Capitolo 1

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Ciao, io sono Artemisia Keres, ma tutti mi chiamano Arty.

Ho diciassette anni è la mia vita fa schifo.

Provengo da una delle famiglie più ricche della città, purtroppo faccio parte di un gruppo di snob spocchiosi che non fanno altro che mostrare la loro vita sui social.

Sono in un periodo schifoso, chiamato adolescenza dove tutto sembra andare a puttane è sembra che la colpa sia solo tua.

Avevo un "bel rapporto" con i miei genitori, prima dei miei 12 anni.

Eravamo felici e spensierati, specialmente io.

Ricordo la ragazzina con cui feci amicizia alle elementari, lei fu la mia prima vera amica.

Eravamo inseparabili, per me era come una sorella, oh almeno io la consideravo come tale ma crescendo ho Capito che non bisogna mai fidarsi di nessuno, l'ho imparato a mie spese, alla fine quella che consideravo "mia sorella" era solamente una serpe.

Mi aveva sfruttata per tutto il tempo, almeno per gli ultimi due anni delle medie, scoprii che mi stava solo usando visto che facevo parte di una famiglia benestante.

Andò in giro a raccontare tutto quello che ho passato; la storia con i miei genitori, i miei problemi con il cibo e tutto il resto.

Ero debole, mi avevano presa di mira, ho passato l'inferno per colpa sua, non potevo fargliela passare liscia.

Le avrei ricambiato il favore.

Finsi di credere alla sua storiella, "è stato un incidente, l'avranno sentito, non ne so nulla".

Non è mai stata una ragazza molto sveglia, infatti mi raccontava tutto su di lei si può dire che ero l'unica persona che sapeva chi era in realtà.

Ero l'unica a sapere che si "prostituiva" nonostante la sua famiglia era economicamente stabile, è sapevo anche che aveva una "relazione" con il professore di fisica, lui aveva registrato tutti i loro incontri.

Ecco cosa mi serviva.

Non fu difficile intrufolarmi nel suo appartamento, ci andai di mattina mentre il professore faceva lezione; scaricai i file dal suo computer e li scaricai su una pennetta USB.

L'ultimo giorno di scuola inviai, in anonimo, i video a tutto l'istituto, lei venne espulsa insieme al professore.

Nel mentre fu spedita in un collegio in svizzera, e in quel periodo cominciai a passare tanto tempo con suo fratello; 18 anni, biondo, occhi chiari, classico "bravo ragazzo", capo della squadra di football.

Credevo di trovarmi bene con lui, è credevo anche che la cosa fosse reciproca, ma ero troppo piccola e ingenua per capire che lui non volesse me, ma solo il mio corpo.

Al tempo avevo solo 14 anni, ne avrei compiuti 15 a breve.

Mi pentii di avergli dato il permesso ti toccarmi, non lo volevo veramente, ma credevo che se avessi fatto così, lui forse avrebbe cominciato ad amarmi.

Non credo di averlo mai amato veramente, ma volevo le sue attenzioni, ne avevo bisogno.

L'idea di essere amata da qualcuno, quella sensazione la bramavo come nient'altro al mondo.

Però poi le sue attenzioni non mi piacevano più.
Ma non potevo scegliere, ero obbligata a dargli quello che voleva.

Non potevo oppormi, così successe.
Presi il mio diario è cominciai a scrivere.

Quando però mio fratello venne a saperlo, andò su tutte le furie.

Thomas, più grande di me di 2 anni, ora ne ha 19, ed e il mio esatto opposto caratterialmente.

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