Un pomeriggio da dimenticare pt.2

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NOTE DELL'AUTORE

Dato che non vedevate l'ora di leggere il continuo della storia, ecco a voi. Buona lettura.

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Mi risveglio sotto le coperte, in un letto a due piazze. 

Mi alzo e mi guardo intorno. Sono sicurissima di essere in camera di Edo. Vado in cerca dei miei amici, cercando di seguire le loro voci, fino a quando, finalmente, non arrivo in cucina.

La prima a parlare è Eleonora:

"Finalmente sei sveglia. Ero così preoccupata."

"COME SE IO ED EDORARDO NON LO FOSSIMO STATI-"

"Calma Grace ahah. Comunque sto meglio, ma sto ancora morendo di fame. Ah, grazie mille Edo." Dico, rivolgendomi a lui.

"Bene, ora che sappiamo che stai bene io devo davvero scappare." 

"Sì, anche io, mia madre mi aspetta. Eva, comunque ti scrivo dopo."

"Sul serio? Ele, Grace, già ve ne andate?"

"Si, scusaci tanto. Ci sentiamo dopo, ora noi andiamo." Eleonora da' un bacio ad Edoardo ed esce dalla stanza, seguita da Grace.

Come possono avermi fatto questo? Devo trovare una scusa per andare via da qui.

Mi giro a guardare il ragazzo in piedi di fianco a me. "Credo che anche io debba andare ora. Mia madre sarà super preoccupata."

Mi guarda con uno sguardo dolce, i suoi occhi fissi nei miei. "Oh no signorina, lei non andrà da nessuna parte. Eleonora ha già avvisato tua madre che resterai da me, per ovvi motivi."

Mh, prevedo un pomeriggio devastante. Non potevo andare a casa di Grace o anche di Ele?; mi sarebbero andate bene entrambe. Ma perchè proprio a casa di Edoardo? Qualcuno stava per caso complottando qualcosa nei miei confronti? 

E pensare che manca ancora molto alla fine della giornata-

"Bene. E cosa dovrei fare in tutto questo tempo?"

"Mh non lo so. Intanto potremmo mangiare qualcosa visto che fino a qualche minuto fa hai detto di star morendo di fame."

"Sì, va bene." Lo raggiungo in cucina. "Cosa cuciniamo?."

"Carbonara?"

Lo guardo sorridendo. Direi che basta come risposta, no?

Sono abbastanza brava a cucinare. Quando i miei non sono a casa, non mi faccio mai preparare qualcosa di già pronto, preferisco farmi da mangiare al momento.

Prendiamo l'occorrente e ci mettiamo subito al lavoro. Non posso negare di star mangiando la metà del cibo posizionato sul tavolo. E' come un richiamo per me . So che Edoardo si è accorto che piano piano la quantità degli ingredienti sta diminuendo, ma io non posso farci nulla, sto morendo di fame.

"Guarda che ci toccherà andare a fare la spesa per comprare gli ingredienti che ci servono per fare la carbonara se non smetti di mangiarli ahaha."

"Non è colpa mia se sei lento."

Sorride e mi da' un pugnetto sulla spalla.

Finito! Mi fiondo sul tavolo con la mia porzione di pasta e inizio a mangiare di gusto.

"Vedo che ti piace. Che ne dice Chef, è venuta bene?"

Alzo la testa dal piatto e gli faccio un sorriso che credo gli sia bastato come risposta alla sua domanda.

Si siede accanto a me e mangiamo in silenzio. 

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Lo aiuto a sparecchiare la tavola e a lavare i piatti.

"Pranzo sublime." Dico, guardandolo dritto negli occhi. Mi sorride e si avvicina lentamente a me. No, devo fare qualcosa per fargli capire di fermarsi.

Mi giro dall'altra parte e vado verso il divano. "Credo che dovremmo guardare un film. Cosa proponi Chef ?"

"Mh, io propongo che scegli tu."

Molto interessante. Prendo un DVD a caso e lo inserisco nel lettore. Prendo una coperta e mi butto sul divano. "Che fai, non vieni ?" Chiedo ad Edo, che si sdraia accanto a me.

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Abbiamo passato l'intero pomeriggio a parlare e a guardare film. Devo dire che si è anche fatto tardi. 

"Io opto per una pizza."

Mi giro verso di lui, distratta. "Cosa?"

"Direi che anche gli chef migliori abbiano bisogno di una pausa ogni tanto. Io prendo una diavola. Tu?"

"Se è un modo per trattenermi qui, ci sto. Una margherita." Mi sorride e finiamo di vedere il film.

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Il resto della serata è stato poco interessante. Abbiamo ordinato le pizze che sono arrivate dopo un'oretta e abbiamo mangiato.

 Questa, invece, sarà la parte DAVVERO interessante.

Non posso tornare a casa perchè è troppo tardi. Di conseguenza devo dormire qui.

Edoardo mi porta nella sua camera e dice: "Credo che tu ti senta più a tuo agio qui, dato che ci hai già dormito."

"Sì, effettivamente sì."

"Bene. Puoi indossare una mia maglia come pigiama, sono abbastanza lunghe e larghe per te, quindi credo vadano bene."

Lo guardo sorridendo. "Grazie mille Edo." 

Lo abbraccio e ci diamo la buonanotte. Non so dove dormirà e un po' mi dispiace per avergli "rubato" la stanza, ma ho davvero sonno, quindi mi stendo nel letto e cado in un sonno profondo. 

Domani, invece, ci sarà davvero da ridere...


quel maledetto giorno di pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora