce dello schermo, se ne stava seduta sul bordo del laghetto ascoltando chissà quale musica; avrei voluto tanto saperlo, così decisi di andare da lei.
"Hey ciao, che stai ascoltando?" Chiesi invasivo
"Oh ciao, mi hai spaventata, ehm non penso tu conosca queste canzoni, sono un po' ...particolari" disse evidenziando l'ultima parola
"Dai fa vedere" le dissi in modo rassicurante sedendole affianco
Mi porse il telefono e pochi istanti dopo spiegò "I Queen, magari non sono il tuo genere"
"Con particolari intendi opere d'arte per caso?" le sorrisi e lei ricambiò
Non sto a spiegare come continuò il nostro discorso, eravamo talmente stupiti e colmi di tante cose di cui parlare, come quando dei bambini si incontrano per giocare, ed hanno una riserva cosi ampia di cose da raccontare, che di certo non possono annoiarsi e finiscono per sorridersi a vicenda tenendosi per mano.
"Mi dispiace si è fatto tardi, devo tornare a casa, mi sono divertita molto" mi disse lei ad un certo punto
"Oh certo scusa, ma non mi hai detto il tuo nome"
"Non ti va di scoprirlo da solo?" disse con un sorriso di sfida
Effettivamente mi aveva raccontato così tante cose neppure sapendo chi sono.
"Tanto piacere, Jeryck. E in quanto a te, scoprirò il tuo nome" replicai
"Allora ci si vede" chiuse il nostro incontro agitando la mano e sparendo tra i vicoli del quartiere. Non ne so il motivo, ma volevo scoprire chi fosse.
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"Wҽ αɾҽ ιɳ 1980" α ɯɠϝ ʂƚσɾყ
Fanfiction☾❦༄→ ┊┊┊ ┊┊♬ ┊❆ ✰ "ᴘʀᴏᴘʀɪᴏ Qᴜᴀɴᴅᴏ ᴠᴀɢʜɪ ᴄᴏɴ ʟᴀ ᴍᴇɴᴛᴇ ꜱᴜʟʟᴇ ɴᴏᴛᴇ ᴅɪ ʟᴇᴛ ɪᴛ ʙᴇ" 𝑺𝒐𝒍𝒐 𝒊𝒐 𝒆 𝒍𝒂 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒂 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒏𝒐𝒎𝒆.