Capitolo 5

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Ero immersa nel mondo dei sogni quando fui svegliata da un raggio di sole sul mio viso. Mi girai dall'altra parte del letto controllando la sveglia che segnava le cinque e mezza del mattino, poi mi ricordai che era domenica, quindi niente allenamenti o stress di qualunque genere. Solo io, i miei amici e relax. Continuai a dormire beatamente per qualche altra ora, poi decisi di alzarmi per andare a fare colazione con la prima cosa che trovai: dei biscotti e un po' di latte caldo.
<<oh mio Dio, questi biscotti sono divini... chi li ha cucinati?>> chiesi io. Nat indicò verso James e mi accorsi di avergli praticamente appena fatto un complimento. Si girò a guardarmi sempre col sorrisetto provocante e io continuavo a chiedermi perché diavolo trovavo sexy quel maledetto sorriso.
<<hey, pronta per domani? Prima missione eh!>> disse Tony emozionato. <<ma devo proprio stare con lui? Nessun altro è disponibile?>> mi lamentai. <<purtroppo no e non puoi passare la prima missione da sola.>>
Sarebbe stata una lunga settimana, ma almeno quella giornata volevo godermela con un po' di meritato relax.

Quel giorno era mio ed ero riuscita a rilassarmi restando stravaccata sul divano insieme a Thor bevendo birra. Che bella giornata. Peccato che finì subito e il giorno dopo dovetti andare in missione, cercando di non farmi demoralizzare da James. Mi svegliai di buon mattino rendendomi conto di essere in ritardo. Misi i vestiti che mi avevano dato per la missione, che comprendevano una maglietta bianca con delle immagini vintage sopra, dei jeans un po' larghi strappati al ginocchio e delle converse, tutto accompagnato da un giacchino color sabbia. Uscii dalla base, per fortuna, in perfetto orario, andando verso James e Steve che mi aspettavano davanti ad una jeep. Steve mi diede il fascicolo della missione, poi io insieme a Barnes entrammo in macchina e lui mise in moto. Ero seduta sul lato passeggero, con le gambe appoggiate sul cruscotto, quando iniziai a leggere: <<qui dice che la nostra missione consiste nel passare delle informazioni ad un tipo, amico dello Shield, che ci ha dato appuntamento tra qualche giorno in un vialetto poco frequentato. Facile e veloce, nulla di complicato. Sarebbe più divertente senza di te, ma mi accontenterò...>> affermazione seguita da una lieve risata da parte del soldato. Passammo il viaggio in macchina in silenzio, semplicemente con la radio accesa, come piaceva a me.

Una volta arrivati scendemmo dall'auto e ci ritrovammo davanti ad un motel in condizioni migliori rispetto a quelle che immaginavo. Ci diedero la chiave ed entrammo nella nostra stanza. Avevamo due letti divisi ma vicini, comunque meglio di niente. Quando siamo arrivati era ora di pranzo, quindi mangiammo dei panini che Wanda aveva preparato. Quella donna è fantastica.
<<allora, vogliamo parlare di noi due o vogliamo continuare ad ignorare il fatto che durante le nostre missioni con l'Hydra abbiamo avuto una storia?>> chiese lui di punto in bianco con la bocca piena, seduto su una sedia, mentre io ero seduta su una scrivania davanti ai letti, con James di fronte che continuava a guardarmi aspettando una risposta. <<non abbiamo avuto una storia, abbiamo solo fatto sesso. Più volte. Non è stata comunque una storia seria, non è neanche stata una storia, è stato solo sesso.>> dissi io.
<<va bene, ma resto comunque con la soddisfazione di averti sentito urlare il mio nome chiedendomi di andare più forte.>>
<<seriamente, qual è il tuo problema, Barnes?>>
<<una volta mi chiamavi Bucky...>>
<<si, prima che provassi ad uccidermi.>>
Una volta finito il mio panino andai verso una delle valige per prendere i microchip da attaccare in giro per la stanza. Sentivo i suoi occhi su di me, me ne ero accorta, scorrevano veloci lungo le mie forme, non si fermavano. <<vuoi continuare a fissarmi il sedere tutto il giorno o ti decidi ad aiutarmi?>> chiesi io acida, mentre la sua espressione dichiarava colpevolezza. <<per quanto la prima opzione mi tenti, ti aiuterò...>> <<pervertito...>> sussurrai io e lui mi sentì, ma fece finta di niente. Attaccammo tutti i microchip e passai il pomeriggio a studiare la missione insieme a James, che nel frattempo mi dava dei consigli per agire meglio.

[Bucky's POV]
<<Nena, sono due ore che ripassiamo, può bastare, non è così complicato!>> dissi io scocciato. <<non chiamarmi così, lo sai che non lo sopporto.>> mi rispose lei. Sorrisi, lo sapevo che non mi sopportava, ma in fondo mi voleva bene, o almeno ci speravo. Ci speravo perché io gliene volevo di bene e anche molto. Mentre continuava a ripassare quel maledetto piano notai che i nostri visi erano vicini, molto vicini. Era così bella, con i suoi capelli scuri, i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi... e poi le sue labbra carnose che sembrava mi chiamassero, tutto questo mi portò a fare un gesto quasi involontario. Mi avvicinai a lei di scatto e la baciai, portandole una mano sul viso. Lei rimase immobile, come se fosse una statua di marmo, incapace di reagire data la sorpresa del gesto, ma comunque non si opponeva.
Avrei voluto che quel momento non finisse mai, ma purtroppo il tempo scorre, a volte troppo velocemente.

[856 parole]

Hey guys!
Finalmente hanno ammesso di averlo fatto durante le loro missioni
Beata elena🥲

Comunque ho deciso che a fine capitolo scriverò il numero di parole eccetto le parole dell'angolo autrice, per questo vedrete i capitoli modificati

Detto questo mi dileguo

See ya in the next chapter

I love you anyway - Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora