La mattina seguente mi svegliai scombussolata. Era una mattina di Ottobre, credo. Il sole splendeva fuori e di sotto sentivo già dei rumori, avevano ripreso la loro quotidianità già da un pezzo. Mi ero affacciata dalla finestra sull'immenso giardino Tomlinson, la sua tranquillità mi attirava, ma in quella mattina di Ottobre, io, non ne avevo mezza.
Non erano i postumi, non era l'effetto di niente di strano, era l'effetto della felicità.
La felicità è una cosa così bella e strana. Non credo si possa davvero descrivere.
Mi giro e guardo la causa di questa sensazione così burrascosa.
La cosa che però mi faceva sorridere è ciò che tutti sappiamo: gli uomini fanno fatica a dire ti amo. Lo dicono solo in caso di necessità, tipo quando stanno scoppiare a mo' palloncino.
Parlami.
Per un minuto, per un'ora, per tutta la vita.
Ma parlami, di te, di come in una sera uggiosa e fredda hai preso la mia mano per stringerla, delle tue ammaccature al cuore, delle nostre similitudini, del nostro passato che prima o poi smetterà di tornare a ferire costantemente e di come il nostro futuro sarà semplice ma almeno soddisfacente, sempre sulla nostra strada, mai contro i nostri ideali, le promesse fatte a noi stessi prima che agli altri.
Parlami, che solo la tua voce ha la stessa musicalità di una canzone dolce da usare come sottofondo quando si fa l'amore.
Guardami, che solo i tuoi occhi riescono a capire i miei sguardi vuoti, che solo i tuoi occhi sono la mia salvezza.
Poco dopo si svegliò e dopo avermi dato il buongiorno e un bacio scendemmo, mano in mano, a mangiare qualcosa.
La madre di Louis sembrò felice di vedermi, mentre Jennifer mi girò la faccia. Erano entrambe a tavola.
"Lou, forse è veglio che vada..." dissi un po' imbarazzata dalla situazione.
"No! Perché?" senza rispondere salii velocemente sopra a prendere la mia roba.
Il moro varcò la soglia correndo "ma ora che hai?"
"Niente." lo baciai "devo solo andare."
Passai per il soggiorno scontrandomi con Alison
"Buongiorno, damigella."
"Ciao."
"Ricordati che dopodomani devi essere qui per le ultime cose"
"Sì, lo so. Ora devo davvero andare."
"Comportati bene, mi raccomando." E uscii.
LOUIS' POV.
Sentii la porta di sotto chiudersi, sbuffai e scesi con le altre due.
"Quando smetterai di odiare la tua pseudo migliore amica?" chiesi a Jennifer mentre mi sedevo con loro.
"Quando la smetterà di farsi mio marito" mia madre per poco non si strozzò. "cosa?" sputò.
"Niente" rispondemmo io e Jennifer insieme. "Parliamo dopo Jenn." mi alzai e andai a lavarmi, un bel bagno sarebbe stato d'aiuto.
Mentre mi preparavo al più totale relax, pensavo ancora a ieri sera. Mi stavo davvero innamorando?
L'unica cosa di cui ero sicuro era che ciò che c'è tra me e Ali fosse più vero di ciò che c'è tra mia sorella e il suo quasi-sposo.
Accusa pesante, eh? Ma io so com'è fatta mia sorella. Un giorno vuole una cosa, quello dopo ne vuole un'altra.
Se ieri voleva un cagnolino da passeggio e l'ha trovato starà buona finché non ne troverà due.
Quei minuti di pace terminarono poco dopo quando sentii le urla di mia sorella da fuori.
"Esci! Devo prepararmi!" Uscii, indossai i miei jeans, vans e la solita felpa.
Nel frattempo Jennifer era uscita dal bagno con uno sguardo poco..carino.
"Ma dove vai così incazzata?" risi.
"A uccidere quella zoccola della tua nuova fidanzata!"
merda.
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Sono terribile, lo so.
1) un mese di ritardo ok.
2) capitolo di solo 571 parole, ahimé.
Proverò ad aggiornare anche domani e in questa settimana di vacanza.
Pooooooi, ho fatto il trailer della ff. Vedetelo per favore, e magari lasciate un like. Ci ho messo tanto tempo e amore, che ne pensate? (Se non ve lo apre da sopra https://youtu.be/MZB_6jRBl-0 oppure cercate THE PROPOSAL TRAILER)
Comunque, visto che lo fanno tutti lo faccio anche io (mainstream is the way), vi farò delle domande giusto per conoscerci un po': come vi chiamate, quanti anni avete, e che scuola fate?
Io Alice, 16 e faccio un istituto d'arte:)
Alla prossima (presto, spero.) vi amo<3
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The Proposal. || Louis Tomlinson.
Fanfiction"Questo è un ricatto bello e buono, Tomlinson." Sputai in preda alla rabbia. "Il tuo è un tradimento bello e buono, Johnson." "Cosa vuoi in cambio?" "Dovrai fare tutto ciò che voglio, per un solo mese, e giuro che non parlerò." "Va bene, ci sto."