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Jimin's pov
Ero di nuovo seduto alla mia scrivania come ogni giorno da quando ero stato assunto. Come spesso succedeva, ero intento a riordinare la mia scrivania, dividendo i vari foglio presenti sopra in base al cliente a cui erano destinati. Erano davvero tanti ed no ero ancora a metà dell'opera, anche se lo stavo facendo da diverse ore. Non mi sentivo stanco ma soltanto un po' annoiato. Purtroppo era un qualcosa che andava fatto prima o poi.

-scusami-sentii subito davanti a me una voce che sembrava femminile cercare di richiamare la mia attenzione.

Alzai il volto, cercando di capire meglio a chi appartenesse, trovandomi effettivamente una donna davanti agli occhi. Una donna davvero bella, non potevo negarlo.

-mi dica, come posso aiutarla?-chiesi cercando di essere il più gentile possibile, sorridendole.

-dovrei vedere Jungkook è nel suo ufficio?-mi chiese lei, quasi squadrandomi dalla testa ai piedi con sufficienza, come se volesse capire con chi avesse a che fare.

Perché lo chiamava per nome? che rapporto aveva con lui? Quanta confidenza avevano?

-ha un appuntamento?- chiesi prendendo la lista dei suoi appuntamenti, pronto a trovare il suo nome nella lista. Cercai di rimanere calmo, nonostante sentivo di essere leggermente geloso di lei.

-no, ma lui sa che sarei venuta-mi rispose, con fare sfacciato come se fosse la risposta più ovvia del mondo.

Sbuffai alzandomi, dirigendomi poi alla porta del suo ufficio, per capire se fosse così oppure no. Non appena bussai però, senza che le dessi il permesso, la vidi fiondarsi all'interno della stanza urlando il nome di Jungkook prima di chiudermi la porta in faccia in un secondo. Fissai la superficie davanti alla mia faccia qualche secondo, prima di tornare al mio posto un po' abbattuto.

Dire che ci ero rimasto male era dire poco. Chi era quella donna per trattarmi così? Come conosceva Jungkook? E soprattutto perché lui non aveva fatto niente quando lei mi aveva sbattuto la porta in faccia?

Mi sarei aspettato almeno una piccola reazione da parte sua. Speravo che si sarebbe fiondato da me per chiedermi se stessi bene o se andasse tutto bene, ma ovviamente ciò non accadde.

Continuai anche se ormai la voglia di farlo non c'era piú. Mi sentivo al quanto triste, soprattutto per la non reazione di Jungkook. Ero il suo ragazzo ma comunque non aveva fatto niente.

Alzai lo sguardo verso l'orologio sul muro, rendendomi conto che la giornata era quasi finita ed avrei potuto andare a casa, dove sapevo che Jin avesse sicuramente cucinato qualcosa di fantasticamente buono. Avevo davvero bisogno di uno dei suoi piatti cura animo per cercare di calmarmi un po' e smettere di essere geloso. Forse era tutto nella mia testa e forse stavo immaginando qualcosa che non c'era, preoccupandomi per niente.

Passarono venti minuti ed il mio turno finí. Mi alzai dalla mia scrivania, iniziando a raccogliere ogni cosa così da potermene andare, anche se avrei voluto salutare come si deve il mio ragazzo. Una volta raccolto tutto, passando davanti alla porta dell'ufficio di Jungkook, mi resi conto che la porta fosse socchiusa, con un piccolo spiraglio lasciato aperto. Preso dalla curiosità, mi avvicinai mordendomi il labbro inferiore sapendo perfettamente che non fosse corretto nei confronti di Jungkook invadere la sua privacy, ma nonostante questo la mia gelosia vinceva su tutto. Volevo sapere cosa si stavano dicendo e stava succedendo di così importante.

Appena il mio occhio si posizionò in quel piccolo frangente, quello che vidi mi infastidí abbastanza.

La donna se ne stava in piedi di fianco a lui, nella medesima posizione, mentre gli teneva le mani sulle spalle e gli sorrideva, ma la cosa che mi infastidí di più era stata la reazione di lui che invece di allontanarla, non faceva assolutamente niente.

Cercando di restare calmo e non voler fare una scenata di gelosia in ufficio, strinsi i pugni ed uscii dall'edificio dirigendomi verso casa. Non volevo parlare con lui in quel momento o gli avrei urlato contro.

Pochi minuti dopo sentii il mio cellulare vibrare, segno che fosse arrivato un messaggio. Lo presi e lessi il messaggio, indeciso su come rispondere.

*Ovviamente non potevi non scrivermi eh?!*

Jungkook
Dove sei?

Lo guardai qualche istante decidendo di mentire. Non avevo minimamente voglia di parlare con lui adesso.

Jimin
Sono a casa

Jungkook
Ah, peccato volevo riaccompagnarti e passare la serata con te. Se mi dai dieci minuti vengo da te

Sbarrati gli occhi leggendo quelle parole, sbrigandomi a rispondergli per evitare che venisse a casa mia. Se fosse venuto sarei totalmente scoppiato, apparendo come il ragazzino geloso che vede cose che non esistono.

Jimin
Scusa kokkie, ma preferirei andare a dormire mi sento molto stanco

Jimin
Ci vediamo domani ok?

Jungkook
Va bene piccolo, riposati per bene

Jungkook
A domani

Jungkook
Buonanotte

Jimin
Notte

Mi sentivo un po' preso in giro. Una sensazione di fastidio si stava propagando in me. Sapevo che avrei dovuto chiedergli spiegazione e lo avrei fatto l'indomani ma non prima di essermi divertito un po' anche io. Volevo farlo ingelosire come lui aveva fatto con me, anche se probabilmente non lo aveva fatto consapevolmente.

NON PUOI SFUGGIRGLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora