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Tae's pov
Era ormai dieci minuti che Yoongi era seduto davanti a me a guardarmi con un'espressione provocante in viso. Per quanto fosse frustrante e mi infastidisse, non potevo negare la sua incredibile bellezza e il suo fascino. Cercai comunque di non pensarci e continuare con il mio lavoro, non volendo cedere alle sua avances. Volevo farlo penare ancora un po', cercando di capire se fosse un coglione o meno. Non volevo buttarmi in cosa a capofitto senza garanzie.

-bene allora mi ha detto che il signor Jeon ha trovato questo quadro in casa sua, ma non ne conosce la provenienza giusto?-chiesi, spostando poi lo sguardo dal mio computer al suo volto, trovando a fissarmi con un ghigno sul volto. Io rimasi impassibile, cercando di non far trasparire nessuna emozione.

-si, esatto-rispose lui non distogliendo mai lo sguardo da me, mentre io in cuor mio stavo iniziando a sentirmi a disagio. Il suo sguardo cominciava a bruciarmi la pelle, data l'intensità di esso.

-bene, adesso stampo la denuncia per farle avere una copia così poi abbiamo finit...-continuai quando venni interrotto da una sua domanda all'improvviso, fatta con molta naturalezza.

-che fai stasera?-mi chiese, guardandomi così intensamente che dovetti distogliere lo sguardo riportandolo alla stampante, pronta per fare il suo lavoro.

-sono impegnato-risposi, non volendo dargliela vinta. Lo sentii subito sospirare, quando sentii la sua mano posarsi sulla mia. Guardai quel suo movimento spostando poi lo sguardo su di lui.

-che sta facendo?-chiesi, un po' incredulo e confuso senza però spostare la mano.

-senti, Taehyung giusto? Mi dispiace per l'altra volta, sono stato uno stronzo...-iniziò a dire e questa volta lo interruppi io

-beh almeno lo sa-risposi con fare ovvio

-si a volte so essere stronzo, ma sono stato abbaiato dalla tua bellezza. Mi piacerebbe portarti a cena ed uscire con te. Ti giuro che so essere diverso da così. Sono essere romantico e dolce, quando voglio. Ti va?vuoi uscire con me?-continuò cercando di farmi addolcire ma ancora qualcosa mi diceva di non accettare.

-non posso-risposi, prendendo il foglio dalla stampante e compilandolo non volendo più guardarlo negli occhi, troppo intensi per restare impassibile.

-ti prego concedimi una possibiltà, una cena soltanto e se poi non vorrai più rivedermi, non ti darò più fastidio-mi disse, prendendo la mia mano ed accarezzandola dolcemente.

Dovevo ammettere a me stesso di essere estremamente tentato dalla sua proposta, ma non sapevo se fidarmi o no di lui. Infondo non lo conoscevo, ne sapevo niente di lui. Era un estraneo per me, ma forse per una volta avrei potuto accettare. Era solo una cena dopo tutto, nessuna promessa e nessun sentimento.

Firmai il foglio, velocemente porgendoglielo facendogli capire che avevamo finito e poteva andarsene, tornando con lo sguardo al computer.

-allora qual'e la tua risposta dolcezza?-chiese ancora e per non ridere mi morsi il labbro prima di rispondere.

-giovedi alle 19 passami a prendere qui-dissi, non guardandolo minimamente, sorridendo non potendomi più trattenere.

-certo dolcezza, sarò puntalissimo-mi rispose aprendosi in un enorme sorriso adobile.

-ah! Min questa sarà la tua unica possibilità, non sprecarla-risposi quasi minacciandolo sorridendo ancora.

-non lo farò-mi rispose, baciandomi la mano per poi dirigersi all'uscita saltellando super felice ed entusiasta.

Lo guardai, seguendolo con lo sguardo finché non scomparve fuori dalla stazione. Era un uomo davvero particolare con molte sfaccettature. Non ero convinto a pieno della mia scelta. Non sapevo se accettare il suo appuntamento fosse la cosa giusta, ma infondo non è che dovevamo sposarci o altro era solo e soltanto una cena, niente di più. Magari mi sarei persino divertito.

NON PUOI SFUGGIRGLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora