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Jimin's pov
La cena che stavo cucinando era quasi pronta. Mi sentivo un po' su di giri e contento, dato che a breve sarebbe arrivato Jungkook a casa mia.

Mi aveva chiamato un'ora prima dicedomi di aver bisogno del mio aiuto per una questione di lavoro e che sarebbe arrivato a casa mia non appena avesse finito un incontro con un cliente.

Ero davvero felice. Jungkook sarebbe venuto nella mia umile dimora, mangiando la cena che gli avevo cucinato con tanto amore. Volevo ripagarlo di tutto l'aiuto che mi aveva dato fino a quel momento. Lui c'era sempre per aiutarmi o per consolarmi in tutto ed io volevo sdebitarmi con lui in qualche modo.

Volevo anche io fare qualcosa di carino e sapendo il suo immenso amore per il cibo, avevo capito che fosse il modo migliore per farlo.

Una dolce e romantica cena a lume di candela solo io e lui.

Jin era stato così gentile da andare a cena da Nam, così da lasciarci l'intimità e la privacy di cui necessitavano.

La mia idea era una serata tranquilla che non fosse finita con noi due nel mio letto uno sopra l'altro. Per quanto il pensiero di fare l'amore con lui mi piacesse, non ero ancora sicuro di riuscire a spingermi così tanto in là. Prima di fare questo passo, volevo essere sicuro che il noi che credevo ci fosse, fosse davvero reale e non solo nella mia testa. Volevo essere sicuro che Jungkook provasse davvero dei sentimenti autentici per me e che non fosse l'ennesimo caso umano che voleva solo portarmi a letto.

Per quanto già mia aveva detto che fossi suo, ancora non ero pienamente convinto delle sue parole. Non che non mi fidassi di lui, ma non mi fidavo di chiunque.

Venni risvegliato dai miei pensieri dal suono del campanello, verso il quale mi precipitai subito con un enorme sorriso sul viso. Sapevo benissimo chi fosse ed infatti non sbagliavo.

-ciao Kokkie-dissi, guardandolo e perdendomi nella sua immensa bellezza

-ciao piccolo-mi rispose avvicinandosi a me e dandomi un bacio a stampo. Mi pietrificai a quel gesto, dato che non lo facevano così tanto spesso.

-va tutto bene?-mi chiese, portando le mani sulle mie guance

-si..si...vieni entra...la...cena è pronta-dissi, spostandomi di lato così da farlo passare.

-oh bene, ho una fame assurda. Oggi non ho mangiato quasi niente-mi rispose dirigendosi verso la cucina trovandosi davanti una tavola imbandita di ogni cosa con mille profumini di ogni tipo.

-wow...ti sei superato, sono un sacco di cose...vieni mangiamo-mi disse prendendomi il polso e facendomi sedere di fianco a lui.

Iniziai a fissarlo mangiare. Sembrava davvero un piccolo e dolce bimbo che adorava mangiare. Una immensa sensazione di gioia iniziò a propagarsi dentro di me a quella vista, tanto che poggiai il mento sulla mano.

-invece di mangiare me con gli occhi, perché non mangi qualcosa?!-mi disse ghignando, facendomi sobbalzare. Mi ritrovai il suo volto ad un palmo dal mio mentre mi sorrideva felice. Avvampai per la vicinanza del suo volto col mio.

-io..io..-cercai di dire imbarazzato per essere stato beccato con le mani nella marmellata.

-ho capito..bene-disse lasciandomi confuso qualche attimo prima di agire. Posizionò le mani sui miei fianchi, facendomi alzare e portandomi a sedere sulle sue gambe.

Avvampai per la posizione in cui ci ritrovammo, arrossendo fin sopra i capelli. Il solo pensiero di essere seduto su di lui, sulle sue gambe toniche e che sotto di me ci fosse il chi membro mi mandava fuori di testa, facendo salire la mia temperatura corporea alle stelle.

-ok ora di aaaaaa-mi disse, prendendo un po' di riso con il cucchiaio portandomelo poi davanti al viso. Lo guardai confuso per un secondo, prima di aprire la bocca e mangiare.

-ecco, bravo il mio bimbo super imbarazzato-mi disse, facendomi imbarazzare ancora di più.

Iniziai a fissarmi le mani non sapendo cosa dire, finché non spezzò lui di nuovo quel silenzio.

-ehi che succede? Perché quel bronco così triste?-mi chiese, ma la mia unica risposta fu quella si alzare ed abbassare le spalle velocemente.

Finimmo nel silenzio piú totale, finché non parlò ancora.

-so io che ti ci vuole, ma sappi che lo hai voluto tu-mi disse non capendo a cosa si riferisse finché non sentii le sue mani sui miei fianchi iniziare a farmi il solletico.

Iniziai a ridere come non mai, seguito da lui. Imploravo pietà ma lui non si fermava, finché non riuscii a liberarmi delle sue grinfie iniziando a scappare in salotto. Lui mi inseguí finché non ci ritrovammo sul divano uno sopra l'altro.

Lui mi guardava da sopra, mentre io mi perdevo nei suoi occhi. Era una posizione alquanto particolare ed erotica, ma decisi di non pensarci troppo in quel momento agendo d'istinto. Volevo godermelo fino infondo e vivere ogni momento al cento per cento con lui, nonostante non fossi sicuro della sua onestà nei miei confronti.

Portai le mani dietro la sua nuca, facendo incontrare le nostre labbra in un bacio bisognoso e bagnato, fatto si schiocchi e lingue. Non sapevo bene cosa stessi facendo e dove avessi trovato il coraggio per farlo, ma mi piaceva da morire baciarlo in quel modo e poi lo faceva fottutamente bene. Sentire il suo muscolo caldo insinuandosi nella mia bocca, mi provocò un brivido lungo la schiena che mi fece gemere.

Dopo alcuni minuti, per mancanza di aria, ci staccammo rimanendo però in quel modo.

Mi morsi il labbro davanti a quello splendore di uomo che era ancora sopra di me, mentre mi spostava le ciocche di capelli dalla fronte.

-sai piccolo, quando sono con te mi sento ancora un ragazzino alle prime armi. Mi fai tornare indietro col tempo con la tua dolcezza e spontaneità. Mi fai stare bene- disse dandomi un altro bacio a stampo, ma io cambiai subito espressione.

Ok mi aveva detto delle parole molto belle, ma le pensava davvero o fingeva per conquistarmi.

-piccolo, ti prego dimmi che ti succede. Sei strano da quando sono arrivato. Dov'è finito il mio ragazzino dolce ed impacciato che si imbarazza per tutto?-mi disse sorridendomi, accarezzando il mio viso.

-non sono un ragazzino-dissi, in un sussurro

-si che lo sei, ma non è questo il punto-mi rispose alzandosi, ponendosi seduto trascinandomi ad appoggiarmi sul suo petto.

-di al tuo kokkie che succede così potrà aiutarti-continuò iniziando ad accarezzarmi i capelli, mentre mi accoccolavo meglio al suo petto.

Sospirai prima di iniziare a parlare.

NON PUOI SFUGGIRGLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora