La partenza di una persona cara rattrista quando si tratta della propria migliore amica, ma Ruby Taylor confortò Holly Bedford giurando che sarebbero restate in contatto e che la loro amicizia sarebbe riuscita a durare nonostante la distanza.
Rimarr...
Otto anni fa salutai con tristezza la mia migliore amica Holly Bedford, la quale avrebbe compiuto un viaggio verso Tokyo. Perché aveva ottenuto una borsa di studio e l'opportunità di avviare alcune ricerche di archeologia sul campo in una delle loro prestigiose scuole, dopo che sua madre aveva inviato loro una richiesta mostrando il registro delle medie della mia migliore amica. Almeno così sentii qualche tempo fa mentre chiacchierò con zia Iris nel nostro salotto di casa. Ero dispiaciuta all'idea di separarmene, bensì tralasciai la vena drammatica e infusi ad Holly forza e coraggio. La forza che a me mancò ma per lei, quel giorno, trovai. Così Holly ed io promettemmo solennemente che la distanza non avrebbe arrecato cambiamenti fra noi e che saremmo state amiche per tutta la vita. Non potevamo ancora permetterci di avere il cellulare - per via di questioni da grandi - per tenerci in contatto. Dunque, ogni sera le scrivevo alcune lettere da farle recapitare per le mattine seguenti. Pensavo mi avesse dimenticata a causa dell'assenza di corrispondenza da parte sua, dove mi potesse raccontare come stesse procedendo lo svolgimento della sua vita lì in Asia. Il giorno del mio compleanno ricevetti sue notizie in una busta attaccata ad un pacco. Era un regalo particolare ed importante, visto che era una sua creazione. Per l'esattezza si trattava di un carillon che si apriva da più angolazioni: sopra, in ambi i lati e sotto. Ovviamente da sopra si diffondeva una melodia dolce e soave, una di quelle paragonabili ai consueti carillon da cui spuntarono fuori due ragazze sorridenti con la divisa scolastica che si tenevano per mano. Una aveva i capelli al vento che le dava un'aria scatenata e l'altra più composta sembrava tranquilla, sulle sue; ci assomigliavano parecchio. Nel lato sinistro sbucò un ragazzo con lo sguardo serio ed arrabbiato, dava l'impressione di essere Aaron Jones un nostro compagno di scuola con il quale mi scontravo quasi sempre. Nel lato destro, invece, un ragazzo con lo sguardo solare, teneva dei libri stretti al petto e situati ai suoi piedi si trovavano un cane e gatto. Sembrava trattarsi di Colin Wesley, l'amico di Aaron, amante dei libri attinenti all'astrologia e degli animali. Sotto si trovava una chiave per chiudere e aprire il marchingegno. Inoltre, sbucavano delle gambette per appoggiarlo sopra una qualsiasi superficie, le quali incominciavano a muoversi in una breve danza bizzarra. Tornando alla busta, conteneva al suo interno una piccola pila di fogli con scritto quanto fosse stato difficile per lei la separazione, perché scrivere rendeva tangibile il fatto di non essere insieme. Riportava ogni singola giornata che trascorresse laggiù e aggiunse in un "ps." che il prima possibile sarebbe venuta a trovarmi. Da allora ne erano successe di cose: alcune erano belle e altre assurde. Holly la vidi soltanto tre volte durante un anno e mezzo al compimento dei nostri quattordici anni e altre otto fui io a raggiungerla a Tokyo accompagnata dal nonno Sawyer sempre nell'arco di quel periodo. Però, quando andavo notavo una certa preoccupazione nella mia amica e mi accorsi che spostava lo sguardo dappertutto; quasi come se fosse in cerca di non vedere nessuno che conoscesse nei paraggi. Almeno mandava vibrazioni di panico e di vaghezza. Holly mi sorrise quando mi apriva la porta del suo dormitorio perché era contenta di vedermi, eppure mostrava anche un po' di distacco tra noi. I seguenti tre anni invece non ebbi più nessuna sua notizia. Sembrava come se il vento se la fosse portata via. Beh... scriverle era l'unica cosa che mi tenesse vicina a lei seppur diminuissero le occasioni di mandargliele fino a non spedirle più. Non volevo disturbarla né inondarla di solo buste, per giunta evitai di presentarmi là senza avvisarla perché magari si poteva innervosire, o poteva capitare il contrario di quanto mi aspettassi; tuttavia non volli sfidare la sorte. Non desideravo verificare che le mie paure e dubbi infondati si trasformassero in realtà. Inoltre, di recente scoprii di possedere dei poteri che non riuscivo a maneggiare affatto bene e nemmeno in cosa consistettero. Chissà se ne fossero venuti in possesso pure i miei amici...
Ruby da ragazzina:
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Holly da ragazzina:
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