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Jimin's pov
Eravamo chiusi in quell'ascensore oramai da svariati minuti. Non c'era stato alcun cambiamento, ne rumori ne persone a salvarci. Niente. Solo io e lui in uno spazio di due metri per due. Fantastico. Chi non vorrebbe rimanere chiuso in un ascensore con il proprio capo per ore ed ore in una situazione imbarazzante dalla quale non puoi scappare?

-allora Jimin visto che siamo qui ad annoiarci ti va di conoscerci un po' meglio?-mi chiese Jungkook,guardandomi direttamente negli occhi appoggiando la braccia sulle sue gambe distese. Io, dopo un attimo di esitazione, annuii, sedendomi accanto a lui.

*Infondo che male c'è a conoscersi un po'*

-ok bene dimmi un po' cosa ti piace fare nella vita? Che so qualche hobby o cosa che ti piace-mi chiese subito senza pensarci troppo. Non avevo idea di cosa dire. Sentii l'imbarazzo salirmi alle stelle prima di rispondergli.

-hobby non saprei, specifici no però mi piace molto cantare sotto la doccia e ballare.-risposi, non volendo approfondire troppo quel discorso. Non mi era mai piaciuto parlare troppo direttamente di me stesso, soprattutto se dovevo farlo con persone che conoscevo poco e niente.

-oh sono veramente belle cose-rispose lui, sbadigliando ancora sorridendo subito dopo.

-invece tu?-chiesi io, guardandolo a mia volta, volendo spostare l'attenzione sulla sua vita piuttosto che la mia.

-a me piace molto la fotografia, il disegno e cantare sotto la doccia-mi rispose ridendo subito dopo. Mi resi conto in quel momento che avesse un bellissimo sorriso, fin troppo bello.

-anche a me piace molto la fotografia, ma non al punto da farci un hobby-dissi, sorridendo un lo in imbarazzo distogliendo poi lo sguardo dal suo.

-beh ognuno ha delle cose che lo attraggono di più ed altre di meno. È normale. Ognuno i suoi gusti, sennò il mondo sarebbe monotono.-mi rispose poggiandosi poi all'angolo dell'ascensore mettendosi più comodo possibile. Lo osservai non capendo il perché dei suoi movimenti, finché una lampadina non si accese nella mia testa avendolo visto sbadigliare pochi attimi prima.

-sei stanco?-chiesi vedendolo continuare a posizionarsi meglio minuto dopo minuto

-un po', non ho dormito molto stanotte a causa del lavoro-rispose, chiudendo leggermente gli occhi ed incrociando le braccia al petto.

-potevi chiamarmi, di avrei aiutato-risposi continuando a guardarlo cercando di non farlo addormentare non volendo rimanere solo.

-vuoi aiutarmi ora?-chiese, riaprendo soltanto un occhio per guardarmi

-si...che devo fare?-chiesi, mettendomi sull'attenti rimanendo comunque seduto. Lo vidi aprire le braccia facendomi rimanere confuso

-vieni qui-dissi, come invito palese a mettermi tra le sue braccia

-come?-chiesi ancora più confuso, avvampando all'idea che mi volesse abbracciare e sentendo l'imbarazzo crescere enormemente

-non farti strane idee, non ci sto provando con te. Quando dormo ho la necessità di abbracciare un cuscino per potermi addormentare e visto che tu sei la cosa più simile ad un cuscino e mi hai detto di volermi aiutare....-disse sorridendo, cercando di convincermi.

Alla fine sbuffai e lo accontentai, volevo cercare di farmi perdonare per ciò che avevo combinato il giorno prima. Ero consapevole che se non aveva dormito bene era anche a causa mia. Se il mio corpo tra le sue braccia poteva farlo rilassare e dormire un po' non vedevo il problema per non farlo. Alla fine non c'era niente di male.

Non appena le sue braccia si strinsero, si sistemò meglio facendomi poggiare la testa sul suo petto e lasciandosi andare al sonno.

Rimasi fermo in quel modo, ascoltando il battito del suo cuore e il suo respiro farsi sempre più pesante segno che si stesse addormentando. Ero felice del fatto che finalmente potesse allentare un po', staccando la spina per qualche ora. Alla fine forse era stato un bene che l'ascensore si fosse fermato dato che in questo modo poteva riposare un po'.

Ero accaldato vista la posizione in cui ci trovavamo. Non era niente di che ma le sue braccia erano al quanto muscolose e forti che mi facevano sentire bene. Alzai lo sguardo verso di lui, osservando così lentamente i lineamenti perfetti del suo viso angolo dopo angolo. Anche il suo viso era davvero perfetto tutto ben proporzionato. Sorrisi, chiudendo poi gli occhi ed accoccolandomi meglio al suo petto mi addormentai anche io beandomi del suo profumo al gusto vaniglia che mi stava annebbiando il cervello.

NON PUOI SFUGGIRGLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora