<<Ehi si sta svegliando, finalmente.>>
Le voci rimbombavano nella mia testa facendomi venire delle fitte dolorose alle tempie, dove sentivo delle gocce scendere, ma non so se era sangue o solo sudore.
<<Buongiorno principessa! Dormito bene?>> disse un uomo davanti a me con tono molto sarcastico rendendo la situazione ancora più fastidiosa. .
<<Chi sei e dove sono. Dimmelo.>> chiesi in modo fermo guardandolo fisso negli occhi.
<<Calmati, sei nella base dello Shield, dobbiamo farti alcune domande.>>
Lo squadrò da capo a piedi con un'espressione quasi disgustata e pochi secondi dopo entrò nella piccola stanza, un uomo che sembrava essere il cattivo nei fumetti dei ragazzini.
<<Nick Fury, capo dello Shield e quello che in questo momento ha la tua responsabilità, il piacere è mio.>> disse l'uomo molto velocemente.
<<Vorrei poter dire altrettanto piacere, ma il fatto che non so dove mi trovo e che mi ricordo poco o niente di cosa è successo me lo impedisce.>> risposi io tutto d'un fiato cercando di nascondere il più possibile la mia preoccupazione e il cuore che mi batteva nel petto velocemente da sentirlo anche sulle punte delle mie dita.
<<Ti spiegherei di più ma non ho tempo, siamo sotto attacco.>> si girò poi verso l'uomo che mi aveva svegliata e gli disse di portarmi su un quinjet per andare da un certo Stark. Mi era familiare quel nome, non riuscivo però a mettere a fuoco il ricordo.Mi fecero alzare portandomi sul quinjet e mentre camminavo mi resi conto di essere ferita alla coscia sinistra, cosa che mi angosciò ancora di più. Il viaggio non durò più di un quarto d'ora, ma l'ansia trasformò quindici minuti in un'eternità. Quando scendemmo mi resi conto di che bella giornata ci fosse quel mattino, ma non feci in tempo a pensarci che già mi ritrovavo dentro un edificio con fuori un simbolo a forma di A. Da fuori sembrava solo un'altra base di agenti segreti o cose del genere, ma dentro era un'accogliente e moderna casa. Venne verso di noi un uomo, molto attraente devo dire, vestito di tutto punto e con fare molto eccentrico.
<<Fury carissimo, a cosa devo il non piacere di una tua visita?>> chiese l'uomo in questione.
<<È lei. Quella di cui ti avevo parlato.>> rispose l'altro.
Si allontanarono un po' mentre un agente mi toglieva le manette, ma la confusione non mi lasciò neanche il pensiero di scappare. Si passarono dei documenti e mi lasciarono lì da sola con l'uomo che ormai avevo capito essere Stark, visto che avevo sentito Nick Fury chiamarlo così.
<<Dunque dolcezza, sono Tony Stark, dirigo questa baracca. Più tardi ti presenterò gli altri, solo che prima dobbiamo subito curare quella brutta ferita sulla tua coscia.>> disse tutto d'un fiato indicando la ferita per poi farmi cenno di seguirlo. Mi portò in quello che sembrava essere un laboratorio high-tech, con pareti e pavimento bianchi e lucidi, molto ben illuminato. Mi fece accomodare su un lettino e tagliò la tuta nera aderente proprio intorno alla ferita, per poi iniziare a tamponarla facendomi emettere un lieve gemito di dolore dato dal bruciore del disinfettante contro la pelle irritata. Non aprimmo bocca, restammo in silenzio per tutto il tempo, che a me sembrò infinito; in seguito mi diede dei vestiti puliti e mi portò in una bellissima camera da letto con un bagno privato, dicendomi che era la mia stanza.
Avrei voluto fargli tante domande, ma la curiosità fu sopraffatta dal bisogno di un bel bagno caldo e del meritato tempo per ragionare un attimo, visto che era successo tutto in meno di due ore.Mi tolsi la tuta ormai da buttare dati i numerosi e ampi strappi, mi sciolsi i capelli inizialmente legati in una treccia e mi immersi nell'acqua bollente che a contatto con la pelle fredda mi fece sentire dei piccoli e piacevoli brividi. Mi abbassai lentamente immergendomi anche con la testa sott'acqua per poi risalire. Iniziai a vagare con la mente e poi un pensiero orribile mi passò per la testa: non sapevo il mio nome.
Non avevo la più pallida idea di chi ero, non ricordavo nulla di ciò che era successo prima dello Shield e ora mi trovavo nella vasca da bagno di un perfetto sconosciuto, portata da un altro perfetto sconosciuto dentro una base piena di perfetti sconosciuti. Probabilmente la cosa più stupida che abbia mai fatto. Probabilmente. Non ricordavo nulla, perciò non ne ero così sicura. Mi portai le mani sul viso più confusa di prima, ma la curiosità era troppa per scappare e rischiare di non scoprire nulla. Dopo circa mezz'ora uscii dalla vasca e mi sedetti sul letto morbido osservando la stanza e soprattutto la meravigliosa vista dall'enorme parete di vetro che dava su una grande distesa di prato terminante con un vasto bosco. Mi persi guardando il paesaggio, che tolse ogni pensiero dalla mia mente e mi fece finalmente provare un senso di tranquillità.
Avevo un buon presentimento. Qualcosa mi diceva che sarebbe andato tutto bene.[829 parole]
Ciao ragazziiii
Sono emozionantissima per questa nuova storia!Allora, abbiamo per ora solo tre personaggi rilevanti: Fury, Tony e la protagonista il cui nome è ancora un mistero.
State tranquilli, avrete tutte le risposte, ogni cosa a tempo debito.Ho aumentato la lunghezza dei capitoli da una media di 700 a 800 parole, però vi dico che in generale non mi allungherò troppo.
See ya in the next chapter✨
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I love you anyway - Bucky Barnes
FanfictionElena è una bellissima e giovane donna con un passato traumatico per colpa dell'Hydra che l'ha usata come arma contro la sua volontà. Una volta riuscita a scappare viene trovata da Nick Fury che la affida ad un gruppo di supereroi conosciuti come Av...