«OHI! Chichinashi!»
Quella voce... Alzai la testa e mi voltai in direzione della fonte quasi a rallentatore. Gli occhi e la bocca spalancati dal terrore e dalla tensione di quella giornata. Il suo nome si ripeteva come una preghiera nella mia testa, veloce come un fulmine. Avevo desiderato vederlo arrivare durante la battaglia con Stain, anche se non sapevo perché; mi ero trovata a pensare a lui sì, non così tante volte dai... ma solo nel vederlo lì, avvolto nel suo costume con i bracciali a granate, senza maschera... mi resi conto di quanto sentissi il bisogno di vederlo. E non sapevo perché. Ma volevo vederlo. E ero stata così stupida e sconvolta da non rendermi nemmeno conto che stavo andando proprio da lui.
Quando notò le condizioni in cui vertevo, lo vidi assumere un'aria confusa, perdendo in parte il ghigno malevolo che sempre si descriveva sul suo volto quando mi chiamava in quel modo. Non lo avevo mai visto così: i suo capelli erano mezzi lisci e mezzi appuntiti come al solito... e anche se in quel momento sembrava la brutta copia di un quadro di Picasso era sempre lui.
Gli corsi incontro gettandomi al suo collo e nascondendo il volto sul suo petto, disperata e spaventata.
Lo sentii indietreggiare di un mezzo passo per via dell'impatto, e restare immobile qualche secondo, interdetto, prima di posizionare le mani sulle mie braccia, chiedendomi silenziosamente di staccarmi.
Che mi aspettavo? Un abbraccio?
«Ma sei ritardata?»
Mi staccai passandomi velocemente la mano sul volto, a tamponare quelle lacrime che avevo lasciato sgorgare con troppa facilità e di cui ora mi vergognavo profondamento: ero in lizza per diventare un'hero per l'amor del cielo. Dovevo essere forte. Endevor non doveva cominciare a sospettare che io sapevo, e il fatto che mi mettessi a piangere a caso era strano!
Lo guardai di nuovo, interdetto, con i capelli mezzi piatti e mezzi esplosi. Stava chiaramente aspettando che gli dessi qualche spiegazione per quel mio comportamento che l'aveva messo a disagio.
«Sembri un cane bagnato» gli annunciai, riferendomi al nuovo taglio di capelli.
«OH-»
Cominciò a urlare ma fu interrotto dalla soave e pacata voce del suo hero: Best Jeanist. «L'immagine con cui un eroe si mostra al pubblico è importante tanto quanto le sue capacità sul campo.» Oh, no; era uno di quelli a cui piacevano le supercazzole. «E tu sembri aver già compreso questa lezione.» Era un complimento? Gli piaceva il mio costume? «A differenza del tuo amico, il giovane Bakugou, che sta lavorando su tutti quegli aspetti che-»
«Sì ma anche meno.» Tutti ammutolirono e spalancarono gli occhi, fissandomi. Mi ero permessa di interrompere Best Jeanist durante un suo discorso; io, una nana con ancora i denti da latte. Gettai un'occhiataccia ai sottoposti di Endevor per intimarli di distogliere lo sguardo: avevo tenuto testa al numero 2 (e prima o poi mi avrebbe picchiato probabilmente), Endevor mi aveva mandato in giro apposta perché sapevo come usare le parole e non sapevo tenere la bocca chiusa, ti pare che abbassavo la testa davanti a Best Buonpartito Jeanist. «Va bene infondere sicurezza alle persone, va bene che l'immagine è importante ma quest'immagine...» e indicai tutto Bakugou che mi guardava sempre più arrabbiato «mi infonde solo un profondo disagio. È decisamente sbagliata per lui, non tutti gli eroi sono uguali, e questo non è in linea con il resto di lui. È... grottesco.» E indicai la capigliatura palesemente brutta di Katsuki, che cercava in tutti i modi di capire perché diamine non stessi zitta. «Cioè sei proprio brutto.»
«MA CHE VUOI, COMPARSA!?» Sks, Kacchan.
Battei le mani contenta come se avessi appena avuto una grande idea, incurante del fatto che ci fosse un adulto che tentava di tenere la rage di Bakugou lontane da me. «Uh! Lo soo! Ci penso io!» In realtà era un'immagine che avevo in testa tipo dal primo giorno che ci avevo parlato. Mi voltai verso Best Jeanist con le mani giunte e gli occhioni spalancati a cagnolino, e visto che c'era gli inviai anche dei segnali positivi con il mio quirk.
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Not a Love Story ||Bakugou x oc||
Fanfic~"E ora la domanda è... Se sono nell'universo sbagliato... come è possibile che io abbia un quirk?"~ Una ragazza apparsa dal nulla, un potere da comprendere in un mondo assurdamente nuovo, un misterioso passato da svelare. E oltretutto un ragazzo e...