Capitolo 6

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[Elena's POV]

Eravamo vicini, troppo per i miei gusti. Lui si avvicinò ancora di più, facendo unire le nostre labbra. Un bacio semplice, ma che non mi fece muovere un muscolo. Eravamo lì, da soli, nessuno oltre noi e io non riuscivo a muovermi, il mio corpo era immobile davanti a lui. Chiusi gli occhi, come se fosse un gesto involontario, continuando comunque a rimanere ferma. Una sua mano si poggiò sul mio viso, accarezzandolo. Dopo poco ritornai cosciente dei miei movimenti, allungai una mano accarezzandogli i morbidi capelli corvini e sentii le sue labbra piegarsi in un lieve sorriso. Il bacio iniziò a farsi più approfondito, sentivo le sue labbra premere sulle mie, poi la sua lingua si allungò verso la mia, rendendoci l'uno desideroso dell'altra. Ci staccammo per un attimo, notai le sue labbra rosse e umide, poi lo guardai negli occhi. <<mi sei mancata, cazzo.>> mi disse lui. Ritornai a baciarlo, questa volta direttamente con molta più passione, spingendolo e facendolo sdraiare sotto di me. Entrambi stavamo ansimando, desiderosi di qualcosa di più. Mi sedetti a cavalcioni su di lui e mi tolsi la maglia, restando con il reggiseno, per poi scendere sul suo collo e iniziare a baciare e a succhiare, lasciando dei segni violacei sulla sua pelle pallida. Con un agile scatto James fece ribaltare la situazione, facendo rimanere me sotto di lui. Mi slacciò il reggiseno mentre continuava a baciarmi, poi mi sfilò jeans e mi tolse anche gli slip, lasciandomi nuda davanti a lui. Si alzò un po' e mi guardò, per poi notare che stavo cercando di nascondere i miei fianchi e le mie cosce. <<ti ostini ancora a nascondermele?>> mi chiese. <<Lo sai che non mi piacciono.>> dissi io quasi impaurita che potesse vederle. <<Elena, te l'ho detto molte volte e te lo ripeterò di nuovo: sei la ragazza più sexy che conosco, trovo sexy tutto di te, anche le tue smagliature. Non c'è niente di male, se fantastica, credimi.>> mi disse, per poi abbassarsi a torturarmi di nuovo le labbra, mentre spostava le mie mani e accarezzava le mie insicurezze.
Dalle labbra si spostò al collo, mentre le mani si spostarono sui miei seni, con i quali iniziò a giocare, accarezzandomi i capezzoli facendomeli indurire. Lo sentii sfilarsi i pantaloni, restando solo con gli slip che mostravano la sua erezione.
Spostò la sua mano, quella di metallo, dal mio seno e la fece scivolare giù, lungo il mio ventre, accarezzando ogni singolo centimetro della mia pelle, avvicinandosi verso la mia intimità. Continuò così per non so quanto, accarezzandomi il clitoride e facendomi gemere desiderosa di qualcosa di più. Dopo un po' entrò con un dito, poi con due, facendomi tremare e gemere per il contatto del vibrando freddo con la mia pelle calda. <<sei fradicia. È piacevole sapere che ti faccio ancora questo effetto, Nena.>> e aveva ragione. Il suo tocco era delicato ma energico, sapeva come trattarmi, sapeva come farmi godere. Iniziò a muovere le sue dita dentro di me, sempre più forte, facendomi gemere sempre di più, ad ogni sua mossa, ad ogni suo sguardo. Guardava, orgoglioso, il mio esile corpo che tremava sotto di lui. Tolse le dita da dentro di me, portandosele alla bocca, leccando i miei liquidi. <<dolce.>> disse con la sua voce roca, per poi sfilarsi gli slip mostrando la sua erezione che dopo tutto quel tempo iniziava a fargli male. <<prendimi James. Fallo, sono stanca di aspettare.>> gridai io presa dai gemiti e dal desiderio. Lui sorrise ed entrò in me, dando spinte leggere e poi sempre più forti, facendomi ansimare e gemere con forza. Le nostre urla riecheggiavano per tutto l'appartamento, fino a farci arrivare al culmine del piacere insieme. Si spostò da sopra di me e si sdraiò accanto, mentre eravamo ancora ansimanti e sudati. <<un po' mi sei mancato anche tu>> dissi io, ridendo.

Mi rivestii e guardai fuori dalla finestra, rendendomi conto che ormai era notte.
<<ordino dei cheeseburgers? Che dici?>> lui annuì mentre si rivestiva, così chiamai un fast food per farci portare del cibo da asporto che arrivò dopo una ventina di minuti.
<<quindi basta una chiamata e ti portano del cibo?>> chiese lui meravigliato mentre affondava i denti nel suo panino. <<benvenuto nel ventunesimo secolo, soldato! È ufficiale: sei vecchio.>> gli risposi sarcastica. << i tuoi gemiti di poco fa dicono il contrario, mia cara.>>
Continuammo a mangiare, quando la mia coscia iniziò ad avere degli spasmi. <<colpa tua.>> dissi io indicandolo. <<più che colpa mia direi che è grazie a me che hai avuto uno dei più bei orgasmi della tua vita.>>
Mi dava fastidio, soprattutto perché aveva ragione.

[722 parole]

OK ALLORA HAHAHAHAHAHAHA
Questo capitolo è così, l'ho scritto tipo in un'ora lol

Ho voluto eliminare la strana usanza delle protagoniste perfette, creandone una con un "difetto" (se così vogliamo chiamarlo): le smagliature, che sono molto comuni tra noi, per aiutare ad accrescere l'autostima di molte ragazze, sperando di esserci riuscita.

Fatemi sapere se vi è piaciuto :)

See ya in the next chapter

I love you anyway - Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora