1.3 - 1A

20 2 0
                                    

Ero vestita a dovere.

Portavo l'uniforme provvisoria che mi avevano procurato in meno di 48h, eppure era perfetta nelle misure. I colori erano gli stessi degli altri studenti avevo notato, a parte per la cravatta: era verde. In fondo non ero mica una studentessa, non come tutti gli altri. Ero lì perché la scuola si era offerta di risarcire i miei "danni fisici e morali" in quel modo: dandomi un tetto sulla testa e un'istruzione sul mio quirk decente. Certo potevano pure mettermi in una sezione ordinaria... e invece... raccomandata. Solo perché venivo da un altro universo. E poi il mio quirk era ancora fuori controllo e il professor Aizawa era perfetto per controllarmi. Non mi avevano ancora detto che cosa avevano trovato nell'esame genetico però.

«È sicuro di stare bene signore?» gli chiesi di nuovo; cioè, era più bende e medicazioni che altro.

Avevamo passato molto tempo insieme in infermeria. Io, lui e il Preside. Avevano convenuto entrambi che tenermi vicino a lui fosse la cosa migliore e mi aveva intimato di non fare la difficile. Mi avevano aiutata a capire come funzionasse quel mondo. Era stato molto... gentile. Mi aveva fatto compagnia quando non sapevo da chi andare a sfogarmi; non che potesse scappare visto che era costretto a letto. O così pensavo, visto che ora camminava tranquillamente più arzillo di prima.

Avevo passato circa 40 delle mie 48 ore totali di permanenza in quel mondo con lui, sia perché era una solida presenza che mi faceva sentire al sicuro (fregandomene altamente del fatto che gli dessi fastidio) sia perché mi dava una parvenza di normalità. Non aveva la pelle di un colore strano, non aveva capelli assurdamente innaturali, né una corporatura o delle aggiunte che lo facessero sembrare un alieno. Era un uomo normale, simile a me e a tutto quello a cui ero stata abituata. Magari delle gocce per gli occhi non gli avrebbero fatto male.

«Sei molto cara, Rin. Ma non importa come sto io. Ora aspetta qui, che ti annuncio alla classe.»

Già, la classe. La 1-A della UA "scuola di supereroi". Io. Mica volevo fare la supereroina. Io volevo solo tornare a casa.

Avevo fatto controllare le anagrafe MONDIALI, o almeno in quel mondo, e erano uscite fuori un fottio di Rin O'Really. Ma nessuna che potesse essere minimamente collegata a me. Allora avevamo provato con il nome dei miei genitori, e li avevo trovati ma erano diversi; erano persone normalissime, di ceto medio, non sposati e quirkless. Allora avevamo provato con il riconoscimento facciale, ma c'erano davvero troppe persone simili a me.

E niente.

Ora ero lì. Con la gonna corta, le calze scure, i capelli scuri legati in una coda bassa e addirittura il nodo Windsor alla cravatta per andare a scuola! Oh, e avevo un quirk. La scoperta, o meglio "lo scatenarsi" del mio quirk era stato traumatico. Non pensavo di essere capace di raggiungere una tale tonalità con la mia voce né di poter distruggere delle finestre a vetri rinforzati. Provavo a non pensarci, ma ogni respiro, ogni volta che i miei polmoni si espandevano non mancavano di ricordarmi che non ero più a casa no, ancora non mi ero abituata a quella sensazione di elettricità che mi attraversava. Ad ogni. Dannato. Respiro.

«-ova studentessa-» PORC MI AVEVA PRESENTATO!

Mi precipitai all'interno della classe spalancando la porta. Volevo solo sbrigarmi. Non farmi tutta la stanza in scivolata perché i miei mocassini nuovi erano incerati e scivolosi. Non volevo andare a sbattere con le ginocchia sulla cattedra. Non volevo.

E invece.

Okay riprenditi. Ce la puoi fare, è solo una scuola. E tu non sei mai andata a scuola. «BUONGIORNO A TUTTI!» Sull'attenti hop. Gettai un'occhiata al professor Aizawa; sono stata brava?

Dalla posizione rettilinea dei suoi occhi probabilmente no. «Come vi dicevo.» Tornò a rivolgersi alla classe. «Durante gli eventi alla USJ c'è stato un problema di carattere ehm... quantistico. Il villain del warp ha trasportato una ragazza sulla zona dell'incidente; e finché non ci capiremo di più sul suo conto frequenterà le lezioni con noi. Per permetterci di tenerla d'occhio e-»

Not a Love Story ||Bakugou x oc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora