Secondo giorno

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Il luogo d'incontro che scelsero per il giorno successivo era il molo di Ketterdam. A Kaz riportava brutti ricordi se era lì da solo, ma quel mattino aveva molti altri sentimenti e pensieri a distrarlo dal suo passato.

Aveva trovato una canzone adatta e l'aveva trovata tutto da solo, facendo un'indagine stavolta su youtube fino alle tre di notte. Aveva dormito sì e no quattro ore e già sapeva che Inej lo avrebbe rimproverato per quello, ma vista la soddisfazione che aveva provato a riuscire nell'impresa sentiva che ne sarebbe valsa la pena.

Il prima linea tra i suoi pensieri c'era Pekka Rollins. Uno scontro contro di lui sembrava ormai inevitabile. Il giorno prima, mentre lui aveva lavorato a regolare entrate e uscite della sua banda, Inej aveva spiato Pekka e aveva tenuto le orecchie ben aperte: i capi di alcune bande rivali erano scomparsi nel nulla e Pekka progettava di deporre tutte le altre e governare ogni persona presente a Ketterdam.

Era una situazione estremamente pericolosa e delicata da gestire e Kaz, pur volendo tenersi da parte, doveva preparare una controffensiva, o almeno una difesa. Prendere alla sprovvista lui non era affatto facile come prendere i capi delle band minori, ma questo non voleva dire che doveva sottovalutare il problema.

Sentì dei passi alle sue spalle e si voltò. Inej stavolta non sembrava aver voluto celare la sua presenza.

«Buongiorno, Kaz. Tutto apposto?»

«A parte che tra poco a Ketterdam scoppierà una guerra civile? Direi di sì.»

La ragazza sorrise. «Trovata la canzone? Ti vedo molto meno nervoso di ieri.»

«In effetti sì, e stavolta non è consigliata da Nina.»

«Sentiamo, dai.»

Kaz annuì e tirò fuori dalle tasche lo smartphone di Nina. Cercò nuovamente in tasca e trovò un pennino touch con cui iniziò a toccare lo schermo. Inej osservò la scena quasi divertita: solo Kaz Brekker poteva usare un pennino pur di non togliersi i guanti.

Alla fine fece partire una canzone. Si udirono delle bacchette che davano il ritmo cozzando tra loro, poi partì la canzone. Inej ascoltò incuriosita la voce di un cantante fare da accompagnamento alla base, poi partì la prima frase.

I have lived in darkness
For all my life, I've been pursued
You'd be afraid if you could feel my pain
And if you could see the things I am able to see

Break me out, break me out
Let me flee
Break me out, break me out
Set me free

Inej fece per parlare appena si fu concluso il ritornello, ma richiuse la bocca quando la canzone riprese. Kaz invece guardava il mare come se stesse in realtà guardando un punto lontano.

I hail from the darker side
For all my life, I've been besieged
You'd be scared living with my despair
And if you could feel the things, I am able to feel

Break me out, break me out
Let me flee
Break me out, break me out
Set me free

Ci fu uno stacco musicale e Inej commentò: «Questa canzone me la devo salvare, sembra bella.»

«Manca poco alla fine.» disse invece Kaz.

Break me out, break me out
Let me flee
Break me out, break me out
Set me free
Save me from the dark side
Break me out, break me out
Set me free

Pochi colpi di tamburo accompagnati dalla melodia e la canzone terminò. Kaz sbloccò il telefono e la fermò, per poi rimetterlo in stand-by e far sparire tutto nelle tasche del cappotto.

Sette Giorni di Musica e Guerra || KanejDove le storie prendono vita. Scoprilo ora