Cap. 8

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«MARVIN! CIAO!» dico cercando di non fargli vedere la mia felicità ma anche ansia nel vederlo. Non abbiamo più parlato dopo il famoso bacio, oltre alla prima chat.

«CHE COINCIDENZA! CHE CI FAI QUI?»

«Ciao anche a te Arianna» mi dice lui ridendo e facendo alzare il pomo d'Adamo, poi continua.

«Sono venuto per prendere un caffè da asporto, quando ho visto una giovane donna che rideva maleficamente» mi dice facendo alzare, leggermente all'insù, l'angolo della bocca.

«COME CAVOLO FAI A SAPERE CHE RIDEVO IN MODO MALVAGIO! HAI PER CASO DEI POTERI PARANORMALI?!» gli chiedo immaginandomi Marvin che legge tutti i film mentali che mi sono fatta su di lui. E per di più potrebbe aver visto anche i nomi di tutti i nostri figli che avremo se, un giorno, ci sposeremo e...

«Sfortunatamente non possiedo poteri sovrannaturali, ma posso vedere e sentire le ragazze come te» ASPETTA! MOMENTO, HA APPENA DETTO CHE MI HA VISTA?! E SENTITA?!

«Ha-hai detto che mi hai vista...e sentita?» «Esattamente» oh cazzo! Credo di avere l'Alzheimer! O qualche altra malattia che implichi il cervello!

«Ma la domanda ora è: perché stavi ridendo in modo malefico, per strada?» bella domanda Marvin. Perché?

«Ecco, io...stavo...stavo recitando, sì» dico cercando di sembrare il più convincente possibile.

«Non sapevo recitassi» dice sinceramente colpito, alche io gli rispondo con sguardo malizioso

«Ci sono tante cose che non sai di me». Lui mi osserva, per un po', poi si avvicina pericolosamente nella mia direzione, arrivando a un palmo di distanza dal mio viso. E mi sussurra, sfiorando con le labbra l'orecchio:

«Non ne dubito...a proposito, non mi hai più scritto dalla scorsa sera, se non per farmi memorizzare il tuo numero»

«Me ne sono dimenticata» dico quasi sussurrando.

«Beh, allora dovrai farti perdonare» e mi lancia uno sguardo su cui è possibile farci un intero film mentale di serie A. Distolgo, quindi, lo sguardo e cerco di riprendere un po' di spazio. È una mia impressione o quando c'è nei paraggi Marvin, l'aria sembra ridotta ad una percentuale molto bassa. Quasi come se per respirare dovessi avvicinarmi di più a lui. Non che mi dispiaccia, che sia chiaro. Ma vorrei riuscire a portare un discorso da persona più normale senza il bisogno di ansimare, come un cammello, tra una parola e l'altra. ASPETTA, PERO'! Ho detto caMMeLLi?! Volevo dire caMeLi! (questa tipologia di mammiferi, dal liceo in poi, li ho chiamati così e continuerò a farlo) MA LA DOMANDA SEGUENTE E': I cameli ansimano? Certo che no, Arianna! O forse sì? Fortunatamente c'è Marvin, che mi salva dai miei dilemmi, sui cameli, mentali.

«Che ne dici se spostiamo la nostra conversazione in un bar, davanti ad un caffè caldo?» solo a me questa domanda puzza di: appuntamento?

«Sì, volentieri!» dico incamminandomi verso la caffetteria. Lui, mi raggiunge e cammina in modo asincrono a me. Ci fermiamo al semaforo, che ha la luce rossa.

Quei pochi secondi che passano li sfrutto per osservare il profilo del mio amore perduto e ritrovato. Ha la mascella bella definita, e la bocca, la bocca...mmh...e gli occhi, DIO gli occhi sono fantastici.

Semaforo verde.

Tempo di osservazione del soggetto: esaurito.

Mentre attraversiamo la strada, sento da lontano, un campanello. Sarà una bicicletta o qualcosa del genere. Perché ho l'impressione che il campanello si stia avvicinando sempre di più?! Nella mia direzione?! Sento, poi, la gente urlare ''Ehi, tu, togliti!'', ''capelli sparati in aria, spostati!'', ''ma che cosa hai, le orecchie otturate! Togliti di mezzo!''. Adesso credo che stiano esagerando. Chi sarà mai quella povera ragazza. Quando mi giro per vedere a chi stiano indirizzando quegli insulti, così melodrammatici, ecco che scopro che quella stupida sono io. E che una bicicletta si sta avvicinando sempre di più nella mia direzione ad una velocità che potrebbe polverizzarmi tutti gli organi vitali. Mentre sto aspettando che la bici mi colpisca, tranciandomi nettamente come una fetta di pizza, ecco che due mani, calde e forti, mi afferrano per la vita e mi trascinano dalla parte opposta della strada. Io, per la paura, mi sono rannicchiata contro il petto del mio salvatore, che alzando lo sguardo è Marvin. Appena incontro il suo sguardo preoccupato e, anche, rassicurante, scoppio a piangere. Lui, si limita a stringermi più forte e ad accarezzarmi ripetutamente la schiena. «Shh, tranquilla! È tutto passato. Ci sono io qui con te!»

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SPAZIO ALLA PRODUTTRICE: Allora amici, come vi sembra questo capitolo? Pieno di emozionanti emozioni, almeno, per Arianna direi che abbia provato una miscela di OMMIODIO MARVIN e STO PER ESSERE INVESTITA!

Lasciate, se vi va, una stellina e un commento!

Ciao! :)

Testa o Cuore? imprevisti in amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora