2.4 - Stage

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*dling dlong*

Ma chi poteva essere a quest'ora...?

Era il giorno di ritorno in classe, ed erano solo le 7.

Mi rigirai nel futon sperando che chiunque fosse decidesse di lasciarmi in pace. Non ero mai stata una tipa mattiniera, ed essendo anche particolarmente pigra non avevo la benché minima voglia di alzarmi. Tutti lo sapevano, soprattutto Aizawa che viveva a pochi metri di distanza. Present Mic diceva che ogni volta che passava vicino alla nostra abitazione la mattina era come guardare una casa infestata, con 2 figure incappucciate che vagavano davanti alle finestre trascinandosi dietro lenzuoli bianchi. 

*dling dlong*

«Senseeeeeei» biascicai da sotto le coperte – convinta che fosse Aizawa che aveva avuto la bella idea di svegliarmi così. Magari voleva fare un allenamento mattutino? Ma ci eravamo allenati fino a tardi la sera prima! «5 minuti... La scuola comincia tra un saaacco di tempo...» Ero sicura che avrebbero continuato a suonare al campanello, e invece calò il silenzio.

Okay, questo era strano.

Aizawa mi avrebbe sicuramente minacciata di buttarmi in mezzo alla strada, Present Mic si sarebbe esibito in uno "YEAH!" da spaccare tutte le mie finestre... All Might avrebbe esordito con un "È ora di alzarsi. Perché adesso ci sono io!" sfondando la porta. Il preside Nezu sarebbe apparso dalla mia finestra con una escavatrice.

Invece chiunque fosse... se ne era andato.

Mi tirai a sedere – che tanto ormai ero sveglia – guardandomi confusamente intorno. Con un lungo e rassegnato sospiro mi rotolai sul futon per avvolgermi nel lenzuolo e mi alzai stretta nel mio bozzolo come un bruchetto. Dovevo guardare allo spioncino, magari era un ladro, un assassino, un Mineta.

E invece... nulla.

Era molto strano. Magari lo avevo sognato?

Mi preparai un porridge che gustai ancora avvolta nella coperta e seduta sul materasso a terra, mentre mi davo una riletta a "Letteratura contemporanea". Nelle altre materie ero decisamente più avanti, i miei precettori andavano molto spediti, invece inglese, letteratura, in tutte quelle cose strane ero anche un po' indietro. E nonostante ciò risultavo essere la seconda della mia classe nei test fatti fin ora – media che ero decisa a mantenere.

Non lo avrei mai ammesso a me stessa ma avrei tanto voluto continuare a frequentare la UA nella 1-A... Anche l'idea di fare l'eroe cominciava addirittura a piacermi.

Infilai la mano nel quaderno di matematica per tirarne fuori il mio bozzetto segreto: un sacco di volte avevo visto i ragazzi indossare i loro costumi ed erano così belli. Avevo disegnato il mio durante la prima settimana dopo il mio arrivo: una cosa mooolto stupida. Era una semplice tuta unicolore argento scuro, dotata di una cinta dove tenere coltelli, pistole e armi varie... ma la cosa più figa secondo me era il colletto. Avevo disegnato infatti una specie di armatura, un grosso collare che avrebbe impedito a qualsiasi attacco di raggiungere la fonte del mio quirk (le corde vocali). E sulla bocca una mascherina come quella di Bucky, per impedire che chiunque vedesse quando ero in procinto di usare il mio quirk, e delle fenestrature delle quali potevo controllare l'apertura con dei sensori sulle dita delle mani, per aiutarmi a direzionarle. Gli occhiali strani del professor Aizawa erano stati una grande ispirazione per quel progetto.

Ma naturalmente nessuno lo avrebbe mai saputo.

Infilai la mia divisa provvisoria e aprii la porta per dirigermi in classe.

Ma notai qualcosa sul mio pianerottolo. Una busta.

Infilai le mani all'interno e potei subito sentire la familiare morbidezza della stoffa. Tirai fuori il contenuto per ispezionarlo e quello che mi trovai davanti fu... una felpa rosa pastello. Con la zip e il cappuccio, senza stemma dell'Adidas e integra; era molto simile a quella che era andata sbruciacchiata un paio di giorni prima ma era decisamente di un paio di taglie più grande. 

Not a Love Story ||Bakugou x oc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora