Capitolo 2

25 0 0
                                    

Mi diressi verso la finestra per aprirla e far passare un po' d'aria.

Ma difronte a me c'era la finestra completamente rotta, come se qualcuno avesse provato a entrare.

Mi voltai e notai che la porta aveva un "buco" nel mezzo come se avessero provato a sfondarla sferrando pugni.

Cominciai ad agitarmi, prima di uscire dalla stanza mi cambiai, indossai dei jeans è una maglia nera e alla fine una felpa dello stesso colore, insieme a delle convers.

C'era un silenzio assurdo, nessun rumore, solo il vento.

Titubante avvicino la mano alla maniglia della porta
faccio per girare quest'ultima, lo faccio molto lentamente, spero con tutta me stessa che non sia successo niente di grave, ma la scena che mi trovo davanti mi fa rimanere paralizzata.

Mi copro subito la bocca con la mano, il corridoio  pieno di sangue, grandi schizzi di sangue che proseguivano per tutto il lungo corridoio, istintivamente corro in camera della madre di Pandora.

Nessuno.

Mi faccio il giro di tutta la casa correndo. Ero sola.

Ritorno in camera per assicurarmi che Pandora non sia sotto al letto, poi una figura mi salta all'occhio.

Una donna morta.

Stavo quasi per cacciare un urlo ma mi fermai, volevo esaminare meglio il corpo che avevo davanti,  avevo il terrore che fosse la madre di Pandora, ma fortunatamente non era così.

Una donna mai vista prima, sembra avere sui 40/50 anni, bionda è indossa un camice bianco, magari era un medico.

Senza pensarci mi avvicino pericolosamente a lei, noto che ha parte dello stomaco danneggiato, faccio una faccia disgustata ma non mi allontano di un centimetro, decido di avvicinarmi ancora di più e noto che ha uno strano "codice" sul polso.

A2.

come se quella donna fosse stata etichettata, un piccolo rumore mi fa scattare in piedi in allerta.

Decisi di uscire immediatamente da quella casa.

Allarmata comincio a svuotare il mio zaino cercando di capire se c'è qualcosa di utile da portare con me.

Nello zaino avevo un altra mia felpa siccome quella che avevo a dosso era di Thomas.

L'avrei avvertito dopo essere uscita di lì.

Con le mani tremanti prendo l'altra mia felpa e la metto nello zaino insieme al kit di emergenza trovato in bagno.

Lo metto velocemente nello zaino nero in pelle, prendo il telefono e metto le cuffie nello zaino è corro verso la moto per andare alla centrale di polizia.

Quando però uscii di casa, non c'era nulla.

Niente, il vuoto.

Era tutto tremendamente silenzioso.

Corro dalla vicina, ma non c'è nessuno all'intero della casa. Allora decido di controllare le altre case ma il risultato è sempre lo stesso.

Allora chiamai immediatamente Thomas, ma non ricevetti risposta.

Cominciai a preoccuparmi, dovevo accertarmi del fatto che lui stesse bene.

Entro 15/20 minuti sono sotto casa, non c'era anima viva in strada era completamente deserta se non per la presenza di alcuni corpi danneggiati.

may I?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora