Il suono tartassante della sveglia era insopportabile ma alla fine mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia approfittando del fatto che James ancora dormiva, così potevo avere il bagno libero. Mi spogliai di quelle poche cose che avevo addosso ed entrai nella doccia. L'acqua calda a contatto con la mia pelle faceva percorrere piacevoli brividi lungo la schiena. Uscii dalla doccia e notai il bagno pieno di vapore, facevo docce decisamente troppo calde, così aprii la piccola finestrella in alto sulla parete. Stavo per uscire quando la porta si spalancò e, con la mia solita fortuna, l'asciugamano che mi copriva cadde mostrandomi nuda davanti a James che era intento a fissarmi decisamente non negli occhi. <<beh buongiorno anche a te!>> disse lui commentando il mio corpo come faceva sempre con quel suo sorrisetto. Lo guardai malissimo, come se potessi ucciderlo solo con lo sguardo, ripresi l'asciugamano e spinsi via quello stupido pervertito che continuava a sorridere.
Mi vestii e andai in cucina per cucinare dei pancake, una delle poche cose che mi venivano bene in cucina, tanto James ci metteva sempre una vita a lavarsi. Quando entrò in cucina si sedette davanti a me e gli comparve un sorriso sul volto notando i pancake, sembrava un bambino, ma non ci prestai molta attenzione visto che era senza maglietta.Dopo mangiato ci allenammo un po' e, una volta arrivata sera, dovemmo completare la missione, quindi iniziammo a prepararci. Non dovevamo attirare l'attenzione, perciò scegliemmo dei vestiti semplici, scuri e per niente appariscenti. Uscimmo dalla nostra stanza e salimmo in macchina, diretti verso la cittadina lì vicino che di notte era praticamente deserta, a parte qualche reduce di una sostanziosa bevuta. Scendemmo dalla macchina e camminammo per diversi minuti, con un fresco venticello di inizio estate che ci sfiorava la pelle. <<ok tu fai il palo, io consegno la chiavetta.>> dissi io indicando una chiavetta USB nella mia mano. James annuì semplicemente, aveva attivato la sua 'modalità missione', quindi praticamente non faceva trasparire nessuna emozione, il viso vitreo e la mascella serrata gli davano un'aria minacciosa. Entrai in un vicolo molto stretto e buio e notai tre uomini che venivano verso di me, erano quelli a cui dovevo dare le informazioni nella chiavetta. <<è una bella serata, vero?>> dissi io, aspettando un'esatta frase che mi avrebbe dato la certezza di trovarmi davanti all'uomo giusto. <<si, peccato che le stelle non si vedano.>> queste parole mi confermarono l'identità dell'uomo a cui passai la chiavetta. Sentii un rumore provenire da sopra di noi e in un secondo ci ritrovammo circondati da agenti dell'Hydra che volevano quella chiavetta.
James venne sorpreso alle spalle da uno dei nostri nemici, ma lo atterrò in meno di un minuto con il suo braccio metallico. Intorno a me si pararono quattro persone e io mi preparai subito per sferrare un colpo alla donna che avevo davanti ferendola al sopracciglio. James arrivò subito ad aiutarmi con gli altri tre, evitando e sferrando colpi con il suo braccio di vibranio. I nostri riflessi erano veloci, ci muovevamo in fretta e i nostri colpi erano molto forti, quindi alla fine vincemmo lo scontro.
<<mi erano mancate nottate come questa...>> disse James mentre tornavamo alla macchina da soli, visto che il compratore se ne era andato a gambe levate lasciandoci con quei tizi. Salimmo nell'auto e ci dirigemmo di nuovo verso il motel che avremmo poi lasciato la mattina seguente. Ad un semaforo, anche se guardavo il paesaggio coperto dal buio e dai coni di luce dei lampioni, notai comunque lo sguardo di James su di me.
<<ti sanguina il labbro.>> disse prendendomi il volto. <<non sono affari tuoi.>> dissi io scostando la testa per liberarmi dalla sua presa. <<acida.>> ribatté lui per poi tornare a guidare. Arrivammo al motel e aprii la porta della stanza, stanca della dura giornata. James si sedette e mi fece cenno di andarmi a sedere di fronte a lui così poteva dare sfogo alla mamma che era in lui curandomi le ferite. <<cavolo sei ridotta male...>> disse lui commentando le mie ferite sul viso. <<niente che un po' di Mamma-Bucky non possa sistemare...>> risposi io sarcastica. Poi realizzai di averlo appena chiamato Bucky. Non lo chiamavo così da molto tempo, infatti nei suoi occhi vidi un velo di felicità.Il suo tocco leggero era piacevole e mentre io cercavo di guardare altrove, i suoi occhi celesti erano intenti a fissare le ferite mentre le tamponava con l'ovatta, con l'aria concentrata. Lo conoscevo, sapevo che quell'espressione voleva dire che stava pensando a qualcosa.
<<conosco quello sguardo.>> dissi. <<quale sguardo?>> <<quello -dissi indicandogli il volto- vuol dire che stai pensando a qualcosa.>> <<si, beh, non sono fatti tuoi.>> <<acido.>> lui sorrise, ma non uno dei suoi soliti sorrisi da pervertito, no, stavolta era un sorriso vero, come quello che si fa ad un amico e, sinceramente, era tanto che non glielo vedevo sul viso.
Era proprio bello quel sorriso, gli stava bene.[827 parole]
Hey guyz
Ce l'ho fatta a postare seeeh
Ripeto, scusate l'assenza ma sono piena di compiti 🥲Allora
Sappiate che non metterò molti combattimenti in questo libro perché non lì so scrivere bene, però qualcuno ce ne sarà
Capitolo un po' a random e forse noiosetto, ma non riesco ad inventarmi di meglio questi giorni :(
Non niente da dire come sempreSee ya in the next chapter✨
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I love you anyway - Bucky Barnes
FanfictionElena è una bellissima e giovane donna con un passato traumatico per colpa dell'Hydra che l'ha usata come arma contro la sua volontà. Una volta riuscita a scappare viene trovata da Nick Fury che la affida ad un gruppo di supereroi conosciuti come Av...