In alto: il mio OC - il giacchetto è rosah e io sono troppo incapace ad usare photoshop per cambiarlo <3 (crediti a Picrew - Djarn che mi salva la vita)
Piccole grandi info: sì quirk, eventual smut, seguo gli eventi del canon (sennò me pija a male) e soprattutto -> i personaggi sono traslati di un paio di anni. Come se cominciassero la scuola a 16/17 invece che a 14/15... sennò me pija a male. *FBI OPEN UP*
P.S. non fatevi ingannare dalla "cortezza" dei primi capitoli... sono fisicamente incapace di capitoli corti.
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Guardai alla mia destra e poi alla mia sinistra, nonostante il semaforo fosse verde per i pedoni, e una volta assicuratami che non ci fossero pazzih alla guida di minivan pronti ad investirmi mossi il primo passo con i miei sandali sull'asfalto e sulla prima linea bianca del passaggio pedonale. Ero sempre l'ultima ad attraversare. La gente si buttava in strada come non avesse nulla da perdere, chi al telefono, chi correndo, come se non fosse una cosa fottutamente pericolosa attraversare la strada, soprattutto in una grande città, piena di matti.
Ero vestita molto carina, stranamente: sandali, jeans neri strappati sulle ginocchia dove si potevano vedere le calze a rete nere, una maglietta dell'Hard Rock caffè di Lisbona e il mio giacchetto dell'Adidas rosa pastello a rovinare tutto. Era una scommessa. E le scommesse non si infrangono (?)
Marika mi aspettava dall'altra parte del marciapiede, pronta per entrare nel centro commerciale e alzava la sua mano tutta tatuata con fiori e ghirigori in mia direzione. La salutai a mia volta con la destra – dove stringevo l'ultimo modello di iPhone. Ma ehi, i benefici di essere stata adottata: famiglia ricca, iperprotettiva, che non ti permetteva di chiamarli "mamma" e "papà". No love, no stress. E anche no sense. Non ricordavo di avere una vera e propria casa, né avevo mai frequentato una vera scuola. Perché eravamo sempre in viaggio. Mi trovavo in... India stavolta, credevo, o magari era la settimana scorsa... Bah. L'unica cosa che mi importava era riuscire ad entrare in quel dannato centro commerciale per fare shopping con la mia unica amica – la figlia del maggiordomo – prima che ripartissimo verso mete e meeting ignoti.
Ma nonostante la fretta, ero sempre attenta. Sempre. In fondo i miei veri genitori (da quello che mi dicevano) erano morti in un incidente d'auto...
Il suono acuto di un clacson raggiunse le mie orecchie.
Non ebbi bisogno di voltarmi del tutto, già lo vedevo con la coda dell'occhio. Un pazzo alla guida di un minivan bianco, rincorso da almeno 3 volanti della polizia. Troppo veloce per essere evitato, soprattutto dopo la mia esitazione iniziale. Lo vedevo sempre più vicino. E l'unica cosa che potei fare fu... urlare.
Era stato tutto molto improvviso. Era stato come... cadere.
Nel vuoto.
Nell'oscurità.
Come se la città tutt'intorno a me fosse stata inghiottita da un buco nero o come se il mio corpo avesse perso forma. Lo sentivo, lo vedevo... eppure cadevo. Nell'oblio. Se esiste un'anima, avrei scommesso tutti i miei averi che era quello che si provava ad ascendere. Ad espandersi con ogni molecola del corpo, a perdere di qualsiasi senso unitario... per tornare nel Tutto.
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Non fu un bell'atterraggio. Eppure ero quasi certa che non avrei dovuto sentire dolore una volta morta... e invece fu come se un compressore rimettesse al loro posto i miei atomi. Come se fossi stata costretta in un contenitore strettissimo. Eppure quel contenitore... era il mio corpo. Non sarebbe dovuto essere stretto per me. E invece lo era. Piccolo. O forse era l'aria intorno a me ad essere pesante, oppressiva e... bruciata?
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Not a Love Story ||Bakugou x oc||
Hayran Kurgu~"E ora la domanda è... Se sono nell'universo sbagliato... come è possibile che io abbia un quirk?"~ Una ragazza apparsa dal nulla, un potere da comprendere in un mondo assurdamente nuovo, un misterioso passato da svelare. E oltretutto un ragazzo e...