«Shh, è tutto finito» continua a ripetermi Marvin in tono rassicurante. Rimaniamo per qualche minuto abbracciati, o meglio, io, rimango letteralmente aggrappata a lui, come una bambina piccola. Poi, alzo lo sguardo e incontro il suo. Lui mi sorride e mi asciuga, dolcemente con la mano, una lacrima. Poi, il suo sguardo diventa serio e si avvicina lentamente a me. Io non ragiono, so solo, che ho bisogno di sentire le sue labbra sulle mie. Socchiudo gli occhi e mi avvicino, anche io, a lui. A pochi centimetri dalle nostre labbra lui mi guarda. E in quello sguardo c'è un miscuglio di parole che stanno per essere espresse da questo bacio. Il suo naso che sfiora il mio. Il mio fiato che va a scontrarsi contro il suo. I nostri cuori che battono all'unisono e le nostre labbra che bruciano dalla voglia di venire a contatto. Lui, con le mani poggiate sui miei fianchi, mi avvicina di più a sé.
È tutto perfetto.
Decido, quindi, di ridurre anche questa misera distanza e mi avvicino chiudendo, del tutto, gli occhi. Lui sembra aver avuto le mie stesse intenzioni, perché lo vedo trarre un respiro profondo e chiudere gli occhi. Dischiudo le labbra e...
«Ari! Ma che cazzo è successo! Ti ho chiamata trentamila volte, manco fossi Selena Gomez!» sento dire alle mie spalle. Tiro un respiro di pura frustrazione e mi giro verso colui che è un pezzodideficienteambulante che rovina i momenti più belli con il suo tempismo, da rompipalle, perfetto. Davanti a me ho la reincarnazione di un babbuino in giacca e cravatta. Mike, se ne sta, in posizione di attacco, incavolato nero con una lunga scia, che parte dal mento fino alla guancia, di crema di una qualsiasi brioches. Che orrore della natura. «Scusa amore se non mi sono degnata di risponderti, è che, vedi, la tua dolce metà stava per essere investita! Ma la prossima volta, vedrò di dare la precauzione alle tue chiamate che alla mia vita!» gli dico acida. Lui mi guarda con una faccia da tonno, come per capire se sono stata io a pronunciare quelle parole o una mia sosia. Poi, sposta lo sguardo verso Marvin, che mi sta ancora tenendo le mani sui fianchi. «E tu chi cazzo sei! Il suo bodyguard?! Toglile le mani di dosso brutto zoticone palestrato che non sei altro!» urla a Marvin, incurante di ciò che gli ho detto pochi secondi fa.
«Ma sei scemo?! Come puoi rivolgerti a lui, in questo modo, se è proprio grazie a lui che sono ancora, qui, in piedi a parlare e non un cadavere tranciato in due!»
«Arianna, finiscila di urlarmi in questo modo! Non ti ho fatto nulla! Non è colpa mia se guardi gli unicorni volanti piuttosto che la strada!»
«Beh, se io guardo gli unicorni volanti tu ti limoni per bene le modelle russe!» A queste ultime parole si sente una serie di ''OOH'' provenire dal pubblico che si è formato attorno a noi.
«Di cosa stai parlando?» mi fa Mike senza rivelare nulla dalla sua espressione.
«Di cosa sto parlando? Andiamo Mike, non vorrai mica che faccia vedere a tutti le foto con tu e lei che vi mangiate a vicenda...sarebbe poco carino. Soprattutto perché nelle foto tu non sei venuto particolarmente bene. A proposito, glielo hai detto, alla stronzetta, che quando dormi cominci a grugnire?» dico cercando di mantenere il controllo, per quanto poco ne sia rimasto. La cosa che possiedo le foto è una bugia bella e grossa, ma fa effetto. Gli spettatori, che ormai saranno diventati una cinquantina, cominciano a dire ''beccato'' o ''vai così ragazza'' o anche ''menti ragazzo, finché sei in tempo''. Mike o è rimasto mummificato o sta pensando a quale scusa dire. Prima che apra la bocca per controbattere con qualcos'altro, io lo precedo: «Sai che c'è? Risparmia il fiato Mike, perché io ho chiuso con te! E voi ne siete i testimoni! E tu, togli quel cazzo di telefono!» dico rivolta, prima, a Mike e, poi, a un ragazzo che avrà filmato tutta la discussione. Prendo Marvin per mano e lo trascino verso il bar, ma prima decido di finire in bellezza con una frase ad effetto: «E Mike? Se vuoi, almeno, fare bella figura con ''quella'', cerca almeno di imparare ad utilizzare il fazzoletto» e così dicendo mi porto la mano sul mento, indicando a Mike dove è sporco. Poi, esco dalla folla ed entro, con Marvin, nel bar.
---------------------------------------------------------------------------------------
SPAZIO ALLA PRODUTTRICE: Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Ma soprattutto, Mike che tipo di persona vi sembra? E beh, che dire di Marvin... :)
Lasciate una stellina e un commento, se vi va!
ciaooo :)
STAI LEGGENDO
Testa o Cuore? imprevisti in amore
Romanzi rosa / ChickLitArianna Morelli è una ventitreenne specializzata nell'arte delle disavventure e, poi, come hobby, lavora come designer a Londra. UN MOMENTO! E' il contrario, credo... COMUNQUE! Tra una brutta figura e una chiamata Skype delle sue amiche ALFE(Arianna...